Ritorno dalle vacanze
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Diamo spazio e risalto dapprima alla grande mostra che si è aperta a Rimini il 19 agosto, dal titolo Lo spazio della Sapienza. Santa Sofia ad Istanbul.
L’esposizione vuole cercare di ricreare, nelle sale di Castel Sismondo, l’atmosfera dell’antico tempio, che venne trasformato in moschea nel 1453, alla caduta di Costantinopoli in mano ottomana e che dal 1934 è museo nazionale. Santa Sofia, detta anche madre di tutte le chiese dell’Oriente cristiano, è opera degli architetti Antemio di Tralle e Isidoro di Mileto, i quali crearono una struttura nuova ed originale frutto della composizione di due tipologie architettoniche: quella basilicale e quella a pianta centrale, dando origine ad un vastissimo edificio di 70 metri per 75 per lato, coperto da una cupola di 31 metri di diametro.
L’interno venne decorato con marmi policromi preziosi e ricchi mosaici d’oro accesi dalla luce che pioveva dalle numerose finestre.
Le vicissitudini di cui è stata muta testimone ne fanno un documento culturale unico nella storia del mondo e stimolo per le trasformazioni culturali dell’oggi. Diventando moschea l’edificio venne ricoperto da pesanti strati di intonaco per nascondere i mosaici che narravano le Storia della Salvezza cristiana e i diversi imperatori discendenti da Costantino. Nonostante ciò la bellezza e l’imponenza architettonica è ancora ben visibile ed apprezzabile, tanto più che dal 1935 iniziarono le indagini stratigrafiche per verificare cosa si nascondesse sotto gli strati di intonaco: degli antichi mosaici rimane molto poco, ma ciò che si è salvato mantiene immutata la sua bellezza e suggestività.
La mostra con una serie di bellissime immagini, le più recenti della basilica, realizzate da Franco Pagetti, fotografo di punta del Times, con le riprese di Massimo Coconi Santoni e con una accurata selezione di oggetti di culto di fattura costantinopolitana, da Venezia e dai Musei Vaticani, ci restituisce tutto il fascino ed il mistero di Santa Sofia.
Presso il Museo Correr di Venezia, fino al 17 settembre sarà possibile riscoprire una parte importante del vasto patrimonio grafico delle collezioni dei Musei Civici Veneziani: i disegni di Luca Carlevarijs (1663 - 1730), di cui il Gabinetto Stampe e Disegni possiede la più ampia collezione.
Luca Carlevarijs è unanimemente considerato il padre del vedutismo veneziano. Nato a Udine, giunge Venezia giovanissimo trovando la protezione dei nobili Zenobio, per i quali dipinge le sue prime opere note, le grandi vedute ideate tuttora conservate nella loro dimora veneziana. Nella seconda metà degli anni Ottanta compie un viaggio d’istruzione a Roma, dove studia i Bamboccianti e le opere dei vedutisti di scuola nordica, che lasciano un segno nella sua prima produzione legata ai porti di mare, oltre che alle vedute ideate. Alla fine del Seicento o agli esordi del secolo successivo risalgono le prime immagini di Venezia, che forse precedono di qualche anno la pubblicazione delle 104 incisioni delle Fabbriche e Vedute di Venezia edita nel 1703.
Da allora la sua attività si fa assai intensa, riguardando, almeno nel secondo decennio, soprattutto immagini dei luoghi simbolo della città lagunare, rese vivaci dalla presenza di innumerevoli e variopinte macchiette caratterizzate dalla precisissima descrizione dei monumenti, spesso toccati da una luce rosata, che li avvolge e ne ammorbidisce i particolari. Di grande effetto sono le grandi tele dedicate a eventi particolari, quali la regata in onore di Federico IV di Danimarca nel 1709, i vari “ingressi” degli ambasciatori stranieri in Palazzo Ducale o la tela commemorativa dell’arrivo a Londra nel 1707 degli ambasciatori veneziani Nicolò Erizzo e Alvise Pisani, ora conservata a Monaco.
Alla fine della sua vita, il successo del Carlevarijs è in parte oscurato dall’apparire del nuovo astro nascente del vedutismo veneziano, Canaletto; Luca muore nel 1730, avendo cessato di dipingere già da qualche tempo, perché colpito da paralisi.
La presente mostra propone una singolare selezione delle stampe del Carlevarijs: sono infatti esposti esclusivamente disegni di imbarcazioni: galere, bragozzi, brigantini, navi da guerra e da trasporto… un affascinante percorso illustrato da rapidi schizzi o grandi disegni preparatori e dal celebre album dei Ventiquattro studi per navigli appartenuto a una delle più prestigiose collezioni ottocentesche veneziane d’arte, quella dei nobili Corniani degli Algarotti, acquistato dal Museo nel 1893 ma esposto solo ora al pubblico, per la prima volta, nella sua interezza.
I disegni illustrano barche diverse riprese dal vero. Probabilmente costituivano una sorta di repertorio di immagini da utilizzare come modelli per la realizzazione di dipinti: non a caso, infatti, molte di esse riappaiono alla fonda nel bacino di San Marco in alcune delle numerosissime vedute dell’area marciana prodotte da Luca e anche in qualche veduta ideata.
Stilisticamente omogenei e databili nei primi anni della seconda decade del Settecento, i disegni sono eseguiti su fogli di diversa qualità e colorazione, ma con la stessa tecnica: una prima stesura a matita dell’immagine e il suo successivo ripasso a penna e a pennello, con l’aggiunta qua e là di tocchi di biacca.
La parte più numerosa è costituita da una serie di rapidi schizzi tratti dal vero eseguiti su fogli di taccuino, per la gran parte raccolti in un album donato al Museo Correr nel 1948 da Fabio Mauroner. Ad essi si aggiungono due grandi e rarissime vedute preparatorie per dipinti, anch’esse donate da Mauroner, e i già citati ventiquattro studi per navigli.
Sempre fino ai primi di settembre si potrà visitare la mostra di Palazzo Magnani a Reggio Emilia, Le virtù della passione. La Collezione dr.Charlott e Tistou Kerstan.
Per la prima volta viene esposta la Collezione dei coniugi Kerstan (250 opere sulle 400 dell’intera raccolta), una raccolta in grado di raccontare la storia di un gusto collezionistico di grande raffinatezza in un percorso che comprende opere grafiche, dipinti, sculture, disegni ed acquarelli dei maggiori artisti del Novecento: Picasso, Beckmann, Kandinskij, van Jawlenskij, Dix, Kirchner, Nolde, Rodin, Modigliani, Cezanne, Renoir, Toulouse-Lautrec e molti altri artisti meno noti.
I capisaldi della collezione sono sicuramente le raccolte di incisioni e di litografie di Picasso (circa 60 fogli) e di Beckmann (circa 80 incisioni, tra cui la serie dei più famosi autoritratti).
Lo spazio della Sapienza. Santa Sofia ad Istanbul.
Rimini - Castel Sismondo
19 agosto 2007 - 11 novembre 2007
Orari: chiuse il lunedì, tutti i giorni 9.00-19.00
Biglietti: 5€ intero, 3€ ridotto
Informazioni: www.studioesseci.net
Luca Carlevarijs (1663-1730). Navi e altri disegni dalle collezioni del Museo Correr
Venezia - Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento veneziano
28 giugno 2007 - 17 settembre 2007
Orari: 10.00/18.00 (chiusura biglietteria un’ora prima)
chiuso martedì
Biglietti: 6,50€ intero, 4,50€ ridotto
Informazioni: www.museiciviciveneziani.it
Le virtù della passione. La Collezione dr. Charlott e Tistou Kerstan.
Reggio Emilia - Palazzo Magnani
8 luglio 2007 - 9 settembre 2007
Orari: martedì, mercoledì, domenica 10.00-13.00/16.00-20.00; giovedì, venerdì, sabato 10.00-13.00/16.00-23.00
Biglietti: 5€ intero, 4€ ridotto
Informazioni: www.palazzomagnani.it