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Medioevo ed Umanesimo: santità a confronto

Autore:
Roda, Anna
Fonte:
CulturaCattolica.it
Molti sono i luoghi comuni rispetto a Medioevo ed Umanesimo; il più diffuso è forse quello che bolla il Medioevo come età religiosa per antonomasia e Umanesimo e Rinascimento come età dell’ateismo… troppo semplicistiche, queste affermazioni non tengono conto della complessità del reale e delle effettive dinamiche storiche.


Di una cosa possiamo essere certi, che dalla fine del Trecento in poi, la dimensione religiosa totalizzante che caratterizzava l’uomo medioevale piano piano si dissolve, un progressivo allontanamento che culminerà con il razionalismo seicentesco e con lo scetticismo illuministico.
Di fatto anche Umanesimo e Rinascimento furono epoche di intenso fervore religioso e di una spiritualità rinnovata, basti citare ad esempio il movimento delle Osservanze che portò nella Chiesa una ventata di novità, paragonabile solo a ciò che avverrà con la Riforma Cattolica.
A tale proposito, per un proficuo arricchimento delle conoscenze e per eventuali confronti, possono essere interessanti le mostre che proponiamo in questo nostro numero.

Todi dedica ad uno dei suoi figli più famosi, fra Jacopone, una interessante mostra nell’anniversario della sua morte. Personalità affascinante e contraddittoria Jacopone (1230-1306) visse in modo avventuroso: convertitosi in età adulta e dopo aver vagato per dieci anni come penitente, abbraccia il movimento di Francesco nella corrente più rigorosa degli Spirituali, in lotta con Bonifacio VIII e le sue idee teocratiche e di prestigio politico.
La mostra si articola in due sezioni: nella prima si percorre l’itinerario umano e spirituale di Jacopone, attraverso rarissimi manoscritti contenenti i testi delle sue laude, nonché alcune sue rare raffigurazioni. La seconda invece presenta opere del XII-XIII secolo che ci permettono di comprendere l’evoluzione artistica di manufatti e tipologie medioevali. Si potranno vedere oggetti raffinati di oreficeria, croci dipinte, paliotti d’altare tutte opere d’arte nate dalla forte influenza che il francescanesimo determinò in quel tempo. In tale ricognizione risulta comunque centrale il cantiere di Assisi, al cui interno confluirono molteplici linguaggi, da quelli italiani ai vari d’Oltralpe.

Il passaggio dalla sensibilità medioevale a quella umanistica lo affidiamo ad una mostra dal titolo Rinascimento ritrovato, apertasi a metà febbraio ad Abbiategrasso (Mi). Dopo anni di restauro vede di nuovo luce il convento di Santa Maria Annunciata, commissionato dagli Sforza nella seconda metà del Quattrocento e destinato ai Francescani minori osservanti. La chiesa ed in convento, edificati a partire dal 1469, e gli affreschi (1519 Nicola Mangone detto il Moietta) raccontano la storia di un’epoca di vivacità culturale, economica ed artistica che fece di Abbiategrasso un punto di riferimento e di sviluppo del Rinascimento lombardo nel ducato di Milano. Tale ricchezza artistica è documentata anche dalla mostra allestita nella chiesa: opere di Bramantino, Zenale, Luini, Butinone dialogheranno con gli affreschi ritrovati del Moietta, un epigone di Leonardo. Inoltre sono presenti anche altre sezioni a carattere storico (la figura di Galeazzo Maria e di sua moglie Bona di Savoia, lo sviluppo della presenza degli osservanti in zona), architettonico (analisi della chiesa e del convento) e geografico (acque, risaie, vegetazione tipiche della zona come fonte per l’immaginario pittorico) allestite nei locali che si affacciano sul chiostro dell’Annunciata.

La scoperta della grazia nella scultura del Rinascimento
è il titolo della grande mostra che, fino al 3 giugno, il Museo del Bargello di Firenze dedica la prima mostra monografica a Desiderio da Settignano, scultore del maturo Quattrocento fiorentino.
Assieme ad altri artisti della sua generazione, come ad esempio Antonio Rossellino, Desiderio caratterizza il suo linguaggio formale come uno stile dolce, che unisce un trattamento sensibile della materia, marmo soprattutto, con la dolcezza delle figure e con la forza delle espressioni.
Come e più di Donatello, Desiderio raggiunge nella lavorazione del marmo un livello di perfezione raramente eguagliato.
Accanto al nutrito gruppo delle opere conservate al Bargello, saranno presentate anche quelle del Louvre e della National Gallery di Washington, motivo questo che consente di ricostruire il nucleo più rappresentativo delle opere dell’artista, tutte peraltro di altissima qualità.
L’esposizione si articola in diverse sezioni tematiche che sviluppano tutti i generi della scultura desideriana, come i busti dei bambini e le delicate figure femminili, le Madonne con il Bambino e la produzione profana con i ritratti dei Cesari.
Il percorso della mostra prevede anche la visita al Monumento Marsuppini in Santa Croce e al Tabernacolo del SS. Sacramento in San Lorenzo.

Molto interessante e non priva di riferimenti religiosi un’altra mostra fiorentina, quella dedicata all’assistenza dei trovatelli dell’Ospedale degli Innocenti, Il Rinascimento dei Bambini. Gli Innocenti e l’accoglienza dei fanciulli tra Quattrocento e Cinquecento.
Lo Spedale degli Innocenti, la cui struttura è opera del Brunelleschi, arricchita da opere dei Della Robbia, Botticelli e Ghirladaio, è una delle prime istituzioni realizzate per l’infanzia abbandonata, nata dalla volontà della Firenze umanistica di sovvenire a questa piaga sociale con attenzione di carità cristiana. La mostra si propone di far conoscere questa istituzione nel contesto della città dell’epoca tramite la presentazione, per la prima volta, di interessanti documenti d’archivio e la vista alle opere d’arte e agli spazi dell’antico Spedale.

Indiscusso maestro del primo Rinascimento è Piero della Francesca, celebrato con una serie di importanti mostre realizzate nelle città che lo videro all’opera e conservano ancora gran parte delle sue opere: Arezzo, Monterchi, Sansepolcro.
La rassegna itinerante è un viaggio affascinate nei luoghi d’origine dell’artista, alla riscoperta anche del clima culturale dell’epoca, dei suoi protagonisti, degli scambi e degli incontri che determinarono la formazione e la cultura di Piero. Dalla casa di Sansepolcro (ove è conservato il suggestivo Cristo risorto) alla corte dei Baglioni a Perugia, come collaboratore di Domenico Veneziano; dal soggiorno nella Firenze di Cosimo de Medici alla permanenza presso i signori di Ferrara; dall’arrivo a Rimini presso i signori Malatesta al diretto contatto con Roma al servizio di papa Pio II; la continuazione verso Urbino presso i Montefeltro e infine presso i della Rovere. Questo ideale viaggio ha delle tappe precise che il visitatore non può perdere: il grande ciclo di affreschi della Leggenda della Vera Croce ad Arezzo nella chiesa di San Francesco e la Madonna del parto presso il paese della madre, Monterchi.
Non sembri originale in conclusione di questo articolo la proposta di un artista moderno. La nostra scelta è dettata dalla vicinanza di humus e visione di Giorgio Maria Griffa con la sensibilità quattrocentesca e la chiarezza della visione umanistica, pervasa da un delicato senso religioso.

A Desenzano (Bs), fino al 25 aprile, è possibile visitare la mostra I Fari degli Stevenson. La famiglia scozzese degli Stevenson, di cui il più noto è lo scrittore Robert Luis, progettò per secoli dal ‘700 al ‘900 fari in tutta la Scozia; unica pecora nera fu proprio il nostro scrittore che decise per altra carriera, risentendo peraltro della vocazione famigliare per il gusto dell’avventura e dell’esotico. Dopo una serie di contatti con gli attuali responsabili dei fari scozzesi, Griffa ha intrapreso il suo avventuroso viaggio alla ricerca dei fari degli Stevenson. L’attuale mostra è l’esito delle sue ricerche e degli acquarelli realizzati in studio dai bozzetti e schizzi stesi sul posto. 35 acquarelli di grande suggestione, nei quali il colore, talvolta opaco, spesso tempestoso e brunato, ci comunica il profumo di salsedine e di torba di questi luoghi isolati, avamposti tra cieli in continua mutazione e mari densi di spume e alghe.

Jacopone da Todi e l’arte in Umbria nel Duecento
Todi - Palazzi Comunali, Museo e Pinacoteca
2 dicembre 2006 - 2 maggio 2007
Orari: martedì - venerdì 10.00-14.00/15.30-18.00; sabato- domenica- festivi 10.00-19.00
Biglietti: 9€ intero, 7,50€ ridotto
Informazioni: www.iacoponetodi.it

Il Rinascimento ritrovato. Nell’età di Bramante e Leonardo tra i Navigli e il Ticino.
Abbiategrasso (Mi) - Convento dell’Annunciata
18 febbraio 2007 - 20 maggio 2007
Orari: da martedì a domenica 9.30 - 19.30
Biglietti: 6€ intero, 5€ ridotto, 3€ scuole
Informazioni: www.rinascimentoritrovato.it

Desiderio da Settignano. La scoperta della grazia nella scultura del Rinascimento
Firenze - Museo Nazionale del Bargello
22 febbraio 2007 - 3 giugno 2007
Orari: martedì - domenica 8.15 - 18.00
Biglietti: 7€ intero, 3,50€ ridotto, 3€ scuole
Informazioni: www.desideridasettignano2007.it

Il Rinascimento dei Bambini. Gli Innocenti e l’accoglienza dei fanciulli tra Quattrocento e Cinquecento
Firenze - Istituto Innocenti
1 marzo 2007 - 30 giugno 2007
Orari: tutti i giorni 8.30 - 19.00; festivi 8.30 - 14.00
Biglietti: 4€ intero, 2,50€ ridotto
Informazioni: www.rinascimentodeibambini.it

Piero della Francesca e le Corti italiane
Arezzo, Monterchi, Sansepolcro
31 marzo 2007 - 22 luglio 2007
Visto che la mostra è su tre sedi con orari e possibilità di diversi biglietti meglio consultare direttamente il sito della mostra.
Informazioni: www.mostrapierodellafrancesca.it

I fari degli Stevenson. Giorgio Maria Griffa
Desenzano - Galleria Civica di Palazzo Todeschini
10 marzo 2007 - 25 aprile 2007
Orari: martedì - domenica 15.30 - 19.30; sabato e festivi 10.30 - 12.30
Ingresso libero.

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