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Un nuovo rinascimento

Autore:
Roda, Anna
Fonte:
CulturaCattolica.it
Tra pochi giorni festeggeremo la Santa Pasqua: forse qualcuno coglierà l'occasione per un'uscita fuori porta con i suoi cari. Perché allora non scegliere come meta una delle tante mostre che in questo momento sono aperte in Italia?


Oltre ai suggerimenti già forniti dalla nostra rubrica, in questa sede ne aggiungiamo degli altri.
Abbiamo già presentato la serie di manifestazioni organizzate a Parma per i 900 anni della sua cattedrale. Dal 9 aprile si è aperta una mostra che intende fare il punto sull’epoca (IX-XII), sugli autori e sui manufatti legati alle cattedrali romaniche italiane ed europee.
La rassegna ha inizio con due grandi affreschi staccati provenienti da Sant’Antonino di Piacenza, datati attorno al 1070, reperti che testimoniano l’avvento di un nuovo modo di percepire la realtà. Si continua poi con la presentazione, attraverso i loro manufatti, dei protagonisti del maturo romanico: Wiligelmo e la sua bottega, operanti per circa trent’anni a San Benedetto Po, Nonantola, Modena, Cremona; poi Nicholaus, architetto e scultore, attivo a Piacenza, Verona, Ferrara; fino all’anonimo Maestro del Crocefisso di San Savino, un’opera che propone uno stile ed un modello iconografico nuovo, quello del Cristo che guarda, vivente, dalla croce i fedeli.
Accanto all’Emilia, abbiamo la grande stagione della Lombardia, regione in cui predomina una diversa iconografia decorativa, quella dei bestiari.
Altro nodo suggestivo, per capire l’epoca che va dal 1090-1100 al 1115, è ciò che succede a Bologna; infatti qundo la città entra nel clima della Riforma Gregoriana viene chiamato il grande scultore Nicholaus che realizzza dei grandi portali nelle chiese bolognesi, lastre recentemente ritrovate e datate attorno al 1120-1130.
Il percorso della mostra si articola poi in sotto-settori come quello dei manoscritti, prestati dalle più prestigiose biblioteche italiane (Milano, Brescia, Bologna).
L’esposizione è accompagnata da 40 pannelli didattici che illustrano le tecniche del lavoro medioevale, dai metalli alle costruzioni, all’oreficeria, alle miniature, fino alla scultura dell’epoca. La mostra è costituita da oltre 100 opere, alcune per la prima volta presentate al grande pubblico.
Il tema della Resurrezione e gli episodi ad essa successivi raccontati dai Vangeli sono stati trattati più volte dagli artisti, spesso in modo mirabile.
A Milano, presso la Pinacoteca Ambrosiana, è possibile contemplare uno di questi capolavori: La Cena di Emmaus di Tiziano. La tela fu dipinta dal Maestro cadorino attorno al 1533-34; entrò poi in possesso dei Gonzaga, successivamente da Carlo I d’Inghilterra e infine acquistata per una cifra esorbitante da Re Sole, che lo teneva come un gioiello in una gabbia d’oro. Dopo quattro secoli il quadro di Tiziano ritorna in Italia per la mostra organizzata da Giovanni Morale, il quale propone l’accostamento con altre due tavola in possesso dell’Ambrosiana: il Cristo risorto di Marco Basaiti e il Noli me tangere di Bernardino Luini.
La Cena di Emmaus si staglia su un fondo di velluto azzurro che richiama la veste di Cristo, mentre tutto ciò che è presentato sulla tavola coinvolge i diversi sensi, in un preciso richiamo pasquale. Questo lavoro immedesimativo dei 5 sensi è stato voluto per rendere percepibile ciò che è extrasensoriale, la Resurrezione, la vittoria del Cristo sulla morte.
Chi in questi giorni si trovasse nelle Marche, potrebbe cogliere l’occasione per visitare a San Severino Marche la mostra I pittori del Rinascimento a Sanseverino. Bernardino di Mariotto, Luca Signorelli, Pinturicchio.
La piccola città della provincia di Macerata, ancora una volta si segnala come città con un’interessante offerta culturale, la scoperta di Bernardino di Mariotto, uno dei più vivaci protagonisti del cosiddetto “Rinascimento minore”.
Con circa 60 opere esposte, questa rassegna è certamente la più grande sul Rinascimento umbro-marchigiano, per l’occasione studiato in maniera sistematica, con interessante scoperte attributive. Cuore della mostra è la figura di Bernardino di Mariotto, con ben 30 quadri e un itinerario sul territorio, di cui si ricostruisce per la prima volta la carriera artistica. Il pittore, originario di Perugia, si caratterizza per i toni fortemente espressivi e passionali, talvolta grotteschi, un espressionista ante litteram, con una pittura tutta “lacrime e sangue” ben lontana dalla dolce soavità di Perugino, suo contemporaneo. Bernardino si evidenzia per il tono patetico e travolgente, carico di riminiscenze del tardo-gotico e delle intense suggestioni della devozione popolare.
Per meglio comprendere la temperie culturale in cui opera il nostro pittore, la mostra espone anche opere di altri esponenti della cultura figurativa tra Umbria e Marche ed opere di scultura lignea.
Bernardino è l’esempio principe di quel “Rinascimento minore”, che si differenzia e anche distanzia da quello dei centri maggiori, ma non per questo secondario. Anzi le opere esposte e gli studi recenti hanno dimostrato come la cultura di Bernardino fosse assai vasta e fosse permeata di sensibilità e religiosità moderne.
Eccezionale, a nostro avviso, la mostra su Antonello da Messina organizzata a Roma.
La rassegna comprende ben 36 opere del Maestro (24 vengono da musei italiani) e 28 di autori collegati ad Antonello, come Giovanni Bellini, Petrus Christus, Alvise Vivarini, Colantonio, Laurana…
La vicenda biografica ed artistica di Antonello è sempre stata piuttosto nebulosa, cosa che ha permesso le più fantasiose ricostruzioni. Se quasi nulla è pervenuto dei primi decenni di attività del pittore (forse al lavoro dal 1450, nato a Messina attorno al 1430), un gran numero di opere si colloca negli anni 70 del Quattrocento, e in particolare negli ultimi cinque anni della sua vita. Probabilmente il pittore siciliano si formò a Napoli, alla corte aragonese, dove ebbe la possibilità di venire a contatto con la pittura fiamminga.
L’esordio è segnato dalla Madonna di Salting e dall’enigmatico uomo sorridente del Museo Mandralisca di Cefalù.
Sarà però il soggiorno veneziano, attorno al 1475-1476, a determinare il carattere inconfondibile del pittore. Nascono in ambito veneziano i ritratti nella tipica posa fiamminga di tre quarti, con il diaframma parapetto che segna la divisione tra effigiato e spettatore, il fondo scuro e il cartellino in trompe-oeil. Il periodo veneziano porta un approfondimento del tema dell’Ecce Homo, opera di forte intensità emotiva tesa a coinvolgere e commuovere lo spettatore con il realismo insistito del Cristo sofferente; la tavoletta di San Gerolamo nello studio, dal preciso ed accurato impianto prospettico, fino all’Annunciata di Palermo, capolavoro assoluta non solo di Antonello ma dell’intera arte occidentale. La Vergine è presentata come una nobile fanciulla, chiusa nel proprio manto, ieratica e consapevole del ruolo nella storia dell’umanità; con il suo gesto sospeso congela il tempo, mentre si rivolge verso chi guarda, che svolge il ruolo dell’angelo, quindi l’assegnazione di una parte attiva anche allo spettatore.
Da ultimo, a Vicenza, la mostra Restituzioni 2006. Tesori d’arte restaurati, alla sua tredicesima edizione.
Quasi vent’anni fa l’allora Banca Cattolica del Veneto, ora Banca Intesa, promosse, in accordo con le Soprintendenze locali, una convenzione per il recupero ed il restauro di opere d’arte “sofferenti”.
In questa sua tredicesima edizione, forse una delle più ricche, abbiamo esposte circa una sessantina di opere, che vanno dal II secolo a.C. al XVI secolo, e che provengono dai Musei Vaticani, da Musei lombardi e veneti.
Tra le opere classiche e tardo antiche segnaliamo un’icona con il busto dell’arcangelo Michele (X-XI sec.) e un trono-reliquiario (VI sec.) entrambi provenienti dal Tesoro della Basilica di San Marco di Venezia. Sul versante veneto sono state restaurate tavole di Carpaccio, dei Vivarini, dei Bellini, di Tiziano, di Tintoretto; mentre dall’ambito lombardo abbiamo opere di Butinone, Gaudenzio Ferrari, Campi, Tura.
Questi capolavori sono ora presentati in anteprima nella elegante cornice di Palazzo Montanari, e poi verranno esposte nei singoli musei di provenienza.

Il Medioevo delle Cattedrali
Parma – Salone delle Scuderie in Pilotta
9 aprile 2006 – 16 luglio 2006
Orari: da martedì a domenica 9.30/19.30
Biglietti: intero 10 €, ridotto 8 €
informazioni: www.cattedrale.parma.it

La Cena di Tiziano. Immagini del Risorto tra Louvre e Ambrosiana.
Milano – Pinacoteca Ambrosiana
5 aprile 2006 – 26 novembre 2006
Orari: martedì- domenica 10.00/17.30
Biglietti: Intero 7,50 €, ridotto 4,50 €
Informazione: www.iltiziano.it

I pittori del Rinascimento a Sanseverino. Bernardino di Mariotto, Luca Signorelli, Pinturicchio
San Severino Marche – Palazzo Servanzi Confidati
25 marzo 2006 – 31 agosto 2006
Orari: chiuso il lunedì (esclusi festivi e prefestivi)
Dal 25 marzo al 31 maggio aperto: 10.00/12.00 - 16.00/19.00
Dal 1 giugno al 31 agosto aperto: 10.00/12.00 - 16.00/19.30
Biglietti: intero 6 €, ridotto 4 €

Antonello da Messina
Roma – Scuderie del Quirinale
18 marzo 2006 – 25 giugno 2006
Orari: domenica-giovedì 10.00/20.00; venerdì – sabato 10.00/22.30
Biglietti: intero 10 €, ridotto 7,50 €, scolaresche 4 €
Informazioni: www.mostraantonellodamessina.it

Restituzioni 2006. Tesori d’arte restaurati
Vicenza – Palazzo Leoni Montanari
25 marzo 2006 – 11 giugno 2006
Orari: martedì – domenica 10.00/18.00
Ingresso gratuito
Informazioni: www.palazzomontanari.com

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