"La tregua" di Primo Levi 1- Levi scrittore poliedrico
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Premessa
Il 21 febbraio 2019 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, commemorando il 75° anniversario della partenza del primo convoglio diretto ad Auschwitz carico di italiani ebrei, così ha ricordato lo scrittore Primo Levi nel messaggio inviato al Presidente della Fondazione ex campo Fossoli, Pierluigi Castagnetti e al Presidente del Centro internazionale di studi Primo Levi, Ernesto Ferrero:
"La memoria di Primo Levi, trasmessa dalla sua testimonianza di vita e dai suoi scritti, costituisce, in questo anno centenario della sua nascita, un patrimonio prezioso e insieme una riserva etica e di umanità a disposizione di tutti”.
Anche noi intendiamo partecipare alla celebrazione del centenario della nascita di Primo Levi, che prosegue con molte iniziative in Italia e all’Estero per tutto il 2019, ricordandolo oltre che per la sua drammatica esperienza nel lager, anche e in particolare, per le sue grandi doti di narratore.
Dopo qualche breve cenno alla sua vita per tracciarne le vicende fondamentali, e alla collocazione della sua opera nella nostra Storia della Letteratura, presenterò La tregua, uno dei testi più suggestivi scritti dall’Autore, in cui viene descritto il viaggio di ritorno in Italia dopo l’internamento in campo di concentramento.
L’Autore
Anche se di tutti i suoi testi il più famoso è Se questo è un uomo che rievoca la sua drammatica esperienza di ebreo internato in campo di concentramento, Levi in realtà è uno scrittore poliedrico, che ha scritto testi di diverso genere: novelle, romanzi, interviste, articoli di attualità, saggi di carattere biografico, storico, politico, scientifico.
Ricordiamo fra gli altri:
Storie naturali (1966), Vizio di forma (1971) e Il sistema periodico (1975) sulla storia della sua famiglia, le poesie di Ad ora incerta del 1984, i romanzi La chiave a stella (1978) e del 1982 Se non ora, quando? che narra con accenti avventurosi la storia di una banda di partigiani ebrei russi che fuggendo dai tedeschi affrontano un viaggio verso la Palestina, interviste e articoli.
Nell'86 esce il saggio I sommersi e i salvati sul complesso meccanismo psicologico che domina i rapporti fra aguzzini e vittime.
Quindi un ampio ventaglio di interessi e di scritture.
E il suo primo testo e La tregua, che può considerarsi il suo seguito, sono giudicati dalla critica “I capolavori della narrativa ispirata alla seconda guerra mondiale”.
A lui, testimone-narratore dobbiamo la documentazione scritta con grande lucidità e forza della realtà tragica vissuta da prigioniero nel Lager e della condanna del male e della violenza, da respingere ieri come in ogni tempo in cui le tenebre sembrano aver la meglio sui valori della civiltà e dalla dignità dell’uomo.