La Madonna ci parla 5 - I frutti prodigiosi della devozione all’Immacolata Concezione
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Ora, dopo aver compreso quali messaggi la Madre di Gesù ha comunicato nelle diverse occasioni, ci incamminiamo in un percorso tanto semplice quanto suggestivo. I fatti storici che vedremo sono talmente significativi nell’economia delle apparizioni che sarebbero sufficienti per convertire tutti gli increduli e i miscredenti.
Cominciamo il nostro breve cammino da Roma nell’anno 1842, per la precisione il 20 gennaio, quando il nobile francese Alphonse Ratisbonne, ebreo di nascita, entra con un amico nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte dove l’amico, cattolico, deve ordinare delle messe. Alphonse lo aspetta in fondo alla chiesa presso il primo altare laterale sulla sinistra dedicato alla Madonna e dove c’è una statua che la rappresenta secondo l’immagine della medaglia miracolosa. La devozione a questo simbolo della Vergine solo 12 anni dopo le apparizioni della Rue du Bac, è stata così fulminea e prodigiosa che si è rapidamente diffusa in tutta la cristianità del tempo con milioni di medaglie coniate nelle varie lingue.
Improvvisamente al giovane e incredulo Alphonse appare la Madonna della medaglia miracolosa, lui cade in ginocchio, e, lasciamo a lui il racconto tratto dalla testimonianza giurata davanti alle autorità della Chiesa romana:
"Vidi come un velo davanti a me. La chiesa mi sembrava tutta oscura, eccetto una cappella, quasi che tutta la luce della chiesa si fosse concentrata in quella. Alzai gli occhi verso la cappella raggiante di tanta luce e vidi sull’altare della medesima, in piedi, viva, grande, maestosa, bellissima, misericordiosa, la Santissima Vergine Maria, simile nell’atto e nella forma, all’immagine che si vede nella medaglia miracolosa dell’Immacolata. Mi fece cenno con la mano di inginocchiarmi. A tal vista caddi in ginocchio nel luogo dove mi trovavo, cercai, quindi, varie volte di alzare gli occhi verso la santissima Vergine, ma la riverenza e lo splendore me li faceva abbassare, ciò che non impediva, però, l’evidenza di quella apparizione. La Vergine non pronunciava alcuna parola, ma compresi perfettamente... provavo un cambiamento così totale che credevo di essere un altro, la gioia più ardente scoppiò nel profondo dell'anima; non potei parlare... non saprei render conto delle verità di cui avevo acquisito la fede e la conoscenza. Tutto quello che posso dire è che il velo cadde dai miei occhi; non un solo velo, ma tutta la moltitudine di veli che mi aveva circondato, scomparve... uscivo da un abisso di tenebre, vedevo nel fondo dell'abisso le estreme miserie da cui ero stato tratto a opera di una misericordia infinita... tanti uomini scendono tranquillamente in questo abisso con gli occhi chiusi dall'orgoglio e dall'indifferenza... mi si chiede come ho appreso queste verità, poiché è certo che non ho mai aperto un libro di religione, non ho mai letto una sola pagina della Bibbia: tutto quello che so è che, entrando in chiesa, ignoravo tutto, e uscendone, vedevo tutto chiaro... non avevo alcuna conoscenza letterale ma interpretavo il senso e lo spirito dei dogmi, tutto avveniva dentro di me, e queste impressioni, mille volte più rapide del pensiero, non avevano solamente commosso l'animo, ma l'avevano diretto verso una nuova vita... i pregiudizi contro il Cristianesimo non esistevano più, l'amore del mio Dio aveva preso il posto di qualsiasi altro”. Alphonse Ratisbonne si fa battezzare subito dopo con il nome di Alphonse Marie ed entra nell’ordine dei Gesuiti dove diventa sacerdote.
Lo straordinario della storia di Alphonse Marie comincia adesso.
Il suo fratello Theodore Marie, anche lui ebreo, si era già convertito al cattolicesimo in precedenza e fattosi sacerdote aveva avviato un’iniziativa particolare per occuparsi della pastorale degli ebrei convertiti, fondando un Istituto di vita religiosa e gli aveva dato nome: Suore di Nostra Signora di Sion. Siamo nell’anno 1846.
A questo punto ambedue i fratelli decidono di mettersi insieme nell’impresa di andare in Israele, allora sotto l’impero turco ottomano, per avviare la missione di portare Cristo ai fratelli ebrei, e l’impresa prende avvio nel 1856 quando Theodore Marie manda le sue suore a Gerusalemme. I due fratelli erano convinti che il Cristianesimo era l’adempimento del giudaismo e parlavano della conversione degli Ebrei come parlavano della propria conversione.