Un’estate 2006 di mostre
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Come sempre il nostro Paese è ricchissimo di proposte che spaziano dall'arte antica fino alla contemporanea; ecco le nostre scelte.

A Napoli, presso il Museo Archeologico Nazionale fino all’11 settembre sarà possibile visitare la mostra Gli argenti di Pompei.
Non c’è luogo archeologico al mondo più ricco di quello pompeiano per gli argenti; si pensi che circa la metà del vasellame in argento di età romana scoperto negli ultimi secoli proviene dalla cittadina distrutta dal Vesuvio, ma proprio grazie alla lava conservato in ottimo stato. Per la prima volta in assoluto vengono esposte tutte le argenterie di Pompei secondo tre sezione con l’intento di proporre una ricostruzione del servizio tipico del banchetto in età romana e di presentare i numerosi ed eccezionali ritrovamenti che, a partire dall’800, si sono susseguiti negli ultimi duecento anni.
L’ultimo ritrovamento risale al 2000: era custodito in una gerla di vimini ritrovata nel corso dei lavori per la terza corsia dell’autostrada Napoli – Salerno. Un altro ricco ritrovamento di ben 118 pezzi proviene dalla casa del Menadro, altri di minore quantità dalle case del Fauno, dell’Argenteria, degli Epigrammi, di Epidio Primo e dei Quadretti treatrali e dagli scavi di Oplontis e di Boscoreale.
A Ravenna, a due passi dalla costiera romagnola, tra piadine e discoteche, si può visitare la mostra Santi Banchieri Re.
Tale rassegna organizzata da RavennAntica viene dedicata ai protagonisti, alle architetture e ai mosaici del VI secolo, in particolare al complesso archeologico di San Severo presso il Parco Archeologico di Classe.
Il VI è il secolo d’oro di Ravenna, epoca in cui venne creato il mito della città, anni che vedono il tramonto del Regno dei Goti, con la regina Amalaswintha, Amalasunta e il trionfo dei Bizantini.
Quello preso in considerazione dalla mostra è anche il periodo in cui vengono completate e consacrate le grandi chiese di San Vitale, sant’Apollinare in Classe, San Michele in Africisco e San Severo. Quest’ultima basilica è appunto il fulcro attorno a cui ruota l’intera rassegna, in particolare sui suoi interessanti ed unici mosaici pavimentali che vennero ritrovati nel 1960. Si tratta di un altro importante esempio dell’artigianato artistico ravennate, con un notevole campionario di motivi decorativi.
Fabriano, piccolo ed industrioso centro marchigiano, ha organizzato una delle mostre di maggior richiamo di questi ultimi mesi, Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento.
Nei nuovi spazi espositivo dell’antico Spedale di Santa Maria sono esposti 32 capolavori di Gentile di Niccolò di Giovanni Massi detto da Fabriano (Fabriano 1380/85 - Roma 1427), accostati alle opere dei più importanti maestri del primo Quattrocento, quali Masolino, Masaccio, Beato Angelico, Jacobello del Fiore e manufatti di arti minori, come preziose oreficerie, miniature, sculture.
In sette sezione la mostra ripercorre la vicenda cronologica di Gentile a partire dagli esordi alla corte viscontea di Milano, sotto la signoria di Giangaleazzo Visconti. A Milano il nostro pittore conobbe la lavorazione dell’oro, l’impiego prezioso di colori e vernici; tecniche di raffinato preziosità per rendere sulla tavola le stoffe, gli effetti luminosi della luce, cosicché ogni opera veniva trasformata in una pagina di fiaba. Dopo Milano Venezia nel 1407, dove fondò una bottega ricevendo importanti committenze come la decorazione della Sala del Maggior Consiglio, non più esistente. La parabola del pittore passa poi per Firenze, nel 1423 culminata con la notissima Adorazione dei Magi conservata agli Uffizi e si concluderà a Roma, dove papa Martino V lo chiamò per lavorare alla decorazione, purtroppo anche questa perduta, della basilica di San Giovanni in Laterano.
La mostra può essere anche l’occasione per conoscere altri tesori d’arte marchigiani; infatti sono stati studiati degli itinerari che condurranno il visitatore alla scoperta di Urbino, Camerino, San Severino Marche, Matelica, Fano e di molte altre cittadine artistiche.
Anche Firenze dedicata una grande mostra monografica ad uno dei maestri del tardo gotico, Lorenzo Monaco.
La mostra è stata allestita presso la Galleria dell’Accademia, la sede più adeguata perché in essa sono conservate diciotto tavole di Lorenzo, cioè il nucleo più numeroso delle sue opere rispetto a quello di ogni altra raccolta al mondo.
Piero di Giovanni (1370 ca – 1425 ca), più comunemente noto come Lorenzo Monaco, vestì l’abito di frate camaldolese nel convento di Santa Maria degli Angeli a Firenze. Operò, con piena consapevolezza, in uno dei periodi più vitali e creativi dell’arte italiana e fiorentina, collocandosi come erede della tradizione giottesca e ponendosi all’inizio della nuova arte umanistico-rinascimentale. Per capire l’arte di Lorenzo bisogna tener presente il contesto monastico in cui esso visse e dipinse, contesto di intensa spiritualità, dettata dall’esigenza di dare visibilità all’ordine a cui apparteneva. Le tavole del pittore si caratterizzano per la gamma di colori chiari e freddi, per l’estrema raffinatezza, per i preziosi effetti di cangiantismo e per la maestria nel disegno, vero tratto distintivo del maestro. La mostra è stata inoltre occasione per la ricomposizione di complessi andati dispersi e smembrati nel tempo, come il trittico dipinto per la cappella Nobili in Santa Maria degli Angeli, o per un politico della cappella Ardighelli in Santa Maria del Carmine sempre a Firenze.
Lorenzo fu anche abile miniatore, come dimostrano i cinque imponenti corali della Biblioteca Mediceo Laurenziana.
Anche a Roma troviamo una grande mostra monografica che attirerà, supponiamo, molte persone proprio a motivo dell’autore presentato, Raffaello. La Galleria Borghese propone ben 27 tavole del maestro urbinate e 30 preziosi disegni preparatori.
Nato il 6 aprile 1483, Venerdì Santo e morto sempre di Venerdì Santo 1520, Raffaello è uno dei più noti ed amati pittori italiani, amato da tutti proprio per quel tono delicato, di bellezza quasi irreale eppure dolcissima che caratterizza le sue figure, siano esse santi o uomini-donne comuni.
Tra le opere in mostra segnaliamo la ricostruzione della Pala Baglioni con la nota Deposizione, dipinta da Raffaello nel 1507 per la morte del figlio di Atalanta Baglioni, poi fatta prelevare in segreto da papa Paolo V nel 1608 per donarla a Scipione Borghese. E ancora Madonna con Bambino e san Giovannino detta La bella Giardiniera (1507), proveniente dal Louvre, Madonna Cowper (1508) da Washington o Madonna con Bambino e angeli (1513-1514) da Baltimora o ancora Cristo benedicente (1506) da Brescia.
Tra le tavole a soggetto profano ricordiamo La gravida (1505-1506) da Palazzo Pitti o la spledida e misteriosa Dama con liocorno (1505) della stessa Galleria romana.
Il segno e l’iconografia della croce sono il tema di un’articolata rassegna disseminate in più sedi ed in più città del Veneto. Nata dall’incontro tra mondo laico e mondo religioso; la mostra offre un importante momento di riflessione sul tema artistico e religioso della croce, partendo dalle sue prime raffigurazioni fino ad arrivare alla rilettura, talvolta provocante, che ne fa l’arte contemporanea.
La mostra vuole offrire una panoramica inedita sulla presenza di questo simbolo nel territorio tra Livenza e Tagliamento, da sempre crocevia di popoli e culture. A tale proposito sono state selezionate circa 200 opere. Il percorso prende avvio da Concordia, antichissima sede vescovile con grande presenza di manufatti tardoantichi e longobardi, come reliquiari, calici, libri corali. Presso la chiesa dei Santi Cristoforo e Luigi di Portogruaro si trova invece la sezione riguardante l’arte medioevale, come la preziosa croce dei Principi (terzo-quarto decennio del XIV sec); presso il Collegio vescovile di questa stessa città troviamo le suppellettili sacre dal 1300 al 1500, come pianete di rara fattura e messali, da ultimo le opere dal 1400 al 1800 sono esposte presso l’ex-convento di San Francesco a Pordenone.
Torniamo ancora a Firenze per una mostra a Palazzo Pitti dedicata alla manifattura di corte.
Il livello di eccellenza raggiunto dalle arti decorative a Firenze durante il granducato mediceo non andò perduto nel successivo periodo lorelese, grazie alla persistente notorietà delle manifatture che si dedicavano a lavori in pietre dure. Incentivo a questo fu la direzione dell’orafo Louis Siries, che inserì i laboratori fiorentini nel circuito internazionale, avvalendosi della collaborazione degli artisti più raffinati dell’epoca. Le circa 180 opere in mostra, sculture, oreficerie, gioielli, porcellane, scagliole, pietre dure, mostrano il filo rosso che legava Firenze alle corti più importanti del 1700 e 1800.
Troviamo a Cremona una interessante mostra, che presenta un aspetto inedito dell’esperienza artistica, quello della vecchiaia e del disagio psichico. La vecchiaia, dal punto di vista scientifico e culturale, è un momento di produzione altamente creativo ed esemplare per tutte le altre età della vita. La mostra ruota attorno alle opere di Maria Callegaro Perozzo, casalinga e sarta, introdotta alla pittura a 77 anni dal divieto di uno psicoanalista di guardare il cielo e dall’invito invece di rendere partecipi gli altri delle sue visioni. Tale suggerimento ha portato l’anziana e vitalissima signora a produrre in 10 anni oltre 400 opere di forte impatto suggestivo e cromatico. Accanto alla Callegaro saranno esposti quadri di autori più noti al grande pubblico, come de Kooning, Dubuffet, Tosi, Nigro, Meloni. Tale operazione culturale fornisce un esempio di come, attraverso l’arte, sia possibile rispondere al decadimento della vecchiaia e promuovere una visione diversa davanti a malattie come la depressione, il Parkinson e l’Alzheimer.
Collegata alla precedente mostra una rassegna a Bergamo dal titolo Oltre la ragione. Opere d’arte di artisti tra genio e follia, tra normalità e diversità, per esplorare un territorio affascinante ma ancora troppo sconosciuto degli artisti che hanno sofferto di disagio mentale.
La rassegna conta oltre 600 opere, molte delle quali mai esposte in Italia e provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo. Si tratta di dipinti, disegni, arazzi, installazioni, abiti, fotografie, ricami, ambienti di artisti come Ligabue, Gill, Darger, Merati, Zinelli, Podestà, Toris, Settembrini e molti altri. Nell’ambito della mostra sono state inoltre organizzate proiezioni video e conferenze per avvicinare e far conoscere un mondo così interessante ma anche così emarginato.
Gli argenti di Pompei
Napoli – Museo Archeologico Nazionale
1 aprile 2006 – 11 settembre 2006
Orari: tutti i giorni tranne il lunedì 9.00/20.00
Biglietti: 9 € intero, 3,25 € ridotto
Informazioni: www.pompeiisites.org
Santi Banchieri Re. Ravenna e Classe nel VI secolo.
San Severo, il tempio ritrovato
Ravenna – Chiesa di San Nicolò
4 marzo 2006 – 8 ottobre 2006
Orari: festivo e feriale 10.00/ 18.30
Biglietti: 3,50 € intero, 2,50 € ridotto
Informazioni: www.santibanchierire.it
Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento
Fabriano – Spedale di Santa Maria del Buon Gesù
21 aprile 2006 – 23 luglio 2006
Orari: da lunedì a giovedì 9.30/19.30; da venerdì a domenica 9.30/22.00
Biglietti: 9 € intero, 7,50 € ridotto
Informazioni: www.gentiledafabriano.it
Lorenzo Monaco (1370 ca – 1425 ca). Dalla tradizione giottesca al rinascimento
Firenze – Galleria dell’Accademia
8 maggio 2006 – 24 settembre 2006
Orari: martedì – domenica 8.15/18.50 chiuso il lunedì
Biglietti: 9,50 € intero, 4,75 € ridotto
Raffaello da Firenze a Roma
Roma – Galleria Borghese
19 maggio 2006 – 27 agosto 2006
Orari: martedì – domenica 9.00/19.00 chiuso il lunedì
Biglietti: 12,50 € intero, 9,50 € ridotto
Informazioni: www.mostraraffaello.it
In hoc signo. Il Tesoro delle croci
7 sedi espositive in Pordenone e Portogruaro
3 aprile 2006 – 31 agosto 2006
Orari: martedì – domenica 15.30/19.30; sabato e domenica 10.00/13.00; nei mesi di luglio e agosto il giovedì 20.30-22.30, chiuso il lunedì
Biglietti: 10 € intero (vale per tutte le sedi espositive), 5 € ridotto
Informazioni: www.inhocsigno.it
Arte e Manifattura di corte a Firenze. Dal tramonto dei Medici all’Impero (1732 – 1815)
Firenze – Palazzo Pitti
16 maggio 2006 – 5 novembre 2006
Orari: lunedì – domenica 8.15/18
Biglietti: 8,45 € intero, 4,25 € ridotto
Informazioni: www.polomuseale.firenze.it
LongeVisionari. La pittura di Maria Callegaro Perozzo e l’arte contemporanea
Cremona – Museo civico Ala Ponzone
7 maggio 2006 – 2 luglio 2006
Orari: martedì – sabato 9.00/18.00; domenica 10.00/18.00 lunedì chiuso
Biglietti: 7 € intero, 4 € ridotto
Oltre la ragione. Le figure, i maestri, le storie dell’arte irregolare
Bergamo – Palazzo della Ragione
5 maggio 2006 – 2 luglio 2006
Orari: martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica 11.00/20.00; venerdì 11.00/23.00 lunedì chiuso
Biglietti: 5 € intero, 4 € ridotto
Informazioni: www.oltrelaragione.it