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La Chiesa venezuelana rifiuta i festeggiamenti per l’anniversario di Chávez

Fonte:
CulturaCattolica.it
Il presidente Chávez ha annunciato in radio e tv che lunedì 2 febbraio sarebbe stato dichiarato giorno di festività, per commemorare i 10 anni del suo arrivo alla presidenza del Venezuela. Domenica pomeriggio il vice presidente, durante la trasmissione di una partita di softball, ha quindi dichiarato a tutto il Venezuela la decisione irrevocabile di non aprire né scuole, né alimentari e negozi di ogni genere, sotto minaccia di sanzioni penali e fiscali.

Caracas - Il vice presidente della Conferenza Episcopale del Venezuela (CEV), Roberto Luckert, ha oggi respinto i festeggiamenti per i 10 anni dell'arrivo al potere del mandatario Hugo Chávez, che hanno previsto la dichiarazione di un giorno festivo a livello nazionale.
L'arcivescovo della città di Coro ha detto che non c'è "niente da celebrare", dinanzi alle squalifiche lanciate dal presidente ai settori che sono contrari alle sue politiche.
"Io non ho niente da festeggiare oggi, proprio niente e mi sento male perché credo che questo signore ha attentato contro la costituzionalitá di un paese nel suo fallito golpe del 1992", ha dichiarato a "Unión Radio".
Luckert ha messo in questione le ragioni del governo per festeggiare tale data, per il trattamento riservato sia alla Chiesa cattolica, sia ai settori che criticano il governo.
"E cosa festeggiamo oggi? Squalifica te, me e chiunque dissenta, dicendo che siamo dei cospiratori, che siamo contro il Venezuela. Lo dice lui, non lo dico io, lui che è entrato nell' Accademia Militare per fare un golpe. L'unica persona che la repubblica ha laureato come golpista é stato lui", segnala.
Allo stesso modo, ha messo in questione i festeggiamenti ufficiali della data, indicando che non è possibile "festeggiarla ora costretti".
Il dirigente religioso rifiuta anche la consultazione del 15 febbraio sull'emendamento costituzionale che permetterebbe la rielezione illimitata di Chávez, riferendosi a delle recenti dichiarazioni di Chávez che la rivoluzione bolivariana punta a stare al governo fino al 2049.
"La cosa più importante per il presidente è quello che ha detto l'altro ieri, che prolungherà il suo modello fino al 2049. Lui ha il modello del presidente di Cuba, Fidel Castro, lo stesso che c'è in Corea e in Zimbabwe".
Chávez festeggia oggi i 10 anni del suo arrivo al potere, con diversi festeggiamenti che sono stati promossi dopo l’annuncio che la data è stata decretata come giornata festiva in tutto il paese.
Il mandatario ha organizzato un vertice del gruppo di integrazione Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA), nell'ambito della commemorazione.
L'opposizione ha rifiutato i festeggiamenti, dicendo che in 10 anni il paese è stato sottomesso alla divisione tra i simpatizzanti del presidente, che si acuisce ad ogni tornata elettorale con i discorsi di Chávez.
Il presidente dell'albo dei commercianti, Nelson Maldonado, ha qualificato come "irresponsabile" l'aver dichiarato un giorno festivo l'anniversario dell'arrivo di Chávez al potere.
"In questi momenti in cui tutto il mondo si dedica a vedere come affrontare una crisi globale, che qui in Venezuela è molto più grave perché era annunciata. Stiamo festeggiando qualcosa che noi non vogliamo celebrare; Chàvez ha riportato il paese all'epoca del XIX secolo e bisogna celebrarlo obbligatoriamente e senza lavorare", ha indicato.
Ha aggiunto che si tratta di "un atto irresponsabile che crea più sfiducia, insicurezza e inefficienza".
Versioni della stampa hanno detto che le forze pubbliche hanno controllato che le industrie avessero dato la giornata libera ai lavoratori, sotto minaccia di sanzioni.

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