"La boutique del mistero" 2 - I sette messaggeri
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Apriamo dunque a questo punto il volume della ”boutique” e muoviamoci insieme lungo il percorso individuato dai racconti.
Il primo testo della raccolta si intitola “I sette messaggeri” :
"Partito ad esplorare il regno di mio padre, di giorno in giorno vado allontanandomi dalla città e le notizie che mi giungono si fanno sempre più rare. (…)"
L’incipit del racconto sembra indicare anche l’inizio di una esplorazione che continuerà per tutto il libro fino a culminare nel viaggio narrato nella struggente (autobiografica) novella finale.
L’uomo dunque parte alla ricerca dei confini del regno, ossia della verità della sua vita, ma la ricerca non tarda a rivelarsi vana e la sua verità inconoscibile:
“Penso talora che la bussola del mio geografo sia impazzita e che, credendo di procedere sempre verso il meridione, noi in realtà siamo forse andati girando su noi stessi, senza mai aumentare la distanza che ci separa dalla capitale; questo potrebbe spiegare il motivo per cui ancora non siamo giunti all’estrema frontiera.
Ma più sovente mi tormenta il dubbio che questo confine non esista, che il regno si estenda senza limite alcuno e che, per quanto io avanzi, mai potrò arrivare alla fine.(…)"
Il cuore dell’uomo non si rassegna e non cessa di sperare anche contro ogni evidenza:
“Un’ansia inconsueta da qualche tempo si accende in me alla sera, e non è più rimpianto delle gioie lasciate, come accadeva nei primi tempi del viaggio; piuttosto è l’impazienza di conoscere le terre ignote a cui mi dirigo.
Vado notando – e non l’ho confidato finora a nessuno – vado notando come di giorno in giorno, man mano che avanzo verso l’improbabile mèta, nel cielo irraggi una luce insolita quale mai mi è apparsa, neppure nei sogni; e come le piante, i monti, i fiumi che attraversiamo, sembrino fatti di una essenza diversa da quella nostrana e l’aria rechi presagi che non so dire.
Una speranza nuova mi trarrà domattina ancora più avanti, verso quelle montagne inesplorate che le ombre della notte stanno occultando. Ancora una volta io leverò il campo, mentre Domenico scomparirà all’orizzonte dalla parte opposta, per recare alla città lontanissima l’inutile mio messaggio“ .