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Morte della fantascienza? 2 – Una proposta per la letteratura “del futuro”

Autore:
Bassani, Carlo Alberto
Fonte:
CulturaCattolica.it
Proseguo la conversazione che ho iniziato aggiungendo quello che manca alla provocazione precedente.
Manca il giudizio positivo. Mi si potrà dire: positivo? ma questa è fantascienza!

Concordo. La "fiction", definita come fatti immaginari in contrasto con la realtà è solo una possibilità, si tratta di scegliere. L'uomo che usa l'immaginazione per figurarsi un possibile evento può anche sbagliarsi di molto, può volere a tutti i costi qualcosa di irrealizzabile: lo prendiamo per pazzo in questo caso; ma proprio in quel momento sta esercitando qualcosa di non fantasioso, qualcosa di vero, reale e molto carnale: il desiderio di felicità.
Voglio citare un pittore che io considero un grande artista, anche se nessun critico oserebbe paragonarlo ai grandi: Norman Rockwell; egli ha detto di sé: "Dipingo il mondo come vorrei che fosse", e lo faceva molto bene.
Questa è la fantascienza che mi piace, non un sogno irrealizzabile ma il progetto necessario per la costruzione del futuro. La differenza sta solo in una posizione intellettuale: la prima sostiene che non esiste una via possibile ed eventualmente usa la fantasia per scoraggiare la ragione, la seconda considera la realtà, comunque sia, come fonte di approvvigionamento i cui mezzi serviranno al progetto. La costruzione è fatta con l'intelligenza e scaturisce dalla fantasia.

Dato per buono quello che avevo detto, pur discutibile, chiamo i lettori di SF a fare, come si dice, mente locale: siamo in piena fantascienza!
Ricordate tutto quello che avete letto e guardatevi intorno. Finirei per cambiare argomento se sviluppassi la descrizione di frasi comuni: realtà virtuale, scontro di civiltà, manipolazione genetica, persuasione occulta.
Non si tratta di scrivere la storia a posteriori ma di immaginare un bene comune e immaginarlo bene.
Invoco una narrativa che usi la fantasia per indicare una scienza non di nuove scoperte - in questo ci riescono bene da soli i professionisti e abbiamo solo da stargli dietro, il che non è facile - ma di studio dell'umano. Quindi come utilizzare il "nuovo" mondo per contribuire all'uomo nuovo, proprio quello del Vangelo, che non deve fare a meno della tecnologia, né usarla solo come strumento, ma farla diventare cultura, buona cultura.
Faccio un esempio per non essere fumoso. Un'azienda che mette on-line la sua pubblicità non fa altro che trasferire quello che era su carta ottenendo un misero vantaggio, quando invece crea un sistema di acquisti on-line cambia la cultura. Cosa può fare una parrocchia? forse non ha i mezzi... il Vaticano?
Ci vuole fantasia, genialità, intuito, cose da fantascienza.
Abbiamo a disposizione numerosissime scoperte paragonabili a quella della ruota, e finiscono per essere usate per mera comodità, senza riflettere sul fatto che la ruota ha creato una civiltà. Serve un pensiero che immagini la soddisfazione di quello che l'uomo ha dentro, che è ciò da cui scaturisce l'interesse per la fantascienza.
Gli scrittori sono invitati.

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