Lettera dal lager
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Il sacerdote ortodosso Roman Medved' scrive alla figlia dal lager dove è stato condannato per aver fondato una piccola comunità cristiana. Padre Romano nacque nel 1874 in un villaggio del governatorato di Cholmsk. Il padre era insegnante e la madre infermiera. Compiuti gli studi nel seminario di Cholmsk nel 1901 si sposò con la figlia di un sacerdote, dopo di che venne ordinato sacerdote. Nel 1918 è parroco a Mosca. Venne più volte arrestato e interrogato dallo stesso Feliks Dzerzhinskij che lo consigliò di emigrare. Padre Romano rifiutò. Nel 1919 fondò clandestinamente la 'Fraternità di zelanti per l'Ortodossia'. Nel 1931 venne arrestato assieme a 34 membri della fraternità e condannato al lager. Fu rilasciato nel 1937 gravemente ammalato. Morì dopo pochi giorni l'8 settembre 1937.
La lettera è stata tradotta dalla rivista russa 'Foma' n 4. 2005.
Cara figlia,
è bello sentire dentro di sé che fra gli uomini non ci sono e non ci possono essere nemici; ci sono soltanto fratelli infelici che hanno bisogno di commiserazione e di aiuto, anche quando, contro ogni ragionevolezza, diventano nostri nemici e imprecano contro di noi. Poveretti! Essi non comprendono che il nemico si trova principalmente dentro di noi e che occorre prima di tutto scacciarlo da noi e poi aiutare gli altri a fare altrettanto. Abbiamo un nemico comune, il diavolo e i suoi spiriti cattivi; l'uomo, per quanto sia caduto in basso, possiede sempre qualche scintilla di luce e di bene che possono in seguito svilupparsi in una fiamma ardente. Ma a noi non viene alcun vantaggio combattere contro gli uomini, anche quando essi ci percuotono, non solo sulla guancia destra, ma ci colpiscono continuamente con ogni brutalità e con tanti insulti. Quello che più importa è restare saldi sul proprio cammino, e non abbandonare mai la nostra via anche quando gli uomini ci combattono. Combattere contro gli uomini significa collocarsi nella loro posizione. Anche se vincessimo la guerra, essa non ci offrirebbe nulla di buono, anzi ci allontanerebbe dalla nostra missione.