Associazione Cultura Cattolica

Riva, Maria Gloria - Testimoni del Mistero

San Paolo, Euro 18.50.
Un viaggio affascinante nel Vangelo attraverso le opere del Pontormo, de la Tour, Bellini, Gauguin, Masaccio, Caravaggio, Chagall, Rembrandt e Tintoretto.

L'Avvenimento è ciò che accade: non lo si può prevedere. Semplicemente lo si incontra. Charles Péguy, che del reale e dell'avvenimento volle essere il cronachista, so­stenne che l'uomo moderno può diventare cristiano uni­camente incontrando per caso qualcosa che lo stupisce, incontrando testimoni di questo Qualcosa. Egli scriveva: «La Musa Clio [cioè la storia] passa il suo tempo a cer­care tracce, vane tracce; [...] la Veronica [invece] tira fuo­ri il suo fazzoletto e sul volto di Gesù prende una traccia eterna. Ecco, ciò sbaraglia tutto. Lei si è trovata lì al mo­mento giusto. Clio è sempre in ritardo».
La Veronica ha incontrato sul Calvario il volto del­l'Amore e ha fissato l'Eterno. Di questo Avvenimento so­no testimoni anzitutto gli evangelisti. Luca, in particola­re, fu in qualche modo "cronachista" come Péguy, volle narrare di "avvenimenti successi", cioè di eventi che si sono manifestati nello splendore del loro sen­so a testimoni oculari.
L'uomo moderno è spesso lontano da questo accade­re, coinvolto com'è nelle mille narrazioni di Clio. La trac­cia eterna sfugge al suo sguardo. Per questo è necessario un "incontro".
Ha detto Benedetto XVI a proposito della sua prima enciclica: «Volevo tentare di esprimere per il nostro tem­po e per la nostra esistenza qualcosa di quello che Dante nella sua visione ha ricapitolato in modo audace. Egli nar­ra di una "vista" che "s'avvalorava" mentre egli guarda­va e lo mutava interiormente (cfr. Paradiso, XXXIII, vv. 112-114). Si tratta proprio di questo: che la fede diventi una visione-comprensione che ci trasforma».
Tali parole si accordano perfettamente a una celebre espressione di Paolo VI, il quale sosteneva che il nostro tempo ha bisogno di testimoni più che di maestri. I testi­moni sono come degli exempla che, facendo, per così dire, vedere la fede in azione, ci permettono di giungere a cre­dere più fortemente nel Mistero.
Tra questi testimoni del Mistero vi sono gli artisti di ogni epoca, i quali nelle loro opere hanno fissato quella traccia eterna, di cui parlava Péguy, nell'opacità della sto­ria. Per questo, una lettura dell'Arte a partire dalla fede può portare a una visione-comprensione capace di trasfor­mare la vita.
In questo volume il Vangelo di Luca viene rivisitato al­la luce di alcune opere d'arte. Le opere di grandi autori, quali Pontormo, de La Tour, Bellini, Gauguin, Masaccio, Caravaggio, Chagall, Rembrandt, Tintoretto, ridisegna­no il viaggio lucano dentro la bellezza della fede e le sue inquietanti domande.
Si delinea così una mappa di otto incontri che, conser­vando le scansioni del ciclo liturgico, rappresentano l'idea­le itinerario per alcune catechesi sul Vangelo di Luca.

Sr. Maria Gloria Riva