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Gheddo, Piero - Ho 80tanta fiducia - 80 anni in 80 domande al missionario più famoso d'Italia.

Fonte:
CulturaCattolica.it
Prefazione di Roberto Beretta. San Paolo.

E oggi, compiendo gli 80 anni (sono nato il 10 marzo 1929), non cesso ancora di ringraziare Dio per questa vocazione, un dono anche di Rosetta e Giovanni, i miei genitori che sposandosi avevano chiesto a Dio la grazia di avere molti figli e che almeno uno di loro si facesse prete. E poi di avermi chiamato, a 16 anni, ad essere missionario nel Pime, un istituto missionario che amo come la mia seconda famiglia. Aver detto di sì al Signore mi ha dato una vita serena, piena di entusiasmo e di gioia… La gioia non viene da condizioni esterne favorevoli (salute, successo, ricchezza, gloria, carriera), ma da una condizione di spirito interna che si fonda su due motivi: primo, di sentirmi sempre amato, protetto, perdonato, consolato, illuminato, riscaldato da Dio. Il secondo motivo di questa gioia, è che, visitando in 56 anni di sacerdozio tutti i continenti e un’infinità di popoli, di paesi e di situazioni, mi sono reso conto della verità di quanto diceva la grande Madre Teresa: “I popoli hanno fame di pane e di giustizia, ma soprattutto hanno fame e sete di Gesù Cristo”.

Queste sono parole del missionario più famoso d’Italia: padre Piero Gheddo del PIME, pontificio istituto missioni estere, che festeggia con l’ennesimo libro - ne ha scritti quasi un centinaio - i suoi 80 anni, splendidamente portati.

Quando nel 1945 entrò nel PIME fu provvisoriamente destinato alla stampa in attesa di partire per l’India, ma quella del giornalista diventò, se così si può dire, la sua vera vocazione.

Missionario quindi non lo è stato mai, ma le missioni di tutti i continenti le ha girate in lungo e in largo svolgendo così un’opera preziosissima di informazione, non solo per l’istituto ma anche per la Chiesa italiana.

I suoi articoli su quotidiani e riviste non solo missionarie sono innumerevoli ha anche curato programmi alla radio e alla tv e ha ricevuto diversi premi giornalistici.
Dal 1994 dirige l’ufficio storico del PIME facendo la spola tra Milano e Roma dove insegna in seminario: ovviamente tutto questo tra un viaggio e l’altro.
Giovanni Paolo II nel 1990 lo incaricò di stendere la bozza dell’enciclica sulle missioni Redemptoris Missio: non poteva scegliere un uomo più competente e appassionato.

E’ un tipo senza peli sulla lingua i suoi giudizi sono netti perché può conoscere beni i fatti che avvengono anche nei luoghi più sperduti grazie ai suoi amici missionari, come si legge sul suo sito: …Questo gli ha permesso di prendere posizioni contro corrente, come durante la guerra del Vietnam e i Khmer rossi in Cambogia: in Italia è stato il primo a denunziare che i “liberatori” erano in realtà nuovi oppressori del popolo. Così ha molto scritto sulla fame nel mondo e il sottosviluppo dei popoli, che attribuisce anzitutto a fattori educativi-culturali-religiosi, prima che economico-tecnici.

Padre Gheddo proprio perché ha sempre presente gli insegnamenti di Madre Teresa riflette: «Leggendo libri e riviste missionari, guardando programmi di convegni e campagne missionarie, a volte mi chiedo: dov´è finito Gesù Cristo? Quando il discorso sulle missioni diventa troppo incentrato sulla fame nel mondo, la liberazione degli oppressi, la protesta contro le multinazionali e la globalizzazione capitalista, si finisce per svilire la vocazione missionaria. Perché la nostra vocazione di missionari è proprio questa: trasmettere la fede e l´amore a Gesù Cristo, l’unica ricchezza che abbiamo».

E’ evidente il contrasto con un certo modello di missionario che oggi va per la maggiore, sostenuto dai media: più vicino al sindacalista o al politico improntato alla rivendicazione sociale ed economica e spesso in aperto contrasto con l’insegnamento della Chiesa e con le gerarchie ecclesiastiche.
Il nuovo libro “Ho 80tanta fiducia - 80 anni in 80 domande al missionario più famoso d'Italia “raccoglie 80 domande “senza peli sulla lingua” che la gente rivolge a un prete, un missionario dai molti viaggi nel terzo mondo e di lunga navigazione nel giornalismo e nella vita.”… le domande rivolte all’autore, e a cui risponde, sono tra quelle “più domandate”.
Il messaggio di fondo, accennato già nel titolo, vuole essere il seguente:i problemi del mondo e della Chiesa sono più dei miei anni, ma guardo lo stesso con fiducia all’avvenire.

I titoli di tutti i suoi libri si possono trovare sul sito www.gheddopiero.it insieme a tanti suoi articoli e altro abbondante e interessante materiale, invece su www.missionline.org si trova il suo blog Armagheddo con giudizi e opinioni su argomenti di attualità (trova tempo anche per questo !!).
Ogni libro del nostro meriterebbe una recensione è indubbio ma tra biografie di religiosi e laici che si sono spesi per la missione, saggi e testimonianze sulla fame nel modo, la pace, la globalizzazione, storie di popoli e chiese dei cinque continenti due libri vanno proprio citati.
Riguardano i suoi impareggiabili genitori si tratta di “Questi santi genitori, I servi di Dio Rosetta Franzi e Giovanni Gheddo” e il “Il Testamento del Capitano – Lettere di Giovanni Gheddo dall’URSS” editi entrambi da San Paolo.
La testimonianza di quotidiana vita cristiana di questi due coniugi è stata così fulgida che la Chiesa ha avviato un processo di beatificazione proprio per proporre al mondo degli esempi molto concreti e possibili di come si possa vivere la santità da sposi e genitori.
La mamma Rosetta era una donna attenta ai bisogni dei meno abbienti e che nonostante la cagionevole salute non si risparmiava mai, morì insieme ai due gemellini appena partoriti, lasciando altri tre figli.
Il papà Giovanni nonostante la sua condizione familiare fu mandato come ufficiale di complemento sul fronte russo dove scomparve nel 1942, rifiutando di mettersi in salvo per non lasciare soli i suoi soldati feriti intrasportabili dell’ospedaletto da campo.
Arrivederci al prossimo libro Padre Gheddo!

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