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Tre puntuali interventi di Benedetto XVI

Autore:
Oliosi, Don Gino
Fonte:
CulturaCattolica.it
Questi straordinari interventi, li riportiamo in tre documenti distinti.

«I Movimenti ecclesiali e le Nuove Comunità, fioriti dopo il Concilio Vaticano II, costituiscono un singolare dono del Signore ed una risorsa preziosa per la vita della Chiesa. Essi vanno accolti con fiducia e valorizzati nei loro diversi contributi da porre a servizio dell’utilità comune in modo ordinato e fecondo» [30 ottobre 2008].
«Intendo riferirmi a quanto san Paolo scrive sulla sapienza cristiana, in particolare nella sua prima Lettera ai Corinzi, comunità nella quale erano scoppiate rivalità tra i discepoli. L’Apostolo affronta il problema di tali divisioni nella comunità, additando in esse un segno della falsa sapienza, cioè di una mentalità ancora immatura perché carnale e non spirituale (1 Cor 3,1-3) » [31 ottobre 2008].
«Oggi molti nostri contemporanei desiderano riflettere sull’origine fondamentale degli esseri, sulla loro causa, sul loro fine e sul significato della storia umana e dell’universo » [31 ottobre 2008].

I Movimenti ecclesiali e le Nuove Comunità costituiscono un singolare dono del Signore ed una risorsa preziosa per la vita della Chiesa e della società contemporanea
Essi sono fioriti, significativamente e provvidenzialmente, dopo il Concilio Vaticano II di fronte alla drammaticità di un secolarismo egemone. E quindi sono di grande interesse per tutta la pastorale della Chiesa la loro centralità di Cristo nella predicazione e l’importanza dei Carismi nella vita della Chiesa particolare, alla luce del fondamento scritturistico della teologia paolina, anzi di tutto il Nuovo Testamento, e con riferimento all’attuale Rinnovamento carismatico.
Ciò che apprendiamo nel Nuovo Testamento sui carismi, che apparvero come segni visibili della venuta dello Spirito del Risorto per far accadere l’incontro dell’uomo con Lui nella Chiesa, non è un evento storico – contingente del passato, ma coessenziale realtà sempre viva e continua nella Tradizione con l’istituzione: è lo stesso divino Spirito, anima della Chiesa, ad agire in essa in ogni epoca, e questi suoi misteriosi ed efficaci interventi si manifestano in questo nostro tempo in maniera provvidenziale. All’inizio – e quindi all’origine di ogni testimonianza di credenti – non c’è una decisione etica o una grande idea, ma l’incontro con la Persona di Gesù Cristo, “che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” (Deus caritas est, 1). Il pieno significato della parola “incontro”, fondamentale nell’evangelizzare, nell’educare alla fede, nel trasmettere un di più di umanità, appare dagli scritti paolini e significa ingresso di Cristo in noi, nell’accadere di vissuti di comunione ecclesiale, tale per cui siamo trasformati in Lui, viviamo in Lui nel suo corpo che è la Chiesa in vissuti fraterni di comunione e di Lui: l’Archetipo configura, assimila a sé totalmente ogni persona e la rende in atto pienamente umana, attirando per la fraternità che fa accadere. La Sacra Scrittura usa tante immagini: la vite e i tralci, la comunione coniugale, la mutua inabitazione ed altre ancora. Ma perché un incontro del genere possa accadere, Cristo risorto, presente nel Suo corpo che è la Chiesa, infonde nell’uomo ciò che di più intimo, di più proprio c’è in Lui, il suo stesso Spirito filiale. Ed è Lui, lo Spirito con i suoi carismi, che realizza l’incontro di ogni uomo con il Verbo incarnato, crocifisso e risorto nella Chiesa. I Movimenti e le Nuove Comunità sono come delle irruzioni dello Spirito Santo nella Chiesa e quindi nella società contemporanea: è proprio il rilievo che in essi rivestono i carismi o doni dello Spirito Santo, coessenziale per l’evangelizzazione, da accogliere come richiamo a tutta pastorale della Chiesa attuale per evitare il rischio della gnosi.
Il Concilio Vaticano II, un momento istituzionalmente forte nella tradizione della Chiesa con la Spirito che la guida, in diversi documenti, fa riferimento ai Movimenti e alle nuove Comunità ecclesiali, specialmente nella Costituzione Dogmatica Lumen gentium, dove leggiamo: “I carismi straordinari o anche più semplici e più comuni, siccome sono soprattutto appropriati e utili alle necessità della Chiesa, si devono accogliere con gratitudine e consolazione ” (n. 12). In seguito, anche il Catechismo della Chiesa Cattolica ha sottolineato il valore e l’importanza dei nuovi carismi nella Chiesa, la cui autenticità viene però garantita dalla disponibilità ad integrare il dono particolare alla globalità pastorale sottomettendosi al discernimento dell’autorità ecclesiastica (n. 2003). “Proprio perché assistiamo a una promettente fioritura di movimenti e comunità ecclesiali – questo il giudizio, il discernimento del Santo Padre – , è importante che i Pastori esercitino nei loro confronti un prudente e saggio discernimento. Auspico di cuore che si intensifichi il dialogo tra Pastori e Movimenti ecclesiali a tutti i livelli: nelle parrocchie, nelle diocesi e con la Sede Apostolica ”. E’ in atto il riconoscimento o l’erezione di associazioni internazionali da parte della Santa Sede per la Chiesa universale. I Pastori, specialmente i Vescovi, non possono non tenerne conto nel doveroso discernimento che ad essi compete. “Uno dei suoi obiettivi – ancora Benedetto XVI –, è salvaguardare l’identità cattolica delle comunità carismatiche e incoraggiarle nel mantenere uno stretto legame con i Vescovi e con il Romano Pontefice… Apprendo, inoltre, con compiacimento la costituzione di un Centro di formazione permanente per i membri e i responsabili delle Comunità Carismatiche. Ciò permetterà alla Catholic Fraternity di meglio valorizzare la propria missione ecclesiale orientata all’evangelizzazione, alla liturgia, all’adorazione, all’ecumenismo, alla famiglia, ai giovani e alle vocazioni di speciale consacrazione; missione che sarà ancor più aiutata dal trasferimento della Sede internazionale dell’associazione a Roma, con la possibilità di essere in più stretto contatto con il Pontificio Consiglio per i Laici”.
Da parte di tutti occorre puntare alla salvaguardia della fedeltà all’identità cattolica e dell’ecclesialità di ogni movimento e comunità per poter rendere dappertutto una testimonianza viva e operante del profondo mistero della Chiesa.

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