Opere e committenti
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A Ferrara dal 13 aprile si è aperta la mostra I Camerini del Principe, una serie di appartamenti che furono tra i luoghi più fastoso e segreto del castello Estense e, dopo un lungo restauro, aperti al pubblico. Tali Camerini, realizzati per conto di Alfonso I d’Este, sono inseriti sulla Via Coperta, cuore delle collezioni dei Signori di Ferrara; proprio questo motivo ha richieste un approfondito restauro e numerose ricerche, dalle quali sono derivate alcune importanti esposizioni degli anni passati. In queste stanze si trovavano inestimabili tesori: nel Camerino dei Baccanali, dei Marmi, nel Camerino Dorato, nella Stanza del Poggiolo, nell’Anticamera e nel Salotto Ducale Alfonso d’Este concentrò capolavori di Dosso Dossi, del Garofalo, di Tiziano, di Giovanni Bellini, di Girolamo da Carpi. Queste opere a partire dal 1598, con l’annessione di Ferrara allo Stato Pontificio, andarono disperse ed ora si ritrovano nei più importanti musei del mondo. Grazie a questa mostra, quindi, si potranno rivedere ancora per una volta riunite le opere che decoravano i Camerini estensi.
Tra i grandi committenti dell’antichità non si annoverano solo i laici, ma anche, e in certi periodi soprattutto, gli ecclesiastici.
A tale proposito ci pare molto interessante la rassegna che si è aperta il 6 aprile al Centro Culturale San Fedele di Milano, centro culturale tra i più vivaci del capoluogo lombardo, gestito dai Padri Gesuiti. La mostra vuole testimoniare come nella Compagnia di Gesù l’arte abbia sempre avuto un posto di rilievo, come strumento di annuncio della fede e di promozione umana. In occasione dei 450 anni dalla morte del fondatore, sant’Ignazio e dei 500 anni dalla nascita di san Francesco Saverio e del beato Pietro Favre, tra le varie iniziative si è dato anche spazio all’arte vista dai gesuiti e dei gesuiti.
Ogni sezione della mostra è composta da poche testimonianza storiche (lettere, documenti, libri antichi dei primi anni della Compagnia) e da alcune testimonianza figurative come ad esempio la tela di Tagliasacchi con La gloria di sant’Ignazio o la Vergine col Bambino e san Stanislao Kotska del Maratta. Una seconda sezione pone in evidenzia il rapporto e l’attenzione che i gesuiti hanno verso il mondo contemporaneo, soprattutto verso i poveri e gli emarginati. Non deve suscitate perplessità allora la sfera in metacrilato di Marcello Mondazzi che rappresenta il volto martoriato della nostra Terra o l’esile croce in rame di Pietro Coletta, che ci indica come solo attraverso la croce può passare la redenzione dell’uomo. Il tema della croce si ripropone nella croce vitrea sfregiata di Giancarlo Marchese o nelle tele dai colori terrosi di Giorgio Braghieri e di Valentino Vago.
Non poteva mancare un’opera di Lucio Fontana, già presente nella chiesa adiacenti con la pala d’altare dedicata al Sacro Cuore; viene posta attenzione anche alla figura della Vergine Maria, con la bella tela cinquecentesca del Figino, mentre da ultimo viene dato spazio ad artisti della Compagnia stessa, quali Fratel Venzo con il suo intenso e drammatico Cristo crocefisso o Guido Bertagna con i suoi delicati, tenui e metafisici Appunti d’infinito.
Da ormai sei anni è aperto, sempre a Milano, il Museo Beni Culturali Cappuccini; una realtà culturale che intende promuovere la conoscenza dell’arte legata all’esperienza religiosa dei frati cappuccini. Dallo scorso 23 marzo è possibile visitare, presso la sede del museo, in Via Kramer 5, la mostra L’Arte dell’accoglienza da Caravaggio al fumetto, da Robero Rossellini a Fulvio Roiter. Tale mostra rappresenta la mission dell’Opera San Francesco per i Poveri, fondata da padre Cecilio Cortinovis, che si occupa da oltre cinquant’anni dei poveri e degli emarginati della nostra città.
La rassegna si articola in diverse sezioni: L’accoglienza nella pittura presenta il noto quadro attribuito a Caravaggio con San Francesco in meditazione, proveniente dalla chiesa romana di Santa Maria della Concezione, troviamo inoltre capolavori antichi come le opere del Cifrondi e di Cornelio de Wael, ed altre moderne di Arturo Martini e Virgilio Guidi. Segue poi L’accoglienza nelle fotografie di Fulvio Roiter, immagini realizzate dal maestro che sono una perfetta sintesi visiva della poetica del Poverello di Assisi; L’accoglienza nel cinema propone la visione della versione integrale di Fratello Sole, Sorella Luna di Zeffirelli e di Francesco giullare di Dio di Roberto Rossellini. La mostra continua con L’accoglienza nel fumetto e nella musica e da ultimo la presentazione dei lavori inviati dai ragazzi delle scuole elementari e medie su questo tema.
Concludiamo la nostra rassegna con due mostre dedicate al Seicento lombardo, quasi una naturale prosecuzione dell’importante mostra che si è appena conclusa al Museo Diocesano di Milano su Carlo e Federico Borromeo.
Presso il Palazzo Reale di Milano fino al 2 luglio si potrà visitare una parte, minima, della prestigiosa collezione Koelliker.
Di origini svizzere, Koelliker è uno dei più importanti collezionisti europei; la sua raccolta vanta infatti oltre 1500 quadri, a cui devono aggiungere orologi, strumenti musicali, mobili antichi… Per l’occasione sono stati scelti una sessantina di tele sei-settecentesche, tutte comperate negli ultimi 10 anni e studiate da Francesco Frangi e Alessandro Morandotti, curatori della mostra. Il percorso cronologico inizia con i pittori preferiti da Federico Borromeo, Morazzone e Tanzio da Varallo, Procaccini e Daniele Crespi. L’itinerario prosegue poi con alcuni protagonisti del tardo Seicento, quali Francesco Cairo, Carlo Francesco Nuvolone e Andrea Pozzo, per giungere all pittura lieve e ariosa del Settecento con i bellissimi ritratti di Fra Galgario e il realismo materico del Ceruti. Una mostra di alta qualità, certo da non perdere e che purtroppo, vede uno scarso interesse tra il pubblico milanese.
Busto Arsizio (Va) dedica invece una mostra monografica, la prima, a Daniele Crespi, uno dei più significativi artisti della Milano borromaica. Il visitatore potrà lustrarsi gli occhi con le oltre settanta opere del Maestro, provenienti dai più prestigiosi musei europei. Il progetto scientifico, grazie anche a numerosi inediti, offre un’inedita lettura del lavoro del Crespi, evidenziando le forti tendenze figurative di ambiente romano o da Genova e dagli ordini religiosi autonomi o ostili al Borromeo. Il percorso espositivo documenta tutte le tappe della carriera artistica dell’autore, dalla probabile formazione nelle grandi botteghe dei frescanti del Nord-Ovest padano, alla scoperta del Tardo-manierismo romano, alle influenze dei “pestanti” milanesi.
La mostra completa il suo percorso con la visita alle milanesi Certosa di Garegnano, Sant’Alessandro, Santa Maria della Passione, Sant’Eustorgio e San Vittore, a Pavia presso la Certosa e a Novara nella chiesa di San Marco.
Camerini del Principe
Ferrara – Castello Estense
13 aprile 2006 – 18 giugno 2006
Orari: 9.30-17.30 tutti i giorni
Biglietti: intero 8 €, ridotto 7 € (gruppi), scuole 4 €
Sentire con gli occhi
Milano – Centro Culturale San Fedele
6 aprile 2006 – 27 maggio 2006
Orari: tutti i giorni 16.00/18.30
Ingresso libero
L’Arte dell’accoglienza da Caravaggio al fumetto, da Robero Rossellini a Fulvio Roiter
Milano – Museo Beni Culturali Cappuccini
23 marzo 2006 – 30 luglio 2006
Orari: da martedì a domenica 14.30/18.30; giovedì 10.00/18.30; lunedì chiuso
Ingresso libero
Informazioni: www.bccmuseum.org
Maestri del ‘600 e ‘700 lombardo
Milano – Palazzo Reale
31 marzo 2006 – 2 luglio 2006
Orari: lunedì chiuso, tutti i giorni 9.30/19.30, giovedì 9.30/22.00
Biglietti: 7€ intero, ridotti: € 5,00
Informazioni:www.maestri600-700lombardo.it
Daniele Crespi. Un grande pittore del Seicento lombardo
Busto Arsizio (Va) – Palazzo Cicogna
29 aprile 2006 – 25 giugno 2006
Orari: da martedì a domenica 10.00/19.00; giovedì 10.00/22.00, lunedì chiuso
Ingresso libero
Informazioni: www.comune.bustoarsizio.va.it