Associazione Cultura Cattolica

La vita è adesso - Claudio Baglioni - 1

Fonte:
CulturaCattolica.it

1- Vivere è capire il «perché»
Incontrando la realtà dell’uomo in tutti i suoi aspetti, ma soprattutto negli aspetti per cui la vita sembra un inferno - come è stato detto da moltissimi, anche non cristiani - cioè a Calcutta, Papa Giovanni Paolo II non ha detto, come prima parola, che quella è una situazione ingiusta. La prima parola che ha detto - dove l’uomo sperimenta e misura tutti i giorni il male di cui è fatto e che diventa struttura, diventa rapporti, è stata una cosa grande, da cui vorrei partire nella nostra riflessione:
«Mentre su questa terra passa dalla nascita alla morte, l’uomo è consapevole di essere pellegrino dell’Assoluto. Qui in India questa consapevolezza è molto profonda. I vostri saggi antichi hanno espresso il tormentato anelito del cuore umano verso l’Assoluto». E ha aggiunto: «Vi è, infatti, un’aspirazione all’Infinito che risale alla notte dei tempi; una costante consapevolezza della presenza divina e manifestazioni a non finire di sentimenti religiosi, attraverso le feste e le tradizioni popolari».
Mentre l’uomo vive, cerca il suo significato. Mentre l’uomo vive la sua esistenza, fatta di bene e di male, di gioie e di dolori, di illusioni e di delusioni, di vittorie e di sconfitte; mentre l’uomo passa la vita dalla nascita alla morte, il suo occhio è altrove; il suo desiderio è ben oltre quello che vede, tocca, sente.
I saggi, gli uomini seri, gli uomini che hanno pensato alla vita, che si sono incontrati con la propria umanità, hanno espresso il tormentato anelito del cuore dell’uomo verso l’Assoluto.
Accanto al giudizio così profondo del Papa, c’è una canzone datami alla fine di una lezione sul senso religioso: La vita è adesso, di Claudio Baglioni. È un brano che esprime l’anelito, il desiderio, la tensione del cuore dell’uomo verso Dio che, in qualunque situazione si viva, torna a galla.
«Nel vecchio albergo della terra e ognuno in una stanza,
e in una storia di mattini più leggeri e cieli smarginati di speranza
e di silenzi da ascoltare; e ti sorprenderai a cantare, ma non sai perché».
Ti sorprendi un’energia, ma non sai da dove nasce e dove va.
«E piove sui capelli e sopra i tavolini dei caffè all’aperto, e ti domandi certo chi sei tu.
Sei tu che spingi avanti il cuore ed il lavoro duro di essere uomo»
Un uomo che sia attento a questa domanda capisce che è dura la vita, che non si può conquistare la vita senza fatica.
L’uomo non è una macchina con dentro le pile che, a un certo punto, si scaricano ma ha dentro già tutto. L’uomo che si domanda incerto, seduto davanti a un tavolino di un caffè, «chi sono io?», capisce - nello stesso istante in cui sente la domanda - che è un’impresa della sua vita conquistarne il significato...
«Sei tu nel tempo che ci fa più grandi e soli in mezzo al mondo,
con l’ansia di cercare insieme un bene più profondo.
In una gioia che fa male di più della malinconia.
Ed in qualunque sera ti troverai, non ti buttare via».
Non c’è niente che possa compensare una vita che non rivela il suo significato, una vita che non sa il perché.
Può essere piena di cose, di sentimenti, di reazioni; uno può fare quello che gli pare e piace, può usare tutto (da sé, alla donna, ai soldi, al lavoro, al potere), può fare tutto, ma vale per ogni uomo la grande frase di Cristo:
«Cosa vale se tu conquisti anche il mondo intero e poi perdi il perché della tua vita?».
«E non lasciare andare un giorno per ritrovar te stesso, figlio di un cielo così bello, perché la vita è adesso».
    Il grande giudizio sull’esistenza, sulla mia giornata di oggi, sulla giornata di ciascuno di voi, sulla vita che scorre è questo: ma perché ci siamo? Perché esistiamo? Qual è la ragione per cui sei venuto al mondo «figlio di un cielo così bello»?

LA VITA E’ ADESSO
Claudio Baglioni

La vita è adesso, nel vecchio albergo della terra
e ognuno in una stanza e in una storia di mattini più leggeri
e cieli smarginati di speranza e di silenzi da ascoltare
e ti sorprenderai a cantare ma non sai perché.
La vita è adesso, nei pomeriggi appena freschi che ti viene sonno
e le campane girano le nuvole e piove sui capelli
e sopra i tavolini dei caffè all’aperto
e ti domandi incerto chi sei tu... sei tu... sei tu... sei tu...
sei tu che spingi avanti il cuore ed il lavoro duro
di essere uomo e non sapere cosa sarà il futuro.
Sei tu nel tempo che ci fa più grandi e soli in mezzo al mondo
con l’ansia di cercare insieme un bene più profondo
e un altro che ti dia respiro e che si curvi verso te
con un’attesa di volersi di più senza capir cos’è.
E tu che mi ricambi gli occhi in questo istante immenso
sopra il rumore della gente, dimmi se questo ha un senso.
La vita è adesso, nell’aria tenera di un dopocena
e musi di bambini contro i vetri
e i prati che si lisciano come gattini
e stelle che si appicciano ai lampioni milioni
mentre ti chiederai dove sei tu... sei tu... sei tu... sei tu... sei tu...
sei tu che porterai il tuo amore per cento e mille strade
perché non c’è mai fine al viaggio anche se un sogno cade.
Sei tu che hai un vento nuovo tra le braccia mentre mi vieni incontro
e imparerai che per morire ti basterà un tramonto
in una gioia che fa male di più della malinconia
ed in qualunque sera ti troverai, non ti buttare via.
E non lasciare andare un giorno per ritrovar te stesso
figlio di un cielo così bello, perché la vita è adesso, è adesso...