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Thomas Covenant: le guardie del sangue e il voto - 9

Autore:
Platania, sr. Marzia
Fonte:
CulturaCattolica.it



Le Guardie del Sangue e il Voto

Le Guardie del Sangue sono i protettori della Rocca delle celebrazioni e dei Signori. Sono guerrieri esperti di arti marziali. Il loro popolo, gli "Haruchai" venne dalle montagne e attaccò i Signori, ma essi rifiutarono il confronto perché troppo superiori e trattarono anzi gli "Haruchai" con molta cortesia.



Quando giungemmo nella Landa, vedemmo molte meraviglie: i Giganti; I Ranyhyn; la Rocca delle Celebrazioni; Signori dotati di tali poteri da rifiutarsi di combattere contro di noi per il timore di distruggerci. In risposta alla nostra aggressione, diedero agli haruchai doni talmente preziosi…- s'interruppe, parve riflettere per un momento su certi suoi ricordi privati – perciò giurammo il Voto. Non avevamo altro modo di contraccambiare la sua generosità. [1]


Questo Voto tuttavia fu fatto appellandosi al Potere della terra, ed esso agì in maniera umanamente non prevedibile:


Era gente dal sangue caldo, prolifica e dai lombi robusti, cresciuta nella tempesta e nella battaglia…e la loro promessa di fedeltà li ha resi ascetici, vecchi e privi di donne. Vi dico, Thomas Covenant, è stata la loro dedizione ad avere questo costo imprevisto…per loro è assai faticoso raggiungere una simile intransigenza e l'unica loro soddisfazione era l'onore di aver prestato un servizio senza macchia, senza sosta. Per poi conoscere l'amarezza del dubbio…" [2]


Conquistati dalla bellezza e dalla forza dei Signori, e specialmente da Kevin, Alto Signore dell'epoca, essi fecero il Voto di servizio e giurarono che 500 di loro sarebbero sempre rimasti per servirli. Questi divennero le Guardie del Sangue.


Le Guardie del sangue sono sempre state cinquecento. Questo è il Voto. Gli Haruchai…sono di più. – pronunciò quel nome con una leggera cadenza musicale.
- Di più?
- Abitano tra le montagne come allora.
[…] Quando una Guardia del Sangue è uccisa, il suo corpo è portato tra le montagne, oltre la Gola delle Guardie, e un altro degli Haruchai viene a prendere il suo posto dentro il Voto. [3]


Il Potere della Terra si è manifestato nel loro voto, rendendoli insonni:


- Andate all'inferno – mormorò Covenant – voi non dormite mai?
- Le Guardie del Sangue non dormono.
- Cosa?
- Nessuna Guardia del sangue ha più dormito, da quando gli Haruchai hanno giurato il Voto.
A fatica, Covenant riuscì a drizzarsi a sedere. Fissò per un attimo Bannor, poi mormorò: – Ci siete già, all'inferno. [4]


ed eterni (tranne che in caso di morte violenta).


Ora ritorniamo nella nostra patria soltanto quando veniamo uccisi.
[…]
-E' dunque questa la vostra risposta alla morte? – Covenant cercò di non cedere alla commozione, cercò di ridurre a proporzioni maneggevoli quel che Bannor gli aveva detto. – E' questo, il modo di fare le cose nella Landa? Quando siete in un guaio, vi limitate a fare l'impossibile? Come Berek?
- Noi abbiamo giurato il Voto. Il Voto è la vita. La Corruzione è la morte.
- Ma per duemila anni? – protestò Covenant. – Maledizione! Non è onesto. Non credete di avere fatto abbastanza? [5]


Ciascuno di loro quindi da migliaia di anni vive solo per combattere in difesa dei Signori e servirli senza esitazione.


Lasciati alla lettera del loro Voto, le Guardie del Sangue vi ucciderebbero all'istante, non appena sollevaste la mano contro uno dei Signori…sì, contro qualsiasi abitante della Rocca delle Celebrazioni. Ma il Consiglio dei Signori vi ha affidato a loro. Piuttosto che venire meno a questo ordine, piuttosto di permettervi di subire un danno…Bannor e qualsiasi altra Guardia del Sangue darebbero la vita per difendervi. [6]


In questo loro servizio, le Guardie del Sangue non si concedono nulla: niente sonno, niente donne, niente divertimenti, niente distrazioni, solo insonne servizio. Sono perfetti e consapevoli di esserlo in maniera quasi insopportabile.
Non usano armi.


- A noi non servono armi
- Non servono? – ripeté opacamente Covenant. – Come potete difendere i Signori, senza armi?
- Noi…- Bannor s'interruppe, cercando il termine adatto nella lingua della Landa- …bastiamo.
Covenant rifletté per un momento sulle sue parole, poi si alzò e lasciò l'alcova. Fermandosi davanti a lui disse piano:- Complimenti. – Prese il bastone e lasciò la stanza. [7]


Le Guardie non servono la Landa, ma i Signori, e sono legate dal Voto, ma non dal Giuramento di Pace.


E le Guardie del Sangue hanno pronunciato un Voto che non assomiglia affatto al nostro Giuramento. Hanno giurato di servire i Signori e la Rocca delle Celebrazioni, di difenderci da ogni minaccia con la forza della loro fedeltà. – sospirò con distacco - Ah, è umiliante essere serviti così …a dispetto del tempo e della morte. [8]


Tuttavia, su questo servizio puro ed appassionato grava un'ombra perché all'epoca della Distruzione, Kevin li allontanò ed affrontò lo Spregiatore da solo, perciò essi non furono in grado di salvarlo. Per questo, benché nessuno li rimproveri né possa rimproverarli (obbedivano agli ordini e non sapevano cosa Kevin si accingesse a fare), un dubbio pesa da allora sul loro servizio.
Le Guardie del Sangue hanno anche un legame speciale con i ranyhyn, cavalli speciali in cui si esprime il Potere della Terra e che abitano nelle pianure di Ra, serviti dai ramani, che non li cavalcano perché sarebbe una profanazione. Tra le loro prerogative, oltre a forza e intelligenza superiori ai comuni cavalli, c'è quella di sapere in anticipo quando saranno chiamati. Dovunque ci si trovi, quando si fischia per chiamarli si presentano, anche se la distanza implica che siano partiti dalle loro pianure giorni e giorni prima del richiamo. I ranyhyn scelgono da sé il proprio cavaliere, e non si fanno cavalcare se non da colui che hanno scelto. Essere scelti è un grande onore, non tributato a tutti, neppure a tutti i Signori, ma tributato invece sempre alle Guardie del Sangue.
Fra le Guardie del Sangue emerge in particolare Bannor, che è la Guardia cui è affidato Covenant. Ogni Signore ha una Guardia del Sangue come guardia del corpo personale. Bannor è uno dei primi haruchai entrati in servizio sotto il Voto, ha quindi migliaia di anni. Tra lui e Covenant si instaura un ovvio paragone: Bannor forte, deciso, perfettamente padrone e sicuro di sé, e quindi inflessibile, intransigente, impietoso e Covenant, pauroso, debole, irresoluto e soprattutto conscio del proprio radicale limite e della propria impotenza.

Gli Inostacolati

Quando uno studioso della Casa della Tradizione sente che qualche aspetto della Landa lo sollecita a dedicarsi ad esso, può chiedere di essere dispensato dai vincoli della vita comune e invece di diventare Guardiano o Signore allontanarsi per seguire il richiamo della Landa e dedicarsi ad approfondire qualche suo potere o aspetto particolare; pertanto nel corso del racconto incontriamo Inostacolati che parlano con le foreste, altri che studiano e convivono con gli animali selvatici, altri che sono guaritori, ecc.
Il loro seguire la propria strada non è considerato un venire meno ai propri doveri, familiari e sociali, ma obbedienza al dovere fondamentale di servire la Landa, il quale può imporre anche gravi sacrifici, come è per una guaritrice che ha il potere di prendere su di sé i mali altrui (e che muore nel guarire Covenant):


Se in gioventù ne avesse conosciuto il costo, non si sarebbe mai fatta sciogliere dai vincoli, non avrebbe mai ceduto al potere che aveva dentro di sé e che premeva per manifestarsi.
Ma non era tanto facile sottrarsi al proprio potere. Ne aveva saputo il costo soltanto quando il potere stesso era maturato, e a quell'epoca lei non aveva più alcuna autonomia: il potere la dominava e lei era solo più uno strumento, privo di volontà e privo di soddisfazioni.
"Basta – si disse. Almeno cerchiamo di fare il nostro lavoro in modo puro…senza fallire." [9]


Sono considerati con enorme rispetto, segno della libertà dei cammini personali che sono diversi ma tutti di eguale valore in quanto tutti al servizio del bene comune.

Note

[1] CS, pag. 223.

[2] CS, pag. 199.

[3] CS, pag. 222.

[4] CS, pag. 241.

[5] CS, pag. 223.

[6] CS, pag. 198.

[7] CS, pag. 232.

[8] CS, pag. 198.

[9] AR, pag. 185.