Proposte di ascolto n. 4: Wynton Marsalis
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Wynton Marsalis è un trombettista statunitense nato a New Orleans (Louisiana) il 18.10.61, fratello di Branford (sassofonista) e figlio di Ellis, un grande pianista, il migliore di New Orleans. Per capirci è il pianoforte della “Rapsodia in Blue” di Gershwin , quindi Wynton è figlio d’arte e l’ arte è il Jazz. Il ragazzo inizia però con gli studi di musica classica prediligendo Haydn tra i compositori. All’ età di 6 anni suona la tromba seguito negli studi dal padre che è insegnante di musica Jazz a New Orleans. All’età di 18 anni è direttore di una scuola di musica (Juilliard School). Nell’82 il primo album dopo esperienze con orchestre sinfoniche e quintetti ed ancora concerti classici con tournée in Europa e Giappone. L’influenza principale cui Marsalis decide di rifarsi dal ’95 in poi è quella di Duke Ellington con la direzione artistica della big band del Lincoln Center di New York. Dobbiamo assolutamente ricordare che Marsalis è il primo musicista Jazz ad essere insignito del premio Pulitzer nel 1997 per una corposa composizione (“Blood on the Fields”) ispirata al lavoro degli schiavi neri nei campi di cotone. Questo artista è il prodigio degli anni ’80 per il suo percorso musicale impressionante nella musica classica come nel Jazz fin dalla sua giovinezza. Una sua particolarità nell’utilizzo della tromba è il “cup mute”, una sordina manipolata in modo personalissimo. Il suo modo di suonare è particolare e lo si riconosce per la sonorità del timbro, per il modo con cui sa coordinare un semplice distacco con colpi di lingua doppi, tripli come si eseguono nella tecnica classica, ma anche nei fraseggi tipicamente jazzistici (Miles Davis, L. Armstrong, Cootie Williams, Dizzy Gillespie, Clifford Brown). Vi voglio segnalare un libro ed un dvd entrambi di questo musicista. Il libro è un racconto molto personale di Wynton Marsalis dove raccontandosi ci istruisce sulla storia del Jazz. Ci racconta il cuore di questa esperienza musicale a partire dalle sue radici nella tradizione del popolo afro-americano. Il titolo è: “Come il Jazz può cambiarti la vita”. E’ un titolo un po’ forte ma c’è del vero. L’autore ci racconta come lui concepisce la vita, il suo impegno artistico ed il suo modo di stare al mondo ed il suo modo di stare con gli altri, il valore della persona, l’importanza di sapere ascoltare e di fare insieme le cose e quindi anche la musica. Si parla della libertà, della felicità, del blues, della esperienza della pace, della bellezza. Tutto questo attraverso la sua storia artistica, il rapporto con grandi maestri, entrando nella musica con i concetti di ritmo, melodia, armonia, struttura, stile ecc. C’è modo insomma di soddisfare tutti i gusti senza lasciare indifferenti. Personalmente, leggendolo, ho fatto l’esperienza che fa il musicista suonando dentro il gruppo: una sorta di “call and response” dentro la specificità dei diversi temi svolti. Un coinvolgimento personale molto interessante, una vera jam session con l’autore. Il capitolo sui grandi maestri ci racconta che il Jazz riguarda la persona e ciò che essa fa, costruisce dentro il suono. I grandi maestri ci lasciano musica e ci dicono qualcosa intimamente, con calore. Si tratta di un libro scritto con passione per l’uomo dentro la storia presente e passata della musica e non solo. Ecco la sua intenzione personale: “Spero di trasmettere il messaggio positivo della più grande musica d’ America. Vorrei far capire come il reciproco rispetto e la fiducia che i migliori musicisti dimostrano sul palco possono cambiare la vostra visione del mondo e arricchire ogni aspetto della vostra vita, dalla creatività individuale alle relazioni interpersonali, al modo di condurre gli affari, alla comprensione di che cosa significhi essere un cittadino globale nel senso più moderno”. ( Wynton Marsalis, “Come il Jazz può cambiarti la vita”, Serie bianca Feltrinelli, Gennaio 2009, Euro 14).
Veniamo ora alla musica vera e propria; anzi musica ed immagine: un bellissimo DVD del 2008 della Eagle-vision dal titolo “Willie Nelson Wynton Marsalis live from New York”. Si tratta di un bel tributo al Blues nel quale il chitarrista Nelson ci mette la sua bella voce country e la storica e vissuta chitarra, mentre Marsalis ci trasporta con l’intera Jazz-band dentro i migliori motivi di Carmichael, Jimmy Reed, Duke Ellington. Qualche titolo per stuzzicare: “Georgia on my mind”, “Stardust”, “Night life”, “Sweet Georgia brown”, “Bright light big city”, “That’s all”, “Down by the riverside”. Per i cultori dell’immagine il concerto è filmato a New York nella splendida cornice metropolitana del Lincoln Center. Buona lettura, visione ed ascolto.