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Il Mistero Uomo - Edom 4 - Un manoscritto misterioso

Fonte:
CulturaCattolica.it

Un manoscritto misterioso
La storia di Edom è avventurosa come i “Voyages extraordinaires” di cui fa parte a pieno titolo. Pubblicata nel 1910 su “La Revue de Paris” col titolo “L’éternel Adam”, e inserita lo stesso anno in una raccolta di racconti dal titolo Racconti del passato e dell'avvenire (Hier et demain), la novella non ha riscontri nella pur fitta corrispondenza tra Jules e Michel Verne da una parte, e gli editori Hetzel padre e figlio dall’altra. Ben tre critici asseriscono di averne visto il manoscritto (due giurano che la scrittura fosse del vecchio Jules, tremante ed incerta; il terzo riconosce la scrittura di Michel). Si accende allora tra gli esperti la grande querelle se Edom sia opera di Jules o del figlio Michel. Fino al 1991 si propendeva ad attribuire la paternità di Edom a Michel, ma il ritrovamento della bozza di stampa della “Revue de Paris” con le correzioni di un certo M. Ganderax hanno ribaltato le sicurezze precedenti. Pubblicando la versione attualmente definitiva di Edom (i manoscritti sono irreperibili), il glorioso “Bulletin de la Société Jules Verne” nel suo numero 100 (3) ha (quasi) messo fine alle diatribe: Edom è sicuramente opera di Jules Verne, Michel può aver modificato o sistemato la novella, ma non può esserne l’autore. Perché tanto accanimento nello stabilire la paternità dell’opera? La questione filologica assume un interesse particolare data l’originalità e in un certo senso l’unicità di questo testo, che costituisce per alcuni critici il testamento del grande scrittore, e ci consente di esplorarne ulteriormente la visione del mondo.

“Jules Verne non esiste!”
Quando Edmondo De Amicis nel 1896 raccontò del proprio incontro con Jules Verne, riferì anche che un suo amico di Torino così l’aveva apostrofato: “Lei va a vedere Jules Verne? Ma se Jules Verne non esiste! Non sa che i Viaggi straordinari sono d’una società di scrittori che hanno preso uno pseudonimo collettivo?” (4)
La nebbia che avvolgeva il personaggio Jules Verne all’epoca di De Amicis è stata grandemente diradata dalle interviste di viaggiatori e giornalisti prima, dalla pubblicazione di gran parte delle sue lettere poi, per non parlare dello sterminato numero di saggi, approfondimenti, articoli che uno stuolo immenso di critici ha dedicato allo scrittore di Nantes. Ma se il critico romeno Ion Hobana ha potuto scrivere “20.000 pagine alla ricerca di Jules Verne”, (5) parafrasando elegantemente il titolo di uno dei suoi più famosi romanzi, significa che l’indagine su questo acclamato popolarissimo scrittore del XIX secolo (il quale, come dimostra l’iniziativa del 2014-15 del quotidiano “Il Sole 24 ore” (6) non passa mai di moda) comporta un viaggio almeno altrettanto impegnativo quanto quelli descritti nelle sue opere. Perché è pur vero che non sempre lo scrittore ha potuto esprimere con tutta sincerità i propri giudizi sulla realtà; l’editore Hetzel, sempre attento all’universo dei lettori, si incaricava puntualmente di correggere, modificare, integrare i manoscritti che Verne gli spediva. Così fin dagli inizi non fu pubblicato “Parigi nel XX secolo”, testo giudicato troppo pessimista riguardo al futuro, che vide la luce solo nel 1994.
Per questo – pur nella convinzione che ogni testo riveli molto di più di ciò che lo scrittore vi ha consapevolmente inserito - è di particolare importanza poter accedere a un’opera che meno di altre ha subito tagli e censure sostanziali, restituendoci quindi in modo più trasparente il pensiero dell’autore.

NOTE
3. Edom, numero speciale del Bulletin de la Société Jules Verne, n. 100, 4° trimestre 1991.
4. Cit. in Ion Hobana, 20.000 pagine alla ricerca di Jules Verne, Ed. Nord 1981, pag. 216.
5. Hobana precisa: “le ventimila pagine del titolo provengono esclusivamente dagli scritti dovuti a Jules Verne… Se dovessimo aggiungere a tali scritti quelli della bibliografia, probabilmente il numero delle pagine risulterebbe raddoppiato “ (in H. Hobana, op.cit., Nota introduttiva).
6. Si tratta della riproposizione di una ventina di romanzi di Jules Verne, allegati al quotidiano “Il Sole 24 ore” da novembre 2014 ad aprile 2015.

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