Famiglia italiana e fisco 6 - Quoziente familiare? Il problema è culturale

IL QUOZIENTE FRANCESE APPLICATO ALLA SITUAZIONE ITALIANA

Si è molto parlato recentemente in Italia di quoziente familiare. Tuttavia, come abbiamo visto, il sistema francese da una parte possiede una scala delle aliquote che parte da valori molto bassi, inferiori a quello italiano e, dall’altra, esso non è solo quoziente, ma anche deduzione dal reddito imponibile e detrazione dall’imposta lorda.
Poniamo che nel caso italiano le detrazioni di imposta per coniuge e figli a carico siano sostituite dalla tassazione per parti francese, lasciando invariate le detrazioni per lavoro dipendente e la scala delle aliquote, riportata nella Tab. 2, e rimaniamo sull’esempio del reddito di 40.000 euro. La famiglia con un solo percettore di reddito pagherebbe (9.200-502)=8.698, con un risparmio di soli 2 euro. Quella con due percettori, potendo ciascun coniuge detrarre 1.171 euro per lavoro dipendente, pagherebbe invece (9.200-1.171×2)=6.858 anziché 5.242.


UNA SIMULAZIONE SULLA NORMATIVA ITALIANA CON DETRAZIONI DI IMPOSTA COSTANTI

Vediamo ora quali sarebbero gli effetti nel presente sistema fiscale italiano, qualora le detrazioni della Tab. 7 fossero costanti, ovvero qualora a prescindere dal livello di reddito si potessero detrarre dall’imposta lorda 1338 € per il lavoro dipendente, 690 € per il coniuge a carico, 674 € per un figlio, 1382 € per due figli e 2112 € per tre figli, cioè gli importi della prima riga della Tab. 7. I redditi equivalenti a parità di imposta sono riportati alla Tab. 9, i costi impliciti riconosciuti si trovano invece alla Tab. 10.
Anche in questo caso i costi impliciti decrescono col crescere del reddito, anche se la diminuzione è molto meno marcata di quella dell’attuale sistema fiscale italiano, riportata dalla Tab. 6. Anche nella simulazione di questo paragrafo, la congruità dei costi implicitamente riconosciuti sarebbe in ogni caso largamente inferiore alla soglia minima reale!
Indubbiamente un risultato più equo e realistico si realizzerebbe consentendo una deduzione dal reddito imponibile di costi minimi realistici!
Quanto visto in questa breve analisi ci ha permesso di conoscere la normativa fiscale italiana e di comprenderne i principi ispiratori, sviluppando un dettagliato paragone con il sistema francese ed evidenziandone le differenze. Si è visto come la normativa fiscale italiana risenta dell’impostazione degli economisti che l’hanno generata, per la quale al più si è disposti a riconoscere i carichi di famiglia solo alle famiglie più povere, perché in generale un figlio può essere considerato anche soltanto una scelta di libero consumo e gli sgravi per il coniuge a carico non sono previsti perché si ritengono disincentivi per il lavoro extradomestico femminile.
Ci sembra vi siano dunque dei nodi culturali da affrontare, sia nel sentire comune degli italiani che nella concezione dei legislatori, riguardanti il ruolo della famiglia nella costruzione della società.

Tab. 9 Famiglie con un unico reddito da lavoratore dipendente: redditi equivalenti impliciti ottenuti a parità d’imposta, considerando diversi carichi familiari (Irpef 2009 con detrazioni costanti).