Associazione Cultura Cattolica

Jakov Iosifovich Rozenbach, sacerdote cattolico

1885 – 1938
Fonte:
CulturaCattolica.it

Padre Jakov nasce nel villaggio di Marienfeld. Conclude gli studi presso il seminario di Saratov e li perfeziona all’Accademia teologica di Pietroburgo. Nel 1909 è ordinato sacerdote cattolico di rito latino. Dal 1912 esercita il ministero nel villaggio di Jamburg e dal 1928 è parroco nella chiesa di Kamenskoe nei pressi di Dnepropetrosk dove il 12 ottobre 1929 viene arrestato e nel febbraio 1930 condannato a 5 anni di lager da scontarsi a regime severo alle Solovki dove giunge il 23 aprile del 1930. Nel 1932 è trasferito all’isola Anzer di maggior rigore e qui viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta collettiva del clero cattolico accusato di “aver creato un’associazione che svolge propaganda antisovietica e celebra in segreto riti teologici (sic) e religiosi ed ha stabilito contatti illegali con l’esterno per trasmettere all’estero informazioni di carattere spionistico sulla situazione dei cattolici nell’URSS”.
Durante l’inchiesta padre Jakov dichiara: “Per quanto riguarda il cattolicesimo io resto nelle mie convinzioni. Resto lo stesso credente che ero prima dell’arresto, sia durante la prigionia che nel lager. Non conservo odio contro il potere sovietico, ma non sosterrò mai la lotta contro Dio e non andrò mai contro la mia coscienza”. L’istruttoria chiese un prolungamento della pena a 10 anni, ma la richiesta non viene accettata e padre Jakov rimane alle Solovki con la condanna primitiva.
Nel novembre 1933 viene liberato con il divieto di abitare nelle sei città maggiori per 5 anni. Dal 1934 si stabilisce a Kursk dove la notte dal 6 al 7 dicembre del 1937 viene nuovamente arrestato “come agente dello spionaggio polacco e tedesco e come membro di un’associazione fascista – spionistica. Il 2 gennaio 1938 è condannato alla pena capitale e il 10 aprile padre Jakov Rozenbach viene fucilato.