Il Mistero Uomo - Edom, l'eterno Adamo 2 - Il testamento di Jules Verne
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La storia
Jules Verne ci catapulta in una Terra aliena, nella quale non riusciamo a riconoscere i connotati del nostro pianeta. La curiosità del lettore si accresce sempre più, ma le risposte arrivano progressivamente, col dipanarsi della vicenda: siamo in una indefinita epoca nel futuro. Il mondo non è più quello a noi familiare: vi è un solo gigantesco continente, una novella Pangea sulla quale si sono date battaglia, nel corso di lunghi sanguinosi millenni, tribù e nazioni. Ma da centonovantacinque anni un unico Impero (gli Uomini dei Quattro Mari) ha amalgamato gli Uomini dalla Faccia di Bronzo, gli Uomini del Paese della Neve, gli Uomini della Stella Immobile. La storia si apre proprio sui festeggiamenti dell’anniversario dell’Impero, e il protagonista, lo zartog Sofr-Aïr-Sr, un grande e saggio studioso, è reduce da un magnifico Convegno in cui le menti più elette dell’Umanità hanno ripercorso storia e problemi del nuovo Corso.
Mentre ritorna lentamente alla propria casa, Sofr rimugina sulle relazioni ascoltate: una di esse ha tracciato il percorso della storia dell’Umanità, dalla primitiva ferinità all’attuale Impero; un’intera pleiade di specialisti e di scienziati ha dipinto poi con colori squillanti il progresso realizzato dagli uomini soprattutto negli ultimi due secoli: dalla stampa alla macchina a vapore, dalla chimica alla elettricità…
“L’uomo era davvero grande, più grande dell’universo immenso, del quale un giorno ormai prossimo sarebbe diventato padrone… Dunque per arrivare a conoscere tutta la verità, restava un ultimo problema da risolvere: “Chi era quest’uomo, signore del mondo? Da dove veniva? Verso quali ignoti fini tendeva il suo instancabile sforzo?”
Proprio questo era stato il tema affidato a Sofr nel Congresso. E lui, ammettendo di portare solo un barlume nel mistero, aveva cominciato a rispondere con la scoperta di una “legge evolutiva della materia vivente” , cui aveva dedicato lunghi studi e scavi condotti personalmente. I risultati di tali scavi si erano rivelati paradossali e sconcertanti: più si scendeva nel profondo della Terra, più si trovavano resti umani incomprensibili, crani di grandi dimensioni, frammenti di macchine e di oggetti di grande perfezione. Vi era stata quindi una civiltà umana prima dell’attuale? Sofr arretra terrorizzato davanti a tale prospettiva: “Significherebbe negare l’avvenire, proclamare l’inutilità dei nostri sforzi e affermare che ogni progresso è precario e instabile quanto una bollicina di schiuma sulla cresta delle onde!”