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La Chiesa di Cristo

Fonte:
Rivista ‘Foma’ n. 5, maggio 2006
Dall'intervista all'arcivescovo ortodosso Georgij di Nizhegorod (Russia)

D. Tutti i sacerdoti si occupano delle loro chiese, ma non hanno tempo per parlare con i non credenti.
R: Comprendo il suo problema e condivido la sua preoccupazione, d'altra parte non si possono accusare sbrigativamente tutti i sacerdoti. Certamente nel nostro paese sono cresciute intere generazioni senza Dio, generazioni che hanno paura della Chiesa. Per sapere parlare con loro abbiamo bisogno di trovare una lingua comune. Certamente non sarebbe male se qualche sacerdote andasse in cerca della gente che vive fuori della chiesa, si interessasse interamente dell'opera missionaria ed aiutasse le persone lontane dalla Chiesa a trovare una lingua comune con la Chiesa. Ma nella mia diocesi mancano per lo meno 150 sacerdoti. Per questo essi a fatica riescono a svolgere il loro servizio dovendo badare a più parrocchie.
E' vero, quindici anni fa avevamo soltanto sessanta sacerdoti, mentre ora ne abbiamo cinquecento, le chiese erano quaranta ed oggi sono dieci volte tante. Gli studenti in seminario sono pochi e non crescono, anche perché non vale essere troppo indulgenti nell'accettare i candidati. I futuri sacerdoti devono essere formati per bene. Soltanto così potranno dirigere i fedeli ed essere loro d'esempio. Per lo stesso motivo allontaniamo dal seminario anche per una sigaretta o per l'uso di bevande alcoliche. La Chiesa oggi fa quello che può per soddisfare le esigenze dei fedeli, ma a volte è meglio che non vi sia nessun prete piuttosto che un prete cattivo.

D. Secondo lei che doti dovrebbe avere un giovane per bene dall'età di 19 - 20 anni?
R. Mi sempre che per un giovane la cosa principale sia lo spirito di servizio; la disponibilità a dare piuttosto che ricevere. Questa è una delle esigenze fondamentali. Ho visto molti uomini ricchi ed influenti, gente che ha ricevuto molto, ma non è disposta a donare nulla. La maggior parte di loro hanno l'anima ammalata; soffrono ed essi stessi non sanno il perché, mentre se l'uomo è capace di sacrificarsi e servire una causa grande, normalmente ottiene successo.

D. Che pensa lei dei rapporti prima del matrimonio e dell'amore omosessuale.
R. E' peccato. Non lo dico io, lo ha detto Dio. Oggi vorrebbero rivedere le norme morali a proposito di questi problemi. L'Europa segue questa via ed intende permettere l'eutanasia, concedere il sacerdozio alle donne ed ammettere il matrimonio degli omosessuali. Ma il male non può essere considerato bene. Qui non si tratta di un conflitto fra società e Chiesa. Si tratta di un conflitto del diavolo, il nemico della salvezza, contro Dio. Gli uomini sogliono dire: "Dio è ingiusto: Noi abbiamo le nostre norme sociali e intendiamo seguire queste." Ma se la gente si allontana da Dio, a quale criterio possono richiamarsi?

D. Secondo lei quali devono essere i rapporti in una famiglia?
R. Oggi molti amano citare la scrittura: "La donna sia sottomessa al marito", ma poi nessuno vuole completare il testo: "Ognuno ami la propria moglie come se stesso" Ma la cosa principale da capire è che marito e moglie non sono soltanto coniugi, ma anche genitori. L'immagine della mamma è estremamente importante per i figli. E questo spesso lo dimentichiamo perché l'educazione del figlio impegna grandemente. Negli ultimi tempi lo si considera un 'lavoro nero'.
L'immagine della madre è livellata fino all'inverosimile. Vi si contrappone l'immagine della donna che ha successo e non dipende da nessuno. Ma se tu non vuoi essere una donna d'affari perché ti è più cara la famiglia ed i figli, non vuol dire che non sei riuscita e hai rovinato la tua vita. E' importante dedicarsi alla famiglia, non solo per la madre, ma anche per il padre.

D. La via che conduce a Dio passa necessariamente attraverso la sofferenza? Non c'è altra via che ci possa salvare?
R. La via che conduce a Dio passa attraverso l'umiltà, prima di tutto attraverso l'umiltà che vince la propria superbia. Ma essere umile non significa essere fiacco, senza iniziativa ed indifferente alla vita. Gli uomini devono interessarsi della vita, essere attivi e volonterosi e nello stesso tempo non devono dimenticarsi di Cristo, ma adeguare le proprie azioni a quello che Cristo ha insegnato.

D. Oggi tutti accusano il potere sovietico, ma dopo la rivoluzione ci furono meno assassini e meno detenuti.
R. Da noi è sempre stato presente un certo massimalismo. Ogni avvenimento o lo imbrattiamo di fango oppure lo esaltiamo. Questo non corrisponde alla realtà. Nella storia del secolo XX ci sono molte pagine gloriose, una delle quali è la Grande Guerra Patriottica, quando siamo riusciti a vincere un nemico più forte e senza dubbio il più terribile della storia dell'umanità. Ed anche in altri anni ci furono successi nella scienza, nell'arte e nella politica, ovunque… Ma tutto questo non elimina la sanguinosa guerra civile, la persecuzione contro la Chiesa, la deportazione dei kulaki e tutte le repressioni.
Ci uccidevamo fra noi, il vicino uccideva il vicino, il fratello uccideva il fratello. Quanta gente è perita nei lager. Quanta gente eliminata. E tutti questi misfatti sono rimasti nella coscienza dei nostri antenati; da una fonte inquinata non può sgorgare acqua pura.
Per questo non è un caso che ci troviamo nella situazione attuale. Si tratta del finale di una storia del tutto corrispondente alle basi poste. Nonostante un potenziale immenso, nonostante un potente pensiero creativo, il nostro paese si è trovato ad essere un colosso dai piedi d'argilla.
Non val la pena condannare il passato! Se a qualcuno sembra che io abbia voluto farlo, chiedo scusa. Può darsi che mi sia espresso in modo ingiusto. Non dobbiamo condannare, non dobbiamo maledire. Dobbiamo fare come i medici, una diagnosi precisa, altrimenti come possiamo curare il nostro paese? Oppure vogliamo di nuovo tappare i nuovi buchi con milioni di vittime?

Dati forniti dalla Commissione governativa per la riabilitazione delle vittime delle repressioni politiche nell'URSS.
Cfr. 'Martiri del ventesimo secolo' di Damaskin Orlovskij, vol. III, p. 23, Mosca 1999

1937 136.900 arrestati sacerdoti, diaconi, monaci ortodossi
85.300 fucilati (236 al giorno)
1938 28.000 arrestati
21.500 fucilati (59 al giorno)
1939 1.500 arrestati
900 fucilati
1940 5.000 arrestati
1.100 fucilati
1941 4.000 arrestati
1.960 fucilati
1948 1.968 arrestati