Vacanze di Natale
- Autore:
- Curatore:
- Fonte:
Come sempre nel panorama italiano non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Ed ecco le scelte che vi proponiamo.

La Madonna del Presepe è un magnifico bassorilievo in stucco policromo dipinto, recentemente riscoperto nella chiesa dei SS. Sebastiano e Rocco a Cento (Fe), che giunse nella cittadina ferrarese nel 1516 come dono di una ricca famiglia locale al convento di Santa Caterina. Il bassorilievo si presenta come una composizione singolare, ardita e davvero magistrale, sia nella virtuosa modellazione a “stiacciato” prospettico, nell’intensità espressa delle figure e nella loro calibrata disposizione, sia nella originale invenzione iconografica, dove la trepida umanità di un tema particolarmente caro alla devozione popolare si coniuga con colte allusioni antiquarie.
All’inizio del XVII secolo Guercino rese omaggio a questo soggetto sacro fissandolo per sempre in un disegno di eccezionale modernità e scioltezza di tocco, aggiungendo al tema iconografico originario due splendidi angeli che porgono alla devozione dei fedeli l’immagine della Madonna.
Del piccolo capolavoro grafico del Guercino, da poco rinvenuto, derivarono nel 1600 e nel 1700 incisioni, cartapeste, terrecotte, stampe e anche canzonette spirituali; tutte preziose testimonianze, nelle più diverse espressioni artistiche, della sentita devozione verso questa singolare Natività. Dopo la soppressione del convento di Santa Caterina, lo stucco fu relegato nella chiesetta dei SS. Sebastiano e Rocco, dove a poco a poco la fama e la devozione si spensero. Solo con il suo recupero e il conseguente restauro, nel 1987, iniziarono anche le indagini sull’autore, identificato in Bartolomeo Bellano, discepolo prediletto di Donatello a Padova. Quindi il Bellano avrebbe tratto ispirazione dal genio donatelliano elaborando una composizione di commuovente tenerezza umana, unita a grande forza espressiva e perizia tecnica.
A conclusione della mostra la formella verrà traslata nella chiesa parrocchiale di San Pietro a Cento, dove potrà rinnovarsi l’antica devozione di fedeli e pellegrini.
Lo splendido spazio del Colosseo, a Roma, è la degna cornice della mostra In Scaena, una rassegna che affronta la storia del teatro romano.
I Romani portarono a compimento ciò che i Greci avevano inventato, consolidando in modo particolare gli aspetti tecnici della rappresentazione teatrale: architettura degli edifici, drammaturgia, le pratiche dell’attore, l’allestimento scenico.
Gli attori, i mimi e i danzatori approdavano a Roma provenienti da ogni parte dell’Impero portando la ricchezza culturale dei loro luoghi d’origine.
La mostra inizia presentando le origini greche ed italiche del teatro, gli apporti dei Greci d’Italia in contesti inizialmente provvisori come piccoli teatri in legno. Si prosegue poi con i maestosi teatri in pietra e le monumentali scenografie per arrivare al fulcro della rassegna con i protagonisti della scena. Statuette, mosaici, vasi, affreschi ci mostrano gli attori e le loro tecniche mimiche, l’utilizzo degli strumenti, alcuni dei quali appositamente ricostruiti.
Chiude il percorso una riflessione sul modo divergente dei Romani di guardare agli attori, concedendo loro, nello stesso tempo, fama ed infamia, esaltazione o condanna morale.
Alla Casa dei Carraresi, a Treviso, fino al 4 maggio si potranno ammirare quasi 400 reperti archeologici, grazie ai quali si potrà documentare l’evolversi della civiltà cinese dal X al XIV secolo, cioè dall’anno 907 (caduta della dinastia Tang) al 1368 (caduta della dinastia Yuan). In particolare viene posta attenzione ai secoli X-XII, in cui entrano in Cina le dinastie di stirpe mongolia, e poi si indaga anche i secoli della scoperta europea della Cina, grazie ai viaggi di Marco Polo e al suo diario di viaggio Il Milione, testo che scatenerà le cupidigie degli occidentali verso le immense ricchezze dell’Impero Cinese.
Tra i personaggi più noti emergono certamente Gengis Khan(XIII sec.) e il nipote Qubilai, alla cui corte fu ospite il nostro Marco Polo.
Gli oggetti esposti sono tutti molto interessanti: troviamo la sella attribuita a Gengis Khan, armi di fattura mongola (frecce, archi, elmetti e maglie in ferro), raffinati abiti di seta, oggetti di uso quotidiano, finimenti per cavalcature, selle cesellate.
Un modo inusuale per immergersi in questi mondi lontani e in contesti così distanti dalla nostra cultura occidentale.
Presso il Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Milano si è aperta da fine novembre la mostra I Cappuccini e i Promessi Sposi. Storia, arte e spiritualità nella Milano del Seicento e nella memoria manzoniana. Tale rassegna intende mostrare, attraverso opere d’arte di diverso tipo, l’opera pastorale e di assistenza dei frati così come viene descritta da Manzoni nei Promessi Sposi. Nella mostra si può ammirare una formella con Maria e il Bambino proveniente dall’antico Lazzaretto cittadino, ora scomparso, e anche una madonna proveniente dal soppresso convento cappuccino di Porta Orientale, lì dove Renzo venne inviato da fra’ Cristoforo per sfuggire a don Rodrigo. Per rendere ancora più documentato il lavoro dei cappuccini, e in particolare del noto fra’ Cristoforo, si possono ammirare alcune illustrazioni a stampa de I Promessi Sposi e altre preziose tele seicentesche provenienti dai diversi conventi dell’ordine. Questa e senz’altro un’occasione interessante ed inedita per riavvicinarsi al capolavoro manzoniano e all’opera discreta e silenziosa dei frati cappuccini.
Follonica (Gr) rende omaggio a uno dei grandi pittori italiani viventi, Trento Longaretti. Fino al 27 gennaio si potranno ammirare 40 opere del maestro trevigliese, tutte intessute sulla tavolozza dei vermiglio, oltremare, verdi, terra bruciata.
I personaggi di Longaretti sono rappresentazioni di taciturne fatiche e sofferenze esistenziali, le sorti di un’umanità vagabonda, errante, alla ricerca del suo destino di felicità. Vi sono rappresentati infatti: famiglie dai pastrani colorati, viandanti, musicisti, bambini e zingari. La continua ricerca dell’indefinito è descritta dalla camminata stanca, espressa da pennellate di colore vivo e deciso che definiscono i tratti somatici, vesti povere e fondali mistici che avvolgono i personaggi, attori inconsapevoli del teatro della vita. Molti sono gli accostamenti artistici che i diversi critici hanno proposto: da Schiele a Van Gogh, da Klimt a Chagall, fino a Rouault…ma nessuno di questi sa dire la poesia tutta personale che promana dai quadri di Humana Pictura di Longaretti. Questo è proprio il suo stigma: una dolente dolcezza, una intensa e insieme pacata drammaticità.
La Madonna del Presepe da Donatello a Guercino
Cento (Fe) - Pinacoteca Civica
1 dicembre 2007 - 13 aprile 2008
Orari: martedì - domenica 9.30-12.30/14.30-19.00
Biglietti: 6€ intero, 5€ ridotto, 2€ scuole
Informazioni: www.comune.cento.fe.it
In Scaena. Il teatro nell’antica Roma
Roma - Colosseo
3 ottobre 2007 - 17 febbraio 2008
Orari: 8.30 - 16.30 tutti i giorni
Biglietti: 11€ intero, 6,50€ ridotto
Informazioni: www.beniculturali.it
Prenotazione obbligatoria al 06-39967700
Gengis Khan e il tesoro dei mongoli
Treviso - Casa dei Carraresi
20 ottobre 2007 - 4 maggio 2008
Orari: martedì, mercoledì e giovedì 9.00-19.00; sabato e domenica 9.00-20.00
Biglietti: 9€ intero, 7€ ridotto
Informazioni: www.laviadellaseta.info
I Cappuccini e i Promessi Sposi. Storia, arte e spiritualità nella Milano del Seicento e nella memoria manzoniana.
Milano - Museo dei Beni Culturali Cappuccini
30 novembre 2007 - 2 marzo 2008
Orari: martedì, mercoledì e venerdì 15.00-18.30; giovedì, sabato e domenica 10.00-18.30
Ingresso libero
Informazioni: www.bccmuseum.org
Trento Longaretti. Antologica
Follonica (Gr) - Pinacoteca Civica A. Modiglioni
28 ottobre 2007 - 27 gennaio 2008
Orari: tutti i giorni 15.30 - 19.30
Ingresso gratuito
Informazioni: www.provincia.grosseto.it