Thomas Covenant: l’impossibilità ad agire e a non agire - 14
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L’impossibilità ad agire, l’impossibilità a non agire
Consapevole del proprio male, Covenant non vuole la responsabilità di agire.
Egli non è però in grado di uscire dalla Landa. Non può evitare di agire: le vicende della Landa non glielo permettono. Qualcosa deve fare. Egli cerca allora di sopravvivere al sogno, di andare avanti mantenendo le sue difese nei confronti della Landa. Invece la bellezza della Landa, inevitabilmente, lo seduce e lo spinge ad agire per difenderla. Un compromesso dopo l’altro, egli viene trascinato suo malgrado nella lotta. Soprattutto nel secondo romanzo, quando la difesa della Landa è affidata ad Elena, la figlia che ha avuto da Lena, diventata Alto Signore, e innamorata di lui [1]. Egli non riesce ad opporsi alle sue richieste di aiuto. Tenta ancora un compromesso, ma questo lo conduce al fallimento:
- Manipolata, Elena – disse – conoscete il significato di questa parola? Significa usare le persone. Spingerle ad eseguire azioni che non avrebbero eseguito da sole. Manipolata. Non dal Sire Immondo, ma da me! Io ho continuato a manipolarvi, a usarvi.[…]mi sono servito di voi per salvarmi. Ho promesso a me stesso di aiutarvi a trovare il Libro. E, in cambio di questo, avrei cercato di scaricare su di voi tutte le responsabilità. Vi ho aiutato perché volevo che voi, una volta giunta qui, sfidaste il Sire Immondo. In questo modo tutto ciò che succederà alla Landa sarà colpa vostra, non mia. E io potrò fuggire [2].
Elena, però, spinta dalla sua passione per la Landa e dall’odio per lo Spregiatore decide di usare una potente magia che permette di veder esaudito un proprio comando, entro certi limiti (far sparire lo Spregiatore non è ovviamente fra le possibilità consentite). Sceglie di far ritornare dal mondo dei morti il grande Kevin per mandarlo contro lo Spregiatore, convinta che nella sua disperazione egli abbia trovato, seppur troppo tardi, una forza capace di sconfiggerlo. Così non è: il morto Kevin è vinto è asservito dallo Spregiatore e rimandato a lei con il compito di ucciderla. Con la sua morte Kevin ritorna nel mondo dei morti, ma a questo punto è stata spezzata per sempre la legge che separa i morti dai vivi, e sarà Elena, nel romanzo successivo, ad essere richiamata in vita dallo Spregiatore e da lui usata per compiere magie con lo Scettro della Legge, un potente amuleto buono che egli non può usare direttamente. Così il tentativo di Covenant di sottrarsi alla responsabilità ha condotto alla morte di sua figlia Elena, alla rottura della Legge della Morte e alla conquista dello Scettro della Legge da parte dello Spregiatore.
Se l’azione è figlia della presunzione e porta al fallimento a causa della sottovalutazione del male, l’inazione è figlia della vigliaccheria e lascia libero il campo all’azione del male.
L’inaccettabilità di questa seconda via è illustrata dal destino dei Giganti. Essi, da quando vi hanno fatto naufragio, sono sempre stati i più grandi amici della Landa e dei Signori, per i quali hanno costruito la Rocca delle Celebrazioni.
Non c’è parola che dica l’amore per la patria perduta, il dolore per la mancanza di figli, o l’orgoglio per la nostra fedeltà. Quella fedeltà era la nostra unica risposta alla minaccia di estinzione. Senza quell’orgoglio non avremmo potuto sopportare il nostro declino. [3]
Il declino è dovuto alla mancanza di figli e alla lontananza dalla Patria, punizione per la leggerezza con la quale i Giganti si sono allontanati in cerca di avventure. Una profezia aveva però annunciato che il ritorno in Patria e la fecondità erano legati fra loro; ed ora, marinai sono tornati dicendo di aver forse ritrovato la rotta per la Patria e una gigantessa ha avuto, fatto inaudito, tre gemelli. La guerra contro lo Spregiatore mette però in forse queste belle notizie, ed anche per questo timore divampa l’odio di Salcuore Seguischiuma. Infatti, i tre gemelli spariscono e ritornano poi come Posseduti.
“Poi giunse. Il Presagio della fine della Patria trasformato in fiele e dolore. Allora conoscemmo la verità. L’avevamo già vista in passato, in tempi più lievi, allorché la conoscenza avrebbe potuto esserci utile, ma l’avevamo sempre rifiutata. Avevamo ravvisato il nostro male e l’avevamo negato, pensando di poter ritrovare la rotta della Patria e di riuscire a sfuggirgli. Sciocchi! Quando lo vedemmo, capimmo subito la verità. A causa della follia, dell’indebolirsi del nostro seme, dell’impazienza di ritornare in Patria, eravamo diventati quello che più odiavamo. Vedemmo in lui la verità. […]
Eravamo divenuti la cosa che più odiavamo. Meglio morire.” [4]
I giganti rinunciano così ad ogni resistenza al male. Ritornano alle loro case, e aspettano tranquillamente che i posseduti li uccidano tutti, ad uno ad uno. Scoprendo che neppure la forza di un gigante può resistere al potere dei Posseduti, che hanno con sé un frammento del Sasso della Malaterra [5], preferiscono essere uccisi che rischiare di diventare strumento del male.
[…] Quando si videro portare via l’orgoglio…stracciato, come una vela marcia. A quella vista, persero le forze.[…] I Giganti rischiavano di divenire gli strumenti per distruggere la Landa a cui erano stati sempre fedeli. E l’orrore di constatare che la loro fedeltà non valeva nulla, che i secoli d’orgoglio erano stati un’illusione, tolse loro ogni forza. Non riuscirono più a concepire una resistenza, una possibilità di scelta.[…] ma io avevo già visto una cosa che loro non avevano mai conosciuto fino a quel momento. Mi ero visto diventare quello che odiavo. Io solo, tra tutta la mia gente, non ne ero sorpreso. [6]
Anche in questo modo, infatti, i giganti hanno tradito la Landa. I Signori attendevano aiuto militare dai Giganti, ma la missione inviata torna con la notizia dell’estinzione dei Giganti. Inoltre alcune delle Guardie del Sangue inviate dai Giganti sconfiggono il Posseduto e si impadroniscono del frammento del Sasso. Incautamente, vanno ad affrontare lo Spregiatore e ne sono sconfitti, infrangendo il Voto. Dal male nasce il male. Dal momento in cui lo Spregiatore ha colpito al cuore l’orgoglio dei Giganti la Landa ha perduto loro e le Guardie del Sangue.
Ancora una volta, a motivare la resistenza alle trame del Sire Immondo è la contrapposizione di due constatazioni: la consapevolezza del proprio male e la determinazione ad affrontare e sconfiggere il male. L’una senza l’altra conducono alla sconfitta. La loro paradossale coesistenza traccia la via verso una possibile soluzione.
Il sorriso di Seguischiuma si allargò – Forse è così. Amico mio, noi siamo i due cuori più saggi della Landa…noi che marciamo senza armi, carichi delle nostre colpe, proprio verso le braccia dello Spregiatore. [7]
Note
[1] Per quanto la riguarda, suo padre è Triock, e a causa del diverso scorrere del tempo nel nostro mondo e nella Landa, la differenza d’età è annullata. Inoltre anche Lena era infatuata di Covenant, e dopo la violenza è impazzita, rifugiandosi nel sogno che egli sarebbe tornato per combattere lo Spregiatore come Berek, e per sposarla. Quando lo rincontra, lei è una donna anziana, mentre Covenant ha sempre l’età del loro primo incontro, 50 anni prima. Elena è cresciuta nell’adorazione della figura idealizzata di Covenant, di cui è invaghita da sempre e che chiama “adorato”.
[2] GG, pag 401.
[3] AR, pag. 236.
[4] GG, pag. 259.
[5] E’ una maligna pietra magica, che Drool aveva trovato nel suo covo sotterraneo, e che lo Spregiatore ha sottratto dopo la sua sconfitta.
[6] AR, pag. 236-237.
[7] AR, pag.242