Associazione Cultura Cattolica

Pavel Semenovic Chomic, sacerdote cattolico

1893 – 1942
Fonte:
CulturaCattolica.it

Pavel nasce il 17 ottobre 1983 nel villaggio Volkovysk, governatorato di Grodno. E’ battezzato nella Chiesa ortodossa. Il 22 ottobre 1905 passa al cattolicesimo. I suoi antenati erano greco – cattolici. Frequenta il seminario e quindi l’Accademia teologica di Pietroburgo e viene ordinato sacerdote nel 1916. Esercita il ministero nelle parrocchie di Pietroburgo e della provincia. Dal 1920 è parroco a Pskov, dal 1923 è parroco della chiesa di S.Kazimir a Leningrado. Dirige le associazioni dei terziari di S. Francesco e del Santo Rosario.
Viene arrestato la prima volta a Leningrado il 3 dicembre 1926 “per aver svolto propaganda controrivoluzionaria religiosa fra la gioventù e per aver fondato delle fraternità illegali dei terziari francescani”. Viene condannato a 10 anni di lager da scontarsi alle isole Solovki a regime severo. Nel giugno 1929 è trasferito, a regime di maggior rigore, all’isola Anzer. Qui viene arrestato il 5 luglio 1932 nell’ambito dell’inchiesta collettiva del clero cattolico, accusato “ di aver creato gruppi antisovietici che segretamente celebravano riti teologici e religiosi illegali e tenevano rapporti illegali con persone in libertà per trasmettere oltre frontiera notizie di carattere spionistico sulla situazione dei cattolici nell’URSS”. Il 27 maggio 1933 padre Pavel è punito ad un anno di isolamento nella prigione del lager come uno dei capi che organizzava la propaganda antisovietica.
Secondo la testimonianza di alcuni sacerdoti compagni di lager, padre Pavel era fra i sacerdoti reclusi la persona più autorevole e più impegnata a sostenere i sacerdoti ammalati e depressi spiritualmente. Riusciva a celebrare la S. Messa quasi ogni giorno in baracca o sul luogo del lavoro eludendo la sorveglianza dei poliziotti. Per iniziativa di Padre Pavel sette sacerdoti ( 5 di rito latino e 2 cattolici di rito bizantino) decidono di celebrare la Messa offrendola per la salvezza della Russia. Così ogni giorno nel lager veniva celebrata una santa Messa per la fede del popolo russo.
Il 10 novembre 1936 è liberato con la proibizione di risiedere nelle 12 città sovietiche più numerose e nelle regioni di confino. In un primo tempo trova di sistemarsi a Kostroma, poi a Kaluga e nell’agosto del 1939 torna a Leningrado dove vive clandestinamente e svolge la sua missione celebrando in appartamenti privati. All’inizio di luglio 1941 è nominato Amministratore apostolico. Il 15 luglio 1941 è arrestato a Leningrado nell’ambito della inchiesta collettiva del clero e dei laici cattolici, accusato di “aver organizzato una chiesa clandestina antisovietica e di aver favorito propaganda e calunnie contro il governo sovietico.
Il 1 settembre 1941 padre Pavel Semenovic Chomic è condannato alla pena capitale e il 10 settembre 1941 viene fucilato a Leningrado.
Durante la prigionia alle isole Solovki padre Paolo si distingue per la cura agli ammalati e i bisognosi in genere. Fra i sacerdoti è colui che organizza la loro vita religiosa. Durante gli interrogatori del 1941 padre Paolo parla chiaramente senza timore della sua attività religiosa e delle sue convinzioni religiose, consapevole di sottoscrive con queste dichiarazioni la sua condanna. Nell’interrogatorio del 1932 padre Pavel afferma: ”Nelle mie lettere io sottolineavo di essere contento della mia sorte perché Dio mi aveva scelto perché sopportassi le mie sofferenze allo scopo di rafforzare i sentimenti dei credenti”.
Padre Paolo amava e stimava i suoi fedeli. I fedeli di San Peterburg hanno conservato la memoria della sua morte di martire e sono convinti che lui meriti di essere annoverato fra i santi.