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I mistero doloroso

Autore:
Giussani, Mons. Luigi
Fonte:
Tracce - Litterae Communionis
1. Gesù nell'orto degli ulivi



"Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire: "Padre, salvami da quest'ora [di fronte al pensiero del sacrificio, di fronte al pensiero della morte, del rinnegamento di sé...]?". Ma per questo sono giunto a quest'ora [per questo, per questa condizione sono stato scelto, chiamato, educato amorosamente dal mistero del Padre, dalla carità del Figlio, dalla luce calda dello Spirito. Ora l'anima mia è turbata e che devo dire: "Padre, salvami da quest'ora? Tira via questa condizione, Padre, tira via questa condizione... devo dir questo?". Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora!]". Così potrò dire alla fine: "Padre, glorifica il tuo nome [glorifica la Tua volontà, avvera, realizza il tuo disegno], che io non comprendo [perché non comprendeva la grande ingiustizia]. Padre, glorifica il Tuo nome davanti al quale io sono in timore e tremore, in obbedienza, cioè in amore: la mia vita è il Tuo disegno, è la Tua volontà".
Quante volte - pregando lo Spirito e la Madonna - dovremo rileggere questo brano per immedesimarci con l'istante più lucido e più affascinante nel quale la coscienza dell'uomo Cristo, Gesù, si è espressa; la si può sorprendere, dai suoi recessi più profondi fino ai picchi più alti del suo esempio di amore all'Essere, di rispetto all'oggettività dell'Essere, dell'amore alla sua origine e al suo destino e al contenuto del disegno del tempo, della storia. "Padre, se è possibile, che io non muoia; pero non la mia ma la tua volontà sia fatta". È la suprema applicazione del nostro riconoscimento del Mistero, aderendo all'uomo Cristo inginocchiato e grondante sangue dai pori della pelle nell'agonia del Getzemani: la condizione per essere vero in un rapporto è il sacrificio.