Alcune domande critiche
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Le questioni poste da Padre Samir sulla recente guerra in Libano hanno suscitato numerose reazioni; ci sembra significativo riportare l'intervento del sito "StranaU" che svolge una documentata critica, per arricchire il dibattito, nel tentativo di approssimarsi sempre più alla verità, pur nella riconosciuta complessità della situazione.
Padre Samir Khalil Samir, docente di islamologia all'Università Saint Joseph di Beirut recentemente ha dichiarato:
"Purtroppo Israele e gli USA hanno preso l'abitudine di parlare di terroristi quando si rivolgono ad Hamas o a Hezbollah, senza vedere che cosa c'è dietro. Che vogliono solo difendere il loro mondo, la Palestina, occupata da quasi 40 anni".
E dopo questa perla, ha specificato:
"come si fa a non considerare che in Medio Oriente c'è guerra da più di 50 anni, perchè le potenze hanno deciso di dare agli Ebrei una terra abitata da secoli da Palestinesi (musulmani, cristiani ed ebrei), come compenso per la Shoah, e che c'entravano i Palestinesi con la Shoah?"
Ma Padre Samir quando parla di Israele dimentica sempre, fatalità, di specificare alcune questioncine, che ricordiamo di seguito, schematicamente:
- Il 29 novembre 1947 l'ONU (non "le Potenze") con la risoluzione 181 decide la creazione di DUE stati indipendenti, uno arabo (Palestina) e l'altro ebraico (Israele), con Gerusalemme sotto controllo internazionale per 10 anni. (La zona destinata allo stato ebraico era molto inferiore a quella occupata attualmente da Israele, poi capiremo come si è ingrandita). NON E' MAI ESISTITO UNO STATO PALESTINESE: quelle terre erano sotto mandato britannico, facevano parte di un grande protettorato britannico, nel quale nel 1946 gli inglesi avevano creato lo stato indipendente della Transgiordania (attuale Giordania). Nel 1947, poi, avevano delegato l'ONU per la soluzione del restante territorio.
Gli ebrei hanno accettato la risoluzione ONU, ma gli arabi no, ed HANNO RIFIUTATO DI ISTITUIRE UNO STATO PALESTINESE perchè avrebbe significato riconoscere lo stato di Israele, che non volevano, e ancora non vogliono.
E quindi uno stato palestinese, previsto contemporaneamente a quello ebraico, fin dall'inizio, nel 1947, non c'è perchè non l'hanno voluto gli arabi.
- gli ebrei che abitavano quelle terre, ci stavano in parte da sempre, e in parte perchè se le erano comprate, e gliele avevano vendute i proprietari, cioè gli arabi. Liberamente. "L'acquisto dei terreni da parte dei sionisti non fu mai ostacolato dalla riluttanza araba a vendere; l'unico vero limite fu la mancanza di denaro dei potenziali compratori. [...]. L'offerta araba dei terreni eccedette sempre la domanda da parte degli ebrei." (B. Morris, Vittime, ed. Rizzoli, pag. 145, quarta ed.).
14 maggio 1948: nasce lo stato di Israele. Dopo poche ore, il 15 maggio 1948: Siria, Transgiordania, Iraq, Egitto, Libano e Arabia Saudita attaccano lo stato di Israele. E' la prima guerra arabo israeliana.
Israele viene attaccata poche ore dopo la sua nascita, la guerra si conclude nel gennaio 1949, con la vittoria di Israele, che vincerà anche le guerre del 1967 e del 1973, sempre iniziate dai paesi arabi circostanti (in mezzo, la campagna del Sinai del 1956). Vincendo, Israele conquista territori. Quelli che gli arabi adesso vorrebbero indietro. Come se noi italiani volessimo indietro l'Istria, insomma (che abbiamo perso perchè abbiamo perso una guerra che abbiamo iniziato noi).
NON è vero - come dice Samir - che il problema fra arabi ed ebrei è sorto con lo stato di Israele: nell'agosto 1929, per esempio, quando Hitler ancora non era al potere in Europa, i musulmani della Terra Santa lanciarono un appello alla jihad, alla guerra santa, contro gli ebrei, che si risolse in MASSACRI degli ebrei da parte dei musulmani nei quartieri di Gerusalemme, Safed, Tiberiade ed Hebron. Il problema? L'accesso al Muro Occidentale (il Muro del Pianto).
Chiaramente ci sarebbe moltissimo altro da dire [...]