"Critica pedagogica della fantascienza" di A. Scacco 2 - Consigli di lettura
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Il titolo dell’opera di Scacco: “Critica pedagogica della fantascienza”, ne indica da un lato la natura di indagine seria, approfondita; dall’altro vuole sottolineare il taglio educativo che caratterizza i contributi. Infatti ad un certo punto l’Autore cita U. Eco: “La FS è una narrativa allegorica a sfondo educativo”.
Queste le tesi di fondo di Scacco: “a) le radici della "science fiction" non vanno cercate nell'utopia, nel mito o nel romanzo gotico, bensì nella rivoluzione scientifica galileiana; b) pur dibattendo i problemi che la scienza suscita in seno alla società, la fantascienza non è divulgazione scientifica: l'influsso della scienza sulla fantascienza riguarda non tanto la sostanza quanto la forma; c) se da un lato la fantascienza rispecchia la crisi culturale del mondo moderno, tuttavia essa non è letteratura della trasgressione, della dissacrazione e del nichilismo. La funzione più genuina della "science fiction" è di ricucire lo strappo fra le due culture, quella umanistica e quella scientifica, di tendere cioè più a costruire che a demolire, più ad umanizzare che a svilire, più ad integrare che a dividere; d) la soluzione alla crisi culturale provocata dallo shock da futuro innescato dalla scienza risiede in un umanesimo in sintonia con lo spirito scientifico (umanesimo scientifico): la fantascienza è in grado di favorire tale umanesimo”. (Da: http://uraniasat.altervista.org/fanzine/future_shock.htm)
Il punto di vista particolare scelto dall’Autore non gli impedisce di spaziare su una vasta gamma di opere, racchiuse in otto capitoli: Alieni, Critica, Evoluzione/genetica; Macchine/realtà virtuale, Politica/guerra, Religione, Società, Viaggio. I “classici” sono numerosi, rivisitati con uno sguardo acuto e con una capacità sintetica che ne coglie subito il nodo essenziale. “Noi” di E. Zamjatin è il capolavoro dell’antiutopia, ma anche della società basata sulla matematica, scritto in Unione Sovietica ai tempi di Stalin; “Straniero in terra straniera” di R. A. Heinlein occupa un posto importante nella storia della cultura, se non altro per essere stato il discutibile “Nuovo Vangelo” della cultura hippy americana, fino a capitare tra le letture preferite del sinistro Satana Manson. “Infinito” di C. Simak è una riflessione sull’immortalità; “Cristalli sognanti” di Th. Sturgeon è una parabola sulla attenzione verso i disadattati e gli emarginati. I. Asimov è presente con due romanzi: “Neanche gli dei” (“…sono in grado di lottare contro la stupidità”, secondo il verso di Schiller), e “Nemesis” (una storia su un pianeta gemello della Terra). Della tetralogia di A. Clarke sulla “Odissea nello spazio” viene recensito il quarto volume: “3001 odissea finale”.
Una nutrita sezione è dedicata alla SF evolutivo-genetica, quella che entra in contatto con la bioetica, oggi di particolare attualità; vengono analizzati i romanzi: “Il pianeta delle scimmie” di Pierre Boulle, da cui è stata tratta una famosa serie di film; “Il presidente moltiplicato” di Ben Bova (sul tema della clonazione); “Città di stelle” di G. Benford, su un ipotetico remotissimo futuro della razza umana; “Mai più umani” di Nancy Kress e “Pianeta Eden” di S. Lem, lo scrittore polacco autore di “Solaris”.
Scacco si è laureato con una tesi sugli “juveniles” di R. Heinlein (romanzi di SF per ragazzi); lo si nota anche qui, non solo per il taglio pedagogico costantemente perseguito, ma anche per le numerose anche se spesso poco note opere dedicate ai giovani che compaiono nella guida: almeno una decina dei ben 35 autori italiani inseriti nel testo si indirizzano ad un pubblico di ragazzi, cosa piuttosto rara nel cosiddetto “mainstream” (letteratura principale). E sono autori di primo piano, come il giornalista e scrittore Domenico Volpi (legato indissolubilmente al settimanale per ragazzi “Il Vittorioso”), Luciano Nardelli, Gianni Padoan, Gilda Musa…
Anche le recensioni di film, pur essendo in minor numero rispetto a quelle letterarie, comprendono capisaldi della produzione cinematografica di SF: da “Zardoz” di J. Boorman a “Fahrenheit 451” di F. Truffaut, da “L’esercito delle dodici scimmie” di T. Gilliam ad “Arancia meccanica” di S. Kubrick, da “Screamers” a “Starman” a “Contact” a “Lost in space”. Come si può notare, non siamo nell’ambito dei kolossal con profluvio di effetti speciali, ma nel settore più riflessivo e stimolante della SF di idee e problematiche umanistiche.
Le vaste letture e l’ampio orizzonte culturale di Scacco sono evidenti nella ricchezza delle citazioni, nel costante riferimento parallelo alle vicissitudini della scienza e alle tematiche scientifiche, nella precisione dei giudizi, attinti spesso senza vergognarsi alla dottrina millenaria della Chiesa cattolica e ai documenti del magistero pontificio (dalla “Veritatis splendor” alla “Fides et ratio”). Questo costituisce veramente un “unicum” nel panorama fantascientifico italiano, e Scacco lo precisa nell’ampia Introduzione, dove ribadisce con chiarezza i fondamenti della propria posizione culturale: occorre rompere lo schema che vuole la SF letteratura della trasgressione, della dissacrazione e del nichilismo: si tratta di riscoprire l’aspetto umanizzante della scienza, vissuta non come orizzonte totalizzante (si chiama allora “scientismo”), ma come forma veramente umana di approccio alla realtà creata con le sue leggi. La SF non è neppure assimilabile al “Fantasy” (incantesimi, spade e magia) per i presupposti diversi che le sorreggono: la prima narra eventi possibili sulla scorta di qualche problematica legata ad aspetti scientifici; la seconda è una metafora fiabesca della condizione umana, che non si cura della verosimiglianza ed attinge con facilità al magico e all’irreale. L’attuale confusione filologica che fa di ogni erba un fascio, e mescola disinvoltamente Fantascienza, Fantasy, Mystery e Horror, costringe il nostro Autore a posizioni nette ed inequivocabili, con qualche rischio di scontro con chi apprezza comunque anche il variegato mondo del Fantasy.
L’opera di Scacco offre un percorso particolarmente utile ad insegnanti che vogliano usufruire della letteratura e della cinematografia fantascientifica, come di “uno strumento idoneo a suscitare stimolazioni, tensioni, fermenti educativi” (dall’”Introduzione”). Il medesimo compito che tentano di assolvere la rivista (sia cartacea che online) “Future shock” (www.futureshock-online.info/index.html) e la sezione “Science fiction” del sito www.culturacattolica.it, cui pure Scacco offre la sua collaborazione. Sul sito “Future shock” è possibile anche avere informazioni su come acquistare “Critica pedagogica della fantascienza”.