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Gerusalemme, Gerusalemme!

Fonte:
CulturaCattolica.it

Il profilo del paesaggio si fa ondulato, stiamo salendo verso la Città Santa, situata a circa 800 metri di altitudine su una serie di colline, tra cui il Monte Scopus (che, ci ricorda Salim, deriva il suo nome da un verbo greco che significa “vedere”), e il Monte degli Ulivi. Dopo il Deserto di Giuda stiamo giungendo sul versante favorito dal clima, verdeggiante. Ad un certo punto oltrepassiamo il valico, ed ecco un “Oh!” di meraviglia da parte di tutti. Lo “skyline” di Gerusalemme si apre davanti a noi come uno scenario incantato, palazzi moderni, campanili e profili di chiese, minareti, casette eleganti e sobborghi più modesti... Il nostro entusiasmo è alle stelle, e qui come sempre il Coro gioca la sua parte. Gianluca ci guida mentre cantiamo: “Gerusalemme, oh la mia gioia, noi sostammo alle tue porte! Tutti insieme ci radunò”. Ma il culmine della commozione è cantare assieme “Il viaggio” di Chieffo, comprendendone meglio le parole:

Ed ecco la città
con le sue mura d’oro
le sentinelle sulle torri
fiorita d’alberi e giardini.
Io non l’avevo vista mai
eppure c’ero nato
ed era quella la città
dove sarei tornato
”.

Capiamo meglio anche quanto diceva Alberto sul barcone di Galilea: “Mi sento in un luogo mio, dove sono già stato, familiare e non estraneo”.
Salim, che ha lasciato la sua famiglia in Galilea e starà con noi per tre giorni, conosce ogni angolo, ogni pietra di questa città dal fascino irresistibile, unica al mondo. Città Santa di tre religioni (ebraica, cristiana, mussulmana), impregnata dalla Passione, Morte e Risurrezione di Cristo. Guardiamo stupiti ogni particolare; il traffico è intenso come in una moderna metropoli (siamo nella zona Ovest, la parte nuova, ebraica, mentre la zona Est, quella del Monte degli Ulivi, è araba. Lo statuto della Città Santa è uno dei problemi più spinosi ed intricati della questione israelo-palestinese). Giganteschi manifesti di Tzipi Livni (la signora attuale Ministro degli Esteri), di Ehud Barak (attuale Ministro della Difesa) e di Benjamin Netanyahu, i principali candidati alle elezioni anticipate del 10 febbraio 2009, ci ricordano che siamo in piena campagna elettorale. Mentre attraversiamo ampi boulevard, Salim ci indica l’albergo in cui alloggeremo per i prossimi giorni: si tratta del sontuoso “Ramada” (già “Renaissance”). Ma è un altro nome ad attirare la nostra attenzione: è quello di Theodor Herzl, fondatore del Sionismo, movimento di fine Ottocento che si proponeva di ricostituire uno Stato ebraico in Palestina. Ad Herzl sono state intitolate una via ed una zona alla periferia Ovest, vicino al Cimitero militare. Ma la nostra meta stamattina (in Terrasanta gli spazi non sono immensi e siamo arrivati abbastanza in fretta) è un’altra: Ein Karem, la cittadina dove tutto parla di Giovanni Battista, di Maria e della sua cugina Elisabetta.

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