Thomas Covenant: il giuramento di pace - 8
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Il Giuramento di Pace
Il Giuramento di Pace è nato dopo la Distruzione di Kevin, al fine di impedire che tale evento potesse ripetersi.
- A quando risale la Distruzione?
Non so – rispose lei, concisa – Ma sono passate dodici generazioni da quando la gente delle Pianure del Sud è ritornata dalle Terre Aride, valicando le montagne. E si dice che, avvertita dall’Alto Signore Kevin, era fuggita ed era vissuta in esilio nel deserto, affidando la propria sopravvivenza, per cinquecento anni, alle unghie, ai denti e alla Magia delle Rocce. È una eredità che non dimenticheremo mai. A quindici anni ciascuno di noi fa il Giuramento di Pace, e dedica la sua esistenza alla vita e alla bellezza della Landa. [1]
Dopo la Distruzione, quando gli abitanti umani della Landa tornarono dall’esilio, furono i giganti a raccontare loro la storia di Kevin e a riconsegnare agli uomini il Primo Libro che contiene i rudimenti del sapere di Kevin, sul quale si formano i Nuovi Signori.
E gli uomini accettarono quel libro e si consacrarono, giurando fedeltà alla Terra e obbedienza al Potere e alla Bellezza della Landa.
Un’altra cosa giurarono: la Pace, una tranquillità interiore che avrebbe dovuto proteggere la Landa dalle emozioni distruttive come quelle del folle Kevin. Infatti era chiaro, a tutti coloro che si erano radunati laggiù, che il potere era una cosa orribile e che la conoscenza del potere offuscava gli occhi del saggio. Quando scorsero il Primo Libro temettero una nuova Distruzione. Perciò giurarono di imparare a dominare il Sapere, per guarire la Landa, ma di imparare anche a dominare sé stessi, per non ricadere nella collera e nella disperazione che avevano trasformato Kevin nel peggior nemico di se stesso. [2]
Nella Rocca delle celebrazioni si svolge una liturgia, il Vespro, durante la quale l’Alto Signore proclama:
Siamo i nuovi custodi della Landa…devoti servitori del Potere della Terra; votati al recupero del Sapere di Kevin e alla guarigione della Terra da tutto ciò che è brullo e innaturale, spogliato, senza fondamenta o perverso. E votati anche, in misura uguale a tutte le altre consacrazioni e promesse…votati nonostante ogni protesta delle nostre offese personali…a serbare il Giuramento di pace. Poiché la serenità è l’unica possibile promessa che non distruggeremo una seconda volta la Landa.
E l’assemblea risponde:
Non distruggeremo una seconda volta la Landa, anche se lo sforzo di dominarci ci farà appassire sul tralcio della nostra vita. E non ci riposeremo finché l’ombra della nostra antica follia non sarà stata eliminata dal cuore della Terra, e l’oscurità non sarà coperta di crescita e di vita”. [3]
Al Giuramento di Pace si collega il Codice:
non colpite quando basta fermare;
non ferite quando basta colpire;
non mutilate quando basta ferire;
non uccidete quando basta mutilare;
il più grande guerriero è quello che non uccide mai. [4]
Il Codice riconosce che in presenza del male una certa dose di violenza può essere indispensabile; tuttavia deve essere sempre la necessità della difesa a motivare il ricorso alla violenza, e non la passione, l’odio o il desiderio di vendetta. Tuttavia non mancano i dubbi anche su questa limitazione: a differenza di altri fantasy, dove uccidere i nemici è azione senz’altro positiva, qui l’interrogativo viene posto.
- Se dovremo lottare e uccidere, la nostra unica giustificazione sarà di avere ucciso per non diventare come il nostro Nemico.[…]Certo, dovremo combattere…al limite, per non essere costretti a contemplare il male; Kevin lo contemplò e si perse. Ma se ci feriremo tra noi, o se danneggeremo la Landa, o se odieremo i nostri nemici…ah, non sorgerà mai l’alba dopo la notte di un simile fallimento-
- Sofismi
- Non capisco
- Ragionamenti astuti, a sostegno di ciò che già intendete fare. La guerra nel nome della pace. Come se, quando infilzate con la spada un nemico, non tagliaste carne e sangue che hanno lo stesso diritto di vivere che avete voi.
- Allora, davvero pensate che non ci sia differenza tra chi combatte per distruggere la Landa e chi combatte per salvarla?” [5]
Mhoram, che così interroga Covenant, esprime comunque profonda pietà per i suoi nemici:
Anche coloro che lottano contro il male sono costretti a colpire altre vittime del male. Portate i loro corpi nell’altopiano e bruciateli con un fuoco purificatore […] per indicare a tutta la Landa che siamo nemici dello Spregiatore, ma non degli schiavi da lui costretti a fare del male.” [6]
Come ideale etico, il Giuramento di Pace è esposto quindi ad una doppia critica: da un lato non esclude del tutto la violenza, dall’altro limita l’azione. Infatti legandosi ad esso i Signori hanno autolimitato il loro potere.
La nuova conoscenza di Mhoram violava il Giuramento di Pace. Con suo orrore, Mhoram era giunto a percepire che l’ostacolo fondamentale era il Giuramento stesso: era il Giuramento ad impedire ai nuovi Signori di sviscerare i Libri di Kevin. […] Quando avevano dato voce al loro ideale e alla loro fede rinunciando a tutte le passioni violente, alla tendenza umana per l’uccisione, per la distruzione e per l’odio – quando si erano vincolati con il Giuramento, avevano rinunciato inconsapevolmente anche alla pienezza, alla vitalità del potere degli Antichi Signori. [7]
Anche la nostra legislazione conosce il diritto alla legittima difesa e come reato l’eccesso di legittima difesa. Nella Landa tuttavia non esistono polizia e tribunali: il Codice esprime una tensione etica, l’impegno di conservare la pace interiore e il rispetto dell’altro anche in condizioni critiche. Quando Covenant, alla sua seconda venuta nella Landa, incontra il padre di Lena, Trell, che ha perso per causa sua la figlia e la moglie, questi lo attacca malgrado il Giuramento di Pace. Covenant viene salvato a stento dalla sua Guardia del Sangue. In quel momento è Alto Signore sua figlia Elena, nata dalla violenza fatta a Lena, nipote quindi di Trell che da lei si aspettava, inutilmente, che vendicasse l’offesa fatta alla madre. Parlando con lei Covenant in seguito chiede
- Che accadrà a Trell, adesso? Ha infranto il Giuramento. Gli faranno qualcosa? -
- Purtroppo, possiamo fare ben poco. È una cosa che sta dentro di lui. Cercheremo di insegnargli che anche un Giuramento infranto si può ancora mantenere. […] No, è stato momentaneamente sopraffatto dal dolore. Non so come possa guarire. -
Mentre Elena parlava, Covenant capì di essersi sbagliato ancora una volta. Aveva pensato ad una punizione, invece che a una “guarigione”, come la chiamavano nella Landa. [8]
Tutti gli abitanti si attengono fino al limite delle loro capacità al rispetto del Giuramento. Evocarlo è sufficiente per far recedere dalla violenza anche la persona più furibonda, come accade a Triock, il fidanzato di Lena, che quando scopre che Covenant l’ha violentata l’insegue per ucciderlo, ma esortato dalla madre di lei a rispettare il Giuramento, lascia cadere l’arma. Atiaran stessa, madre di Lena, continua ad aiutare Covenant malgrado la sua colpa, in rispetto del Giuramento e per il bene della Landa.
Triock stesso è capace non solo di rinunciare alla sua vendetta (per lasciare che sia il Consiglio, nel caso, a punire Covenant, cosa che non avverrà sia perché Atiaran non raggiunge il Consiglio con la sua accusa, sia perché in ogni caso il Portatore dell’Anello è al di sopra del giudizio) ma persino di mettere a repentaglio la sua vita per aiutarlo, quando si rende conto che è, per quanto ambigua, l’unica speranza per la Landa.
- Nei suoi ultimi anni di vita, Atiaran diceva sempre che i vivi hanno il dovere di dare un significato al sacrificio dei morti. Dopo… dopo l’offesa che le avete fatto…Lena si è nascosta perché nessuno venisse a saperlo… perché voi foste libero di portare ai Signori la profezia. Anche a quel sacrificio occorre dare significato, Incredulo. -
Covenant credette alle sue parole. Elena gli aveva parlato di Triock. Ora, Covenant si chiese dove quell’uomo trovasse la forza. Un tempo era un allevatore senza particolari ambizioni. La ragazza che amava era stata violentata, e la sua figlia illegittima, crescendo, si era sempre più infatuata del violentatore. Eppure, per causa loro, Triock si era recato alla Casa delle Tradizioni e aveva studiato una dottrina pericolosa, per la quale non aveva nessuna propensione. Era diventato una combattente per la Landa. E ora aveva chiamato Covenant, spinto dal bisogno della Landa e dal suo rozzo senso di pietà. Covenant mormorò: - Avete mantenuto il vostro Giuramento. [9]
Il Giuramento è in grado di motivare la più grande magnanimità, e non esiste lode più grande di questo riconoscimento che Covenant offre a Triock. La fedeltà di Triock al Giuramento è fondata sul suo amore per la Landa e su di una convinzione incrollabile:
- Abbiamo fatto il Giuramento di Pace. Non chiedeteci di alimentare il vostro odio. Non è il tipo di sentimento con cui si deve servire la Landa.
risponde in un’occasione a Covenant, e quando il gigante Seguischiuma gli obietta che l’Oro bianco è al di sopra del Giuramento, ribatte:
- Comunque, io non rinuncerò al mio. Senza il Giuramento, avrei ucciso l’Incredulo quarantasette anni fa. Covenant dovrà accontentarsi di questo.[10]
Anche Mhoram sottolinea, nell’ora più drammatica dell’assedio, accingendosi ad una disperata sortita nell’unico intento di distrarre lo Spregiatore dalla ricerca dell’anello di Covenant [11] che:
- L’odio e la disperazione non possono vincere lo Spregiatore.[12]
Tuttavia, maggiore è la passione per il bene, maggiore è anche la repulsione per il male e tanto più grande è l’amore per la Landa che motiva il Giuramento, tanto più l’intensità delle emozioni in gioco ne rende difficile l’osservanza. Salcuore Seguischiuma, appassionato gigante, vede i piani dello Spregiatore interporsi fra i giganti e la loro più grande speranza, il ritorno nella Patria Perduta, e preda dell’odio uccide molti Coboldi. Quando la compagnia arriva all’imbocco della caverna di Drool, è costretto a separarsi dai suoi amici, in parte per via della sua statura che non è adatta agli oscuri passaggi, ma anche e soprattutto perché teme che la propria sete di sangue lo conduca ad azioni sconsiderate nel momento di entrare in quel luogo folto di nemici. Così si accomiata dai compagni:
- Ricordate il Giuramento di Pace. Nei labirinti in cui entrerete, sarà il vostro solo filo di salvezza. Vi salverà dagli intenti dello Spezza-Anime, che sono nascosti e crudeli. Ricordate il Giuramento. Può darsi che la speranza tragga in inganno. Ma l’odio…l’odio corrompe. Io sono stato troppo svelto ad odiare. Sono divenuto simile a quello che aborrisco. [13]
E’ chiaro che i labirinti di cui si parla sono non tanto quelli materiali dei sotterranei, quanto quelli morali che nascono dalle opposte esigenze di difendere il bene minacciato e non ricorrere alla violenza. Occorre comunque notare che nei sotterranei, per il ritorno, funge da guida una donna appartenente al popolo dei ramani[14]; essendo legata con un rapporto profondo all’aria aperta, è sicura di ritrovare la via che porta all’esterno. Tuttavia ad un certo punto ella non sa più quale strada scegliere. I compagni sono sgomenti ed anche, vista la situazione, furiosi, perché seguendo lei hanno lasciato il cammino conosciuto e sono ora più persi di prima. Mhoram però interviene e gentilmente la rassicura, ridandole piena fiducia: ascolta i motivi della sua impasse e le consiglia di seguire la strada che il suo cuore suggerisce e di non temere le conseguenze, perché è già tanto quello che ha fatto finora e i rischi non dipendono dai suoi errori, ma erano nel conto fin dall’inizio. Rassicurata, la donna fa la sua scelta, che si rivela esatta. Anche materialmente quindi è l’atteggiamento suggerito dal Giuramento di Pace (serenità, mancanza di giudizio, accettazione della sconfitta piuttosto che della violenza) che conduce gli eroi fuori dai labirinti del sotterraneo.
Note
[1] CS, pag 48.
[2] CS, pag 96.
[3] CS, pag 205.
[4] CS, pag 246.
[5] GG, pag. 134.
[6] AR, pag 62.
[7] AR, pag. 33.
[8] GG, pag.120.
[9] AR, pag. 81.
[10] AR, pag 99 – 100.
[11] Situazione tolkeniana: anche nel “Signore degli anelli” viene effettuata una drammatica sortita contro le soverchianti forze del male, per distrarne l’attenzione mentre Frodo e Sam cercano di distruggere l’anello.
[12] AR, pag. 211.
[13] CS, pag 355.
[14] Nomadi abitanti delle pianure di Ra, simili ai Pellerossa, vivono servendo i Ranyhyn, grandi cavalli espressione del Potere della Terra, che però essi non cavalcano ritenendoli superiori a sé. Disapprovano, ma sono costretti ad accettare, che i ranyhyn si facciano cavalcare dai Signori o dalle Guardie del Sangue, che li conducono nei pericoli.