Il Monte delle Beatitudini
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Al nostro risveglio sabato mattina 3 gennaio 2009, un’altra sorpresa ci attende; sono le 7 ora locale (le 6 in Italia), ma il sole è già sorto; a causa della latitudine il dì comincia alle 6.45 e termina alle 17 circa. Come ci aveva preannunciato Salim, il rigoroso rispetto dello Shabbat prevede che il latte non sia riscaldato, mentre le altre bevande sono state tenute in caldo dal giorno precedente. Le strade sono deserte mentre ci dirigiamo, scendendo dalla parte alta della città dove è situato il nostro Bali Hotel, verso il Lago di Tiberiade. Numerose sono le case edificate con pietre nere, basalti vulcanici delle Alture del Golan. Usciti dalla città, il colpo d’occhio è quello di grandi spazi poco toccati da interventi umani, colline verdi o brulle con pietre e rocce. Salim racconta. Entriamo nella depressione (- 200 m. sotto il livello del mare) di una città considerata “impura” (aveva il cimitero dentro le mura), dedicata da Erode Antipa a Tiberio Cesare e “purificata” dal rabbino Shimon bar Yochai solo nel secondo secolo dopo Cristo. Cominciamo la giornata recitando assieme una decina dei Misteri luminosi, il Battesimo di Gesù nel Giordano. La preghiera fluisce in questi giorni completamente connaturata con la vita e con la contemplazione del Mistero davanti ai nostri occhi. Ci sono vari nomi per definire questo vasto specchio lacustre (Yam: Lago e Mare in ebraico utilizzano lo stesso termine): Lago di Genezareth o di Tiberiade, Mare di Galilea, Yam Kinneret (o arpa, dalla forma che il lago assume), Mare di Gesù. Qui infatti Gesù ha trascorso gran parte del periodo della sua vita pubblica, essendo ospite a Cafarnao nella casa di Pietro. E qui ha compiuto miracoli, ha incontrato i discepoli, ha annunciato il Regno di Dio presente nella Sua Persona divina. La prima tappa di questa straordinaria giornata è proprio il Monte delle Beatitudini: quell’altura che ha visto Gesù proclamare il proprio “manifesto”. Ci attende uno stupendo giardino con fiori ed alberi dai profumi inebrianti, a terrazza sopra il Lago di Tiberiade. La bellezza incantevole del luogo, il clima primaverile fanno esclamare a molti di noi: “Ma questo è il Paradiso! Perché non restiamo qui?” Un edificio ottagonale (le otto beatitudini!) edificato dall’onnipresente Antonio Barluzzi ci accoglie, e don Franco legge il Vangelo della Mentalità nuova. Commentando: “C’è qualcosa che viene prima delle Beatitudini: aver incontrato Uno, che ti fa chiedere: Chi è Costui? ed esclamare: “Tu solo hai parole di vita eterna!” Dopo di noi una comitiva di nigeriani con grandi camicioni biancazzurri intona dei melodiosi gospel. La Terrasanta è come al centro di tutto il mondo, qui la cristianità di ogni tempo e di ogni spazio ha diretto i suoi passi e i suoi sguardi: i re di Spagna, monaci ortodossi, Polonia semper fidelis, i Padri Bianchi di Francia, architetti italiani... ad ogni angolo un pezzo di umanità, una provincia del mondo... tutti hanno lasciato qui impronte adorando il Dio fatto uomo. Per questo ferisce con maggior dolore la continua diminuzione dei Cristiani nella terra che da sempre è stata il cuore del mondo.