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Thomas Covenant: Lo Spregiatore - 4

Autore:
Platania, sr. Marzia
Fonte:
CulturaCattolica.it



Il fantasy è essenzialmente narrazione della epica lotta tra il bene ed il male. Dalla parte del male troviamo diversi personaggi che presentiamo gerarchicamente ordinati: il personaggio negativo per eccellenza di entrambi i cicli, lo Spregiatore, origine del male; Drool Scavaroccia, che gioca il ruolo di antagonista nel primo romanzo; i Posseduti, che sono come i generali dell’esercito del male, ed infine le creature che compongono l’esercito del Sire immondo. Su questi ultimi diamo solo brevi cenni; l’unico dato veramente interessante, a loro riguardo, è la pietà che ispirano quando vengono uccisi e la continua sottolineatura del fatto che sono anch’essi vittime del male.

Lo Spregiatore

Lo Spregiatore o Sire Immondo [1], o Corruzione, o Padrone delle Zanne, o Grigio Assassino o Cuore del Maligno lo Spezza Anime (ha nomi diversi per ognuno dei popoli della Landa) è l’antagonista principale della serie.
È evocato all’inizio del primo libro solo con un rapido accenno di una visione di “occhi come zanne” [2] stillanti veleno (gli occhi sono lo specchio dell’anima…) e quando il protagonista lo incontra la prima volta egli è solo un’ombra connotata da un odore dolciastro, come “essenza di rose, l’odore dei funerali” [3].
Quando Covenant arriva nella Landa, di cui né lui né i lettori per ora sanno nulla, si ritrova prigioniero di una creatura ripugnante, Drool Scavaroccia, da cui lo libera il Sire Immondo; ciononostante le caratteristiche elencate lo denunciano subito come personaggio negativo.
Egli non avrà un aspetto fisico definito per gran parte del primo ciclo. Conosciamo prima la sua psicologia e strategia che il suo aspetto, ma questo costituisce una sorpresa.
Al termine del terzo libro, Covenant va a cercare il proprio nemico. La sua abitazione è il Nido Immondo.
Poté vedere da vicino l’ingresso del Nido Immondo. La porta era circolare, liscia e simmetrica, priva di decorazioni, costruita in modo perfetto. Era di pietra lavorata […]. Sulla sua superficie si specchiavano con esattezza il cielo e le torri. [4]
Il suo interno manifesta le stesse caratteristiche:
La simmetria e la finitura della sala erano perfette. […] nella pietra non si scorgevano sconnessure, fessure, imperfezioni: l’intera sala era esente da qualsiasi imprecisione e da qualsiasi ornamento, come se l’idea del suo costruttore fosse stata tradotta in pietra senza l’interferenza di mani che sbagliavano, di menti che non capivano. […] Sembrava oltrepassare ogni abilità umana. Era perfetta in modo sovrannaturale. […] Quel luogo freddo e spietato era la dimora del Sire Immondo, la sede del suo potere. Quella reggia senza anima proclamava la sua sovranità assoluta, il suo dominio totale e inviolato. [5]

La presenza di Covenant nel Nido Immondo obbedisce ad un cliché del genere, in quanto le regole del fantasy quasi impongono che la sfida finale si svolga al centro del potere dell’avversario, ma la descrizione del luogo si discosta alquanto dalla norma [6] e ancor di più la descrizione fisica del Sire Immondo e l’essenza della sua malvagità, alla quale anche l’ambientazione allude:
Covenant capiva lo spirito del luogo, capiva che l’altra faccia di quella spietata precisione era una rabbiosa e insaziabile malvagità. In quell’atmosfera, disprezzo e piacere diventavano la stessa cosa. Il Nido Immondo era il regno di un’entità che capiva la perfezione: una creatura che odiava la vita non perché costituisse una minaccia, ma perché le sue manifestazioni mortali offendevano la purità delle sue passioni. [7]

Nella sala del trono vi è il Sasso della Malaterra, una magia malvagia, l’espressione del potere.
Ma presto si accorse della presenza di un’altra grande forza, nella sala del trono: di un potere stranamente smorzato, rispetto a quello del Sasso. Poi, quando vi prestò maggiore attenzione, il Gigante poté constatare che era solo più sottile ed insidioso…non più debole. […] Il Sire Immondo. […] Il Sire Immondo era essenzialmente invisibile, anche se proiettava nell’aria una opacità impenetrabile, simile ad un ombra – ma un’ombra di assenza, più che di presenza: lo spazio che avrebbe occupato se avesse avuto un corpo fisico – e tutt’intorno all’ombra brillava un’aura di rifrazione verde. Dall’ombra veniva un odore dolciastro di morte. [8]

Quando Covenant sconfigge il Sire Immondo, l’ombra che lo nasconde si dilegua ed egli appare, sorprendentemente, di nobile aspetto:
un corpo robusto, braccia e spalle che sembravano scolpite nel marmo: una testa leonina, con barba e capelli bianchi, maestosi. Un tronco saldo, avvolto in una veste di stoffa preziosa [9].

Potremmo dire che la sua figura è dignitosa perché il Sire Immondo è un personaggio che incarna una posizione non priva di una sua plausibilità; non è un cattivo da operetta come Drool Scavaroccia, avido di potere e stupido. La caratteristica principale dell’antagonista nell’opera di Donaldson infatti non è la brama di potere, come per il Sauron di Tolkien, ma è invece il disprezzo.
Lo Spregiatore disprezza la realtà (e il suo creatore) e ritiene che questo sia l’unico vero frutto dell’esperienza. La sua opera è insegnare a tutti che devozione, stima e ammirazione sono frutto solo dell’ingenuità, o dell’orgoglio, perché tutto è negativo:
Un disprezzo come il mio è il solo vero frutto dell’esperienza e del sapere. Con il tempo, anche tu farai esattamente come me. Imparerai a disprezzare gli altri esseri umani… per le piccole malizie che chiamano erroneamente amori, fedi, speranze e fedeltà. Imparerai che è più facile comandarli che sopportarli… [10].

Il suo scopo non è soltanto sconfiggere i nemici, ma assimilarli a sé:
E’ questo il tipico modo di agire del Sire Immondo, in tutte le cose: costringere i nemici a diventare quel che più odiano, e a distruggere quel che più amano [11]

Per condurre i nemici alla disperazione, egli cerca di convincerli che della sua vittoria sono, in parte più o meno grande, responsabili anch’essi, se non altro perché non sono stati all’altezza dei compiti richiesti.
La grande forza del Sire Immondo sta nel rivolgere contro di noi le nostre debolezze mortali [12]

La sua vittoria non è completa se non conduce gli avversari a condividere la sua amara visione del mondo. Così il suo servitore si rivolge agli assediati difensori della Landa
Non capite ancora che lui è l’unica parola di verità in questo mondo creato male? La sua è l’unica forza, l’unica ragione. Il Creatore della Terra è un essere sdegnoso e crudele! Lo sanno tutti. E tutti sanno che il Sire Immondo è la sola verità. La vostra sofferenza non vi ha insegnato niente? [13]

Nel passato la sua strategia ha ottenuto la vittoria ai tempi di Kevin il Distruttore. Infiltratosi addirittura nell’Alto Consiglio, organo di governo della Landa, lo Spregiatore riuscì in un’ imboscata ad uccidere in un colpo solo buona parte dei suoi membri. Quindi attaccò la Landa con un poderoso esercito. Sulla soglia della sconfitta totale, l’Alto Signore Kevin cedette alla disperazione e come ultima arma ricorse al Rituale della Distruzione, una magia che distrusse quasi completamente la Landa. Solo alcuni dei suoi abitanti, avvertiti per tempo, riuscirono ad allontanarsi e quindi a tornare dopo il cataclisma. Anche lo Spregiatore fu indebolito, ma non ucciso, e ritornato, si trova davanti dei nemici molto inferiori, come poteri e conoscenze, agli Antichi Signori.

Note

[1] In inglese “Lord Foul”. Il dizionario Zanichelli inglese/italiano alla voce “foul” riporta: “brutto, sporco, cattivo, fetido, immondo, sleale…”. Tanto per intendersi.

[2] CS, pag. 13.

[3] CS, pag. 35.

[4] AR , pag. 263.

[5] AR , pag. 268.

[6] Il cliché del genere per la descrizione di luoghi e personaggi negativi è applicato in maniera quasi scolastica ad un altro personaggio, Drool Scavaroccia, per la cui descrizione si rimanda al prossimo paragrafo.

[7] AR , pag. 268.

[8] AR, pag. 273.

[9] AR pag. 280.

[10] AR pag. 281.

[11] GG, pag. 46.

[12] AR, pag. 172.

[13] GG, pag. 205.