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Lungo la valle del Giordano

Fonte:
CulturaCattolica.it

“Ci sono tre vie che attraversano da Nord a Sud la Terrasanta:”, ci spiega Salim mentre lasciamo Tiberiade, “la Via del Mare, la Via dei Patriarchi (o delle montagne, nell’interno), e la Valle del Giordano ad Est. Noi percorreremo quest’ultima per recarci a Gerusalemme”. La nostra guida è tranquilla come sempre: “Stamattina ho visto nei vostri occhi dei punti interrogativi”, ci dice, “Ma non dovete preoccuparvi: se un posto è sicuro, ci andremo. Se non è sicuro, sarò io il primo a saperlo, e non ci andremo”. Alla fine del pellegrinaggio avremo verificato che queste parole di Salim sono vere alla lettera. Il fiume Giordano si snoda pigramente, simile talvolta ad un rigagnolo, altre volte a uno stretto fiumiciattolo: è sorprendente pensare che questo è il fiume più importante della zona, ma siamo anche in un periodo di scarse piogge. La giornata, come le precedenti, è tiepida e splendente di sole. E’ domenica 4 gennaio 2009, ma per gli Ebrei oggi è il primo giorno lavorativo della settimana; lo Shabbat era ieri. Mentre attraversiamo zone agricole di kibbutz e poi di insediamenti palestinesi (ad un certo punto un posto di blocco ci avverte che siamo entrati in Cisgiordania) Salim con grande precisione ci fa una sintesi della storia politica della Terrasanta dalla Prima Guerra Mondiale ai nostri giorni. Certo, molte informazioni erano già da noi conosciute, ma l’elenco puntiglioso di tutte le guerre, le tregue, le conferenze di pace, i territori occupati, gli accordi fatti e poi saltati ci fa accorgere dell’immensa complessità della situazione. Si riaffacciano alla memoria fatti e personaggi: Arafat e Sharon, il Sinai e i territori occupati, i profughi, Oslo, prima e seconda Intifada... adesso queste parole sono qui sotto i nostri occhi, kibbutz cinti di filo spinato, caravanserragli, cammelli sempre più numerosi, ed ogni tanto un check point. Le zone palestinesi, ci spiega pazientemente Salim, sono di tre tipi: Zona A, sotto il controllo palestinese; Zona B, sotto controllo misto; Zona C, sotto controllo israeliano. Il “muro” di separazione cominciato nel 2003, oggi si snoda per 370 Km, alto 9 metri. Passa spesso molto al di dentro dei territori palestinesi. Mentre ascoltiamo in silenzio, ogni tanto osserviamo i siti che stiamo attraversando: ad Est si stende la Giordania, le cui bandiere spesso si intravvedono sulle rive del fiume. Siamo vicini al monastero di Qasr el-Yahud dedicato a San Giovanni Battista, dove la tradizione colloca il Battesimo di Gesù; solo nella Festa del Battesimo di Cristo, nel mese di gennaio, le autorità giordane permettono il pellegrinaggio a questo luogo. A questo punto, molte domande sorgono sulle labbra dei pellegrini, che si rivolgono a Salim per avere spiegazioni su questioni particolari della storia recente. E lui con la consueta discrezione e con molto equilibrio non si sottrae e risponde.

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