Incontro con Manuel Cifuentes, un miracolato di San Riccardo
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Il mattino del 4 Gennaio 1982, Manuel stava aiutando il padre Cecilio nell'orto adiacente la loro piccola casa ad Alcadozo (paesino sperduto sulla sierra di Albacete in Spagna).
Improvvisamente e inavvertitamente, urtando in un ramo, si ferisce all'occhio sinistro.
Urlando corre dal padre per trovare aiuto.
Questi, sottovalutando l'accaduto, con l'angolo del fazzoletto prova a togliere quel che pensava fosse un piccolo frammento.
Ma accorgendosi meglio di un taglio che attraversava l'occhio, prontamente ricorre all'assistenza del medico condotto.
Dopo attenta visita e aver bendato l'occhio ferito, questi lo invia da uno specialista di Albacete (capoluogo, non vicinissimo ad Alcadozo).
Il Dott. Juan Ramon Perez conferma la gravità della ferita dicendo a Manuel: "Non devi toccare assolutamente l'occhio. E' come se tu calciassi un pallone bucato, lo rovineresti irreparabilmente. La stessa cosa può accadere a te se sfreghi o solo tocchi con le mani l'occhio".
Gli prescrive delle gocce, una pomata e dei calmanti dandogli appuntamento dopo qualche giorno, ipotizzando un intervento.
Rientrati a casa, nell'apprensione del vicinato, non possono mettere la pomata, a causa del dolore avvertito da Manuel.
La sera, il padre si ricorda di quell'immaginetta di San Riccardo ritrovata da Manuel tre giorni prima nel box di casa, della quale aveva chiesto conto, ottenendo solo una risposta evasiva.
Decide di metterla sotto la benda a contatto dell'occhio, invitando Manuel a pregare questo santo, sconosciuto a loro ma pur sempre santo (Cecilio non sapeva che il Dott. Pampuri allora era solo beato).
Ogni tanto Cecilio incoraggiava Manuel ad insistere a pregare, perché "Gesù ascolta chi lo invoca attraverso i suoi santi".
Solo il mattino dopo, Cecilio, svegliando dal sonno Manuel si rende conto del MILAGRO. L'occhio è limpido come l'altro e senza nessuna cicatrice. Gioia, pianti e risa e ringraziamento (che continua ancora oggi) e tutte le conseguenze fino a quel mattino del I° Novembre 1989 in ginocchio davanti a Papa Giovanni Paolo II, e fino ad oggi.
Quando questa storia è cominciata erano trascorsi solo tre mesi dal 4 Ottobre 1981, festa di S. Francesco d'Assisi (molto importante a Trivolzio) quando sempre Papa Giovanni Paolo II davanti al mondo aveva proclamato beato il Dott. Pampuri, ... MA LORO QUESTO NON LO SAPEVANO.
6.7.2011
Alicia e io abbiamo appuntamento alla stazione di Albacete con Manuel, nel caldo pomeriggio spagnolo.
Arriviamo, lui ci sta aspettando: un sorriso timido e poi i saluti.
Una prima sosta al bar, fatta di sguardi, domande e scambi di ricordi italiani.
Poi sotto l'agile guida di Alicia partiamo alla volta di Alcadozo (luogo natale di Manuel), un paesino di montagna.
Una fattoria coi tori e una piccola arena, e un intenso profumo di rosmarino selvatico, il cielo azzurrissimo e il sole a picco, per un piccolo stop and go.
Entriamo in Alcadozo, nessuno per le strade, una fontana nella plaza e la piccola Chiesa, dedicata alla Madonna Immacolata, a San Isidro, ma anche a S. Riccardo, da allora.
Scesi dalla macchina, una grande emozione coglie Manuel mentre ci parla degli "incontri" con S. Riccardo.
Poi l'incontro con i suoi genitori: il racconto del milagro, dei momenti prima e dopo, delle conseguenze.
La casa (luogo del milagro) oltre ai ricordi di una famiglia cristiana, mostra l'affetto per S. Riccardo, ci sono anche due quadri di Alberto Michelini.
Un tuffo nel passato attraverso le foto del 1° Novembre 1989 a Roma col Papa Giovanni Paolo II, con il miracolato Alberto Michelini e alcuni religiosi "Fatebenefratelli".
Conversazione davvero cordiale, interrotta solo dal fiume di domande spuntato dal cuore.
Ha occhi da bambino Manuel, come se il tempo non fosse passato. Con questi occhi guarda i suoi "vecchietti" che cura con affetto nella casa di riposo dove lavora; dopo un periodo di qualche anno trascorso nella famiglia religiosa dei "Fatebenefratelli", lasciata per non perdere il contatto con i malati, che lui considera la sua "vocazione".
Che bello anche il racconto dei suoi genitori, che hanno una memoria viva di quel momento, quando, pur nella drammaticità, ricordano quella reliquia che tenevano in un deposito, e della quale Manuel aveva chiesto conto tre giorni prima, senza avere risposta alla sua curiosità.
Quella sera, senza sapere che S. Riccardo (comunque sconosciuto per loro) non era ancora santo, la reliquia viene posta con devozione sull'occhio ferito, sotto la benda, e cominciano a pregare, ma non succede nulla.
Di quando in quando il padre controlla la ferita, immutata, invitando Manuel a continuare a pregare, perché Cristo ascolta chi lo prega attraverso i suoi santi.
Il mattino successivo, stupito, il padre sorprende Manuel che ancora dorme, lo sveglia accorgendosi del milagro, di cui Manuel non ha nessun ricordo fisico né di visione. Interrogato esplicitamente in merito, risponde: "Non mi sono accorto di nulla, stavo dormendo".
L'occhio di Manuel è limpido senza cicatrice alcuna, senza il segno di alcuna offesa.
Si abbracciano piangendo di allegria, dimenticando la benda e la reliquia, dispersa nella concitazione del momento. Questo ricordo vela di lacrime i loro occhi a distanza di quasi trent’anni.
Il tempo scorse allora, nel ringraziamento, finché dopo tre anni S. Riccardo ribussa alla loro porta attraverso una strana circostanza: un volantino chiedeva della conoscenza di eventuali miracoli del b. Riccardo Pampuri. Solo allora dalla memoria riaffiora il ricordo di quel nome e cognome riportato sulla reliquia smarrita con la benda.
Inviano ciascuno (sia Manuel che il padre Cecilio) le proprie memorie a Madrid, Barcellona e Roma, dando inizio in tal modo a una serie di incontri di accertamento, che li porteranno, con parenti e compaesani in Piazza S. Pietro il 1° Novembre 1989, al commovente incontro con Papa Giovanni Paolo II (che l'aveva già proclamato beato) divenuto beato a sua volta come il Card. di Milano Ildefonso Schuster che aveva dato inizio al processo di beatificazione nel 1951.
Il tempo scorre veloce anche oggi seguendo il filo del racconto, visitiamo la Chiesa del paese dove sono conservate una statua di S. Riccardo, proveniente dall'Italia e una reliquia donata dai "Fatebenefratelli" a Manuel, e destinata dalla famiglia al paese intero e ai devoti di S. Riccardo che passano di lì lasciando foto personali ai piedi della statua.
E' una piccola chiesa, che non dispone della presenza permanente di un sacerdote, curata da Cecilio, nominato da poco diacono. Da questa chiesa il 1° Maggio parte una processione molto curata con la statua di S. Riccardo, alla quale partecipano anche dai paesi vicini, sparsi su queste montagne.
Ci avviamo a una locanda, passando per l'orto dove è successo l'incidente a Manuel (con immancabile foto sul punto esatto), per un cordiale spuntino spagnolo, attingendo dagli stessi piatti, come si usa qui; segue l'arrivederci alla famiglia di Manuel.
Una leggera brezza accompagna le ombre della sera sulle montagne, mentre con Alicia e Manuel rientriamo ad Albacete, dove lui lavora.
Un saluto colmo di gratitudine e un sorriso certi dell'amicizia in Cristo.
L'aereo sfreccia sopra il mare, ed io a riordinare i miei pensieri nella memoria della giornata trascorsa in Spagna, mentre spunta una domanda: S. Riccardo portandomi fino a questo paesino sperduto cosa stai chiedendo a me e a tutti noi oggi? STE
sms 7.7.11
Ciao, recuerda que tienes S. Ricardo y sus amigos en Italia.
Para mi ha cido conocer un nuevo hermano, STE
sms 7.7.11
Ciao ste, anoche me acordaba de la tarde tan extraordinaria ke pasamos y de todas las emociones y sentimientos ke compartimos juntos. En verdad te digo ke nunca lo olvidare. Tambien anoche ya estuve rezando por todos los necesitados ke trajiste de italia y ke ahora tambien son parte de alcadozo. Ke san ricardo interceda por todos nosotros. Saluda a todos de mi parte y un fuerte abrazo de parte de vuestro amigo, Manuel