Il rapporto tra i sessi nella SF 2 - L'ideologia del #gender
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L’ideologia del gender e la fantascienza: la protostoria
Nel suo Editoriale dal titolo “L’ideologia del gender e la fantascienza” (3), Antonio Scacco, a partire dall’attualità, delinea con precisione le coordinate culturali dell’odierno dibattito sul gender, per affermare poi:
“Nel gioco al massacro contro la differenza dei sessi e contro il matrimonio naturale, una parte di responsabilità – dispiace a noi che ne siamo i fans doverlo ammettere – ricade anche sulla fantascienza. Bisogna, però, subito aggiungere che si è trattato di un vero e proprio tradimento. Fin dalle origini, alla fantascienza è stato riconosciuto un ruolo ammonitorio. Proprio per questo, Umberto Eco la ebbe a definire, in Apocalittici ed integrati, “una letteratura allegorica a sfondo educativo”. Ma poi…”(4)
Non si intende qui anticipare lo sviluppo dell’articolo di Scacco che costituisce oggetto della presente analisi. Senza pretese di completezza, si tenterà di tracciare una parabola dello sviluppo del tema “guerra tra i sessi” in ambito fantascientifico.
Per lungo tempo tematiche di tipo sessuale furono lasciate ai margini della letteratura di SF. E’ nota la frase di Jules Verne che rivendicava ai propri romanzi una assoluta correttezza sul piano morale ed educativo:
“Devo dire che mi sono sempre proposto di concepire e scrivere i miei romanzi in modo che possano essere letti da tutti i giovani, e di evitare scrupolosamente ogni episodio che un ragazzo potrebbe considerare non idoneo a essere letto da sua sorella”. (5)
Illuminante anche questa citazione di James Gunn:
“…Nella maggior parte della fantascienza il sesso e le altre funzioni corporee (sic! N. d. r.) non rivestono alcun ruolo e perciò non trovano spazio… ad esempio nel romanzo scientifico, nelle storie imperniate su nuovi sviluppi tecnologici, nella “space opera”, nelle opere più filosofiche. L’aggiunta di tali azioni fisiche, e delle loro reazioni, spesso risulta del tutto immotivata, una sterile distrazione dal filo conduttore dell’effettiva trama fantascientifica narrata. Queste connotazioni aggiuntive trovano una collocazione effettivamente significante solo all’interno di certe opere sociologiche” (6)
Con un curioso paradosso linguistico, la fantascienza definita “hard” (ortodossa sul piano scientifico) è agli antipodi di ciò che si denomina comunemente “hard” (erotismo che sconfina nella pornografia). Ma anche la semplice presenza femminile è considerata superflua. “Una lettera scritta da Isaac Asimov all’editore di Startling Stories conferma questo punto: ‘E’ molto significativo, credo, il fatto che le quattro storie del numero di settembre (1939) di Startling Stories non contengano un solo personaggio femminile. Questo prova che buone storie possono essere scritte persino con la totale assenza del sesso debole’” (7)
Del resto, Asimov “si è sempre mantenuto austeramente lontano dalle facili trappole della fantascienza sessualizzata, spinto forse anche dalla sua costante propensione a dipingere i suoi ritrattini femminili più con il vetriolo che con l’acqua di rose. Tanto che, come fa notare egli stesso (…) ‘mi hanno accusato spesso di trattare male le donne… e dire che alcuni dei miei migliori amici sono proprio donne’” (8).
NOTE
3. ANTONIO SCACCO, L’ideologia del gender e la fantascienza, in “Future Shock” n. 64, Ottobre 2013, pp. 2-4.
4. Id. Ibid. pag. 3.
5. Marie A. Belloc, Jules Verne at home, Strand Magazine, febbraio 1895, cit. in I. Hobana, 20.000 pagine alla ricerca di Jules Verne, Ed. NORD, pag. 128.
6. JAMES GUNN, Alternate Worlds: The Illustrated History of Science Fiction, 1975.
7. Cit. in JUSTINE LARBALESTIER, The battle of sexes in Science Fiction, Wesleyan University press 2002, pag. 44.
8. ROLANDO JOTTI, Introduzione a I. Asimov, “Dodici volte domani”, SFBC, La Tribuna 1964, pag. 20.