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La bellezza dell’armonia nella modernità

Autore:
Roda, Anna
Fonte:
CulturaCattolica.it
Proponiamo ai nostri lettori alcune mostre dedicate a pittori moderni e contemporanei, alcuni di questi notissimi, altri sconosciuti ma meritevoli di essere apprezzati anche dal grande pubblico.



Brescia, presso il polo museale di Santa Giulia, come già da alcuni anni grazie alla direzione di Marco Goldin, presenta tre maestri di prim’ordine della pittura del Novecento: Millet, Gauguin e Van Gogh.

Al primo dei tre artisti è dedicate la mostra Millet. Sessanta capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston, forse la prima rassegna monografica realizzata nel nostro pase su questo pittore, alla cui scuola Van Gogh trovò il meglio di se stesso.
Nato in un paesino della Normandia nel 1814, si avvia fin da giovane alla pittura, divenendo uno dei padri dei pittori realisti francesi. Notissime tra le sue opere Il seminatore e L’Angelus, quadri dove emerge la sua attenzione per il popolo ed i contadini che trovano per la prima volta una dignità allora sconosciuta. In un suo scritto troviamo una Chiara dichiarazione di poetica: “Come potete capire dai titoli, non ci sono donne nude o soggetti mitologici. Voglio cimentarmi con temi diversi da questi, che sento non essermi vietati, ma che non vorrei essere costretto a fare…e questo perchè, a costo di passare ancor più per socialista, è il lato umano, schiettamente umano, quello che in arte mi tocca di più; e, se potrò fare ciò che, o almeno provarci, non faro nulla che non sia il risultato di impressioni ricevute dall’aspetto della natura, sia essa paesaggio o figure. E non è mai il lato gioioso quello che mi appare; non so dove sia e non l’ho mai visto. Ciò che di più allegro conosco è questa calma, questo silenzio di cui si gioisce così intimamente all’interno del bosco o sui campi arati. Mi direte che questo discorso è molto da sognatore, di un sogno triste, anche se dolcissimo…ma è lì, secondo me, che si trova la vera umanità, la grande poesia.”
Tra i quadri e le stampe esposti a Brescia possiamo ammirare tutti i temi tipici della pittura di Millet: la vita dei campi, analizzata in tutte le sue fasi, in ogni momento dell’anno e della giornata; la figura femminile descritto nell’intimità della casa, intenta al lavoro domestico, alla casa, all’orto, ai bambini.
L’ultimo periodo della vita del pittore, morto nel 1875, emerge il paesaggio, la natura nella sua maestosa immensità ed unicità, fino alla precisione analitica del botanico.

Sempre presso il museo di Santa Giulia una seconda grande mostra che sta riscuotendo molto successo Gauguin – Van Gogh L’avventura del colore nuovo. L’organizzatore di questi eventi, Marco Goldin, è un esperto di arte impressionista; dopo aver decretato il successo della Casa dei Carraresi di Treviso, si è trasferito a Brescia, chiamato per il rilancio del complesso museale di Santa Giulia. Compito svolto con dedizione e successo, visto l’afflusso di visitatori alle mostre di questi ultimi anni.
La mostra in oggetto è molto ambiziosa; essa vuole delineare in parallelo le figure e i percorso artistici di due dei più importanti della pittura moderna, Gauguin e Van Gogh.
La rassegna si articola in ben otto sezione, per un totale di circa 140 opere, tra cui quadri, stampe, bozzetti. Troviamo quadri notissimi come una delle redazioni de Il seminatore (1888) di Van Gogh e l’Arlesiane (1888) di Gauguin, la serie dei quadri che Van Gogh realizzò per la famiglia del postino Roulin e quelle frutto dello studio da Millet, fino alle opere che Gauguin dipinse a Tahiti e alle Isole Marchesi agli inizi degli anni Novanta dell’800.

Lirica e poetica la pittura di Trento Longaretti, lo schivo pittore bergamasco poco conosciuto presso il grande pubblico. Lecco gli dedica una significativa mostra monografica in occasione dei suoi 90 anni. A partire dalle tele degli esordi, realizzate ancora prima di Brera a tredici anni (!), troviamo poi i quadri frutto dell’incontro con i maestri di pittura dell’Accademia milanese, in particolare Aldo Carpi. Il giovane Longaretti, in questi anni è compagno di studi di Morlotti, Bergolli, Cassinari, frequenta i giovani di Corrente e guarda alla grande pittura europea di Cézanne, Rouault, Chagall, Modigliani.
Nonostante tutti questi apporti e queste conoscenze Longaretti rimane un ragazzi semplice, di provincia, un pendolare ed è forse questa condizioni di precarietà che lo aiuterà nell’elaborare una pittura tutta sua, tutta originale non riconducibile ad alcuna corrente. All’inizio ritrae figure dal vero, poi le ricrea con la fantasia immedesimandosi per condividerne la dolorosa sorte. Al ritorno dal fronte l’artista trevigliese continua a sviluppare questo suo tema attraverso una galleria di personaggi che diventano simbolo della condizioni esistenziale dell’uomo moderno: l’Ebreo errante, l’Arlecchino, il Venditore di viole e violini, il musicante, il cieco, lo zingaro… tutte monito al carattere transitorio della felicità umana. Grande spazio hanno le figure femminili, i cui corpi avvolgenti sono un tutt’uno con il figlio che tengono tra le braccia. Le ultime riflessioni dell’anziano maestro sono più cosmiche e riguardano le sorti degli interi popoli: il dramma del singolo è dramma di tutto un popolo che cerca la terra dove porre le radici, cerca la Terra Promessa.

Tra qualche giorno si apre alla Galleria Ponte Rosso di Milano una piccolo ma interessante mostra di Dino Lanaro (1908-1998). Nato vicino a Schio, arriva a Milano nel 1937, legandosi al gruppo di Corrente, un movimento pittorico e culturale che si opponeva al fascismo e alle sue espressioni artistiche retoriche e monumentali. Diviene professore a Brera di Ornato e per trent’anni sarà punto di riferimenti per i giovani pittori. Nel dopoguerra partecipò a numerose Biennali e Quadriennali ottenendo importanti e significative riconoscimenti.
Ora la Galleria Ponte Rosso presenta 25 suoi lavori ad olio realizzati tra gli anni ‘40 e gli anni ‘80. Un critico ha così presentato la sua produzione pittorica: “La pittura di Dino Lanaro è sempre piena di pudori e ripensamenti, interprete di piccolo estasi di fanciullo incantato sul filo di un ragionamento interiore…la sua pittura conserva il limpido accento di un’apertura d’animo fresca e lieta come una laude francescana, devota soprattutto all’incanto della natura…”

Da ultimo, sempre a Milano, una mostra fotografica dedicate a Piergiorgio Branzi, intitolata Incanti e altri ritratti.
Nato a Firenze nel 1928, interrompe gli studi di giurisprudenza per dedicarsi alla fotografia folgorato da una mostra di Cartier-Bresson. La fotografia per Branzi diventa un modo per raccontare l’uomo e la sua vita. I primi passi il nostro fotografo li compie nel sud d’Italia, dove, andando un po’ controcorrente rispetto ad altri fotografi, sottolinea la dimensione poetica del meridione, la serenità e l’armonia di quella gente e di quei luoghi, tra il mito e la fiaba. Quasi tutta l’attività di Branzi si concentra in un decennio, tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60, anni del boom economico e della ripresa della vita dopo gli orrori della guerra.
Visita anche la Spagna e la Grecia, collaborando anche con la rivista Il Mondo di Pannunzio. Dopo la stagione della fotografia ecco quella del giornalismo: la sua attività lo porta a vivere alcuni anni a Mosca come primo corrispondente televisivo occidentale nell’Unione Sovietica. In mostra troviamo 40 immagini in bianco e nero, sviluppate con tecnica gicle’, utilizzata per dare nuova e diversa luce con contrasti più marcati e decisi; tali foto presentano paesaggi e figure mediterranee colte in un frangente particolare, quasi a trattenere un segreto e un intimo incanto.

Millet. Sessanta capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston
Gauguin – Van Gogh L’avventura del colore nuovo
Brescia – Museo di Santa Giulia
22 ottobre 2005 – 19 marzo 2006
Orari: lun – giov 8.30/ 20.00; ven 8.30/ 22.00; sab 8.30/23.00; domenica 8.30/21.00
Biglietti: comprensivo delle due mostre e della visita al complesso di Santa Giulia 15 € intero, 10 € ridotto (scuole 8 €)

Longaretti. Dipinti 1928-2005
Lecco – Villa Manzoni
18 dicembre 2005 – 5 marzo 2006
Orari: mar- domenica 9.30/17.30
Ingresso libero
www.bellatieditore.com

Dino Lanaro. Maestri a Brera negli anni Quaranta/Ottanta
Milano – Galleria Ponte Rosso
16 febbraio 2006 – 12 marzo 2006
Orario: chiuso domenica mattina e lunedì 10.00/12.30 – 15.30/19.00
Ingresso libero
www.ponterosso.com

Piergiorgio Branzi. Incanti e altri ritratti
Milano – Centro Forma
1 febbraio 2006– 26 marzo 2006
Orari: tutti i giorni 11.00/21.00, gio 11.00/23.00 lun chiuso
Biglietti: 6,5 € intero, 5 € ridotto, 3 € scuole

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