Monachesimo in Russia
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Nel 1917 la Chiesa ortodossa russa contava in Russia 1.257 monasteri con 107.035 monaci. Al di fuori della Russia, dipendenti dal Patriarcato di Mosca, vi erano 15 monasteri con 709 monaci (6 negli USA, 5 in Palestina e 4 in Cina)
Nel 1922 furono nazionalizzati 722 monasteri; fucilati 1.926 monaci e 3.447 monache.
Nel 1930 non era rimasto nessun monastero, se si esclude il monastero di Nizhigorod che venne chiuso nel 1937. Da questo momento, per tre anni, su tutto il territorio della Russia non esisteva nessun monastero.
La situazione cambia negli anni 1939 – 1940, quando, per le azioni di guerra, vennero annesse nell'URSS la Moldavia, l'Ucraina Occidentale dove, da prima, esistevano 46 monasteri, che furono ridotti a 16 agli inizi degli ani 80'
Alla fine del 1988 con l'inizio della perestrojka si riaprano anche i monasteri. Complessivamente 360 nel 1993.
Situazione attuale
Russia | 201 monasteri maschili |
212 monasteri femminili | |
Ucraina | 83 monasteri maschili |
78 monasteri femminili | |
Altri stati | 36 monasteri maschili |
51 monasteri femminili |
La somma dei monaci e delle monache si aggira su 10.000 unità
Che pensano i laici ortodossi sul monachesimo?
Aleksandr Michijlov, artista
Per me il monachesimo è una cosa molto seria: Ho frequentato molti monasteri. E' per me una gioia che molti monasteri vengano riaperti. Per ogni persona, che non sia indifferente alle sorti del nostro paese i monasteri sono una cosa importante.
Perché ci sono delle persone che entrano in monastero? Probabilmente perché cercano la pace della propria anima e la risposta ai problemi fondamentali della vita. Dove cercare altrove? Nella storia del nostro paese, la storia del popolo russo, in qualsiasi periodo della sua storia, i santi monasteri, i grandi starcy, ebbero un immenso influsso sulla nostra vita. Nel monastero di Optima si è conservata la tradizione degli starcy. Questa è la nostra vera ricchezza. Per abbeverarsi alla loro santità si può sempre rivolgersi ai monasteri.
Se c'è nell'uomo qualche cosa di santo – Dio, la fede, la Russia – di tutto questo è difficile parlare. Io non so dire che cosa significhino i monasteri. Di certo significano molto. Ma questo lo conservo nel mio cuore; non è per farne mostra.
Nikolaj Shishov, consigliere di secondo grado presso la Federazione Russa
Io penso che i monaci abbandonino questo povero e terribile mondo per andare a cercare qualche cosa di grande, di eterno, di magnifico. Ma non si tratta in nessun caso di una fuga; è un ritorno alla casa, a Dio. Il nostro mondo è impantanato nelle passioni; troppi hanno perso il giusto orientamento nella vita, la fede. L'uomo distrugge attorno a sé tutto ciò che è vivo, rovina la natura, uccide i propri simili.
I monaci rifiutano consapevolmente la vita di peccato e delle passioni. Gente simile è necessaria alla umanità come un soffio d'aria fresca. La loro vita onesta e di preghiera è un esempio per tutti. Noi che siamo immersi in una vita mondana, il monachesimo è un avvenimento. Mi è caro sperare che il mondo possa vedere la luce serena che emana dai monaci e seguirne l'esempio. In questo caso possiamo ancora sperare nella salvezza.
Mi ha sempre impressionato la vita come si svolge nel monastero: i monaci non si limitano a pregare, ma si dedicano al lavoro per nutrire anche tutta la comunità. Lavorano in modo ordinatissimo, senza vanità e fretta, cosa che non si può dire di noi. Purtroppo io non conosco monaci, ma anche a guardarli da lontano conservo di loro soltanto impressioni luminose e gioiose.
Anatolij Domcenko, rettore dell'Università Statale Aperta
Io non sono un uomo che frequenta la Chiesa, ma giudico positivamente il monachesimo. In particolare sono ammirato delle persone che scelgono di vivere in monastero. In particolare sono bene impressionato dalle persone che scelgono di vivere in monasteri sperduti in condizioni difficili. Il monastero delle Solovki è l'esempio di un grande eroismo spirituale. I monaci che vi abitano, senza badare a difficoltà e privazioni, continuano a vivere nella preghiera e a ristabilire quello che 600 anni fa avevano edificato i loro predecessori.
Ho parlato spesso con i monaci ed ho vissuto insieme con loro, ma penso che una risposta completamente esauriente alla domanda 'perché vano in monastero' non si possa dare. A chiamarli mi sembra che ci sia qualche cosa di diverso, non paragonabile alla nostra vita. Il monastero è una sfida alla nostra società, e già in questo ha il suo significato.