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Ora di religione

Fonte:
CulturaCattolica.it
Insegnamento della religione in Russia - Da "Foma"

Nonostante la caduta del comunismo, ancor oggi in Russia l'insegnamento della religione non ha trovato un'adeguata regolamentazione. Abolito l'obbligo dell'insegnamento dell'ateismo attraverso tutto il sistema scolastico, buona parte della popolazione, deformata da tanti anni di propaganda e lotta antireligiosa, fatica a comprendere l'opportunità dell'insegnamento religioso, sia pur opzionale. La rivista ortodossa russa 'Foma' (n. 6. 2005) ha intervistato alcuni personaggi sull'argomento. Traduciamo alcuni interventi.

Natalija Belochvastikova, 'artista popolare della Russia'
Se la tua anima è povera, se non sai orientarti dove sia il bene e dove sia il male, questa è la più grande catastrofe che può toccare all'uomo, alla sua famiglia e al suo popolo. Per questo motivo sono convinta che sia indispensabile introdurre nella scuola il corso "Fondamenti dell'Ortodossia"
Non è un segreto per nessuno che il livello spirituale della società, intendendo anche i nostri figli, continua ad abbassarsi.
In che forma deve essere insegnata questa materia? Credo che il corso debba essere facoltativo, perché la Russia è uno stato plurinazionale e pluriconfessionale. Io comprendo che non è realistico pensare che in tutte le scuole possano insegnare tutti i rappresentanti di tutte le confessioni religiose, e questo per non urtare i sentimenti religiosi di qualcuno. Ma è necessario elaborare una certa forma in modo che non sorgano conflitti su questo terreno ed i ragazzi possano diventare delle persone con sani principi.

Irina Panina, insegnante di lingua russa e di letteratura nel ginnasio n. 9 di Kolomna.
Mi sembra che non valga la pena chiudere le porte della scuola al sacerdote. Io stessa più di una volta ho portato i miei alunni in chiesa ed ho organizzato degli incontri con sacerdoti. Credetemi non possono che trarne un giovamento. Ma non mi sembra opportuno includere nel piano di studi particolari programmi sulla Ortodossia. Nella nostra scuola c'è un corso generale sulla storia delle religioni dove viene riservato al cristianesimo una particolare rilievo. Il guaio è che gli insegnanti svolgono le lezioni in una forma estranea alla vita. Presentano dei fatti trascurando l'essenza della fede. Se fossero i sacerdoti a tenere lezioni facoltative nelle classi superiori, la storia dell'Ortodossia sarebbe più viva ed interessante.
Per i ragazzi più giovani sono certamente necessari dialoghi spirituali, possibilmente tenuti dai sacerdoti. E' molto importante inculcare nei ragazzi concetti di giustizia, di verità e di fede in Dio. Penso che nelle classi quinta – sesta si possa già parlare apertamente di questi temi. Lo dico pensando ai miei alunni e a mia figlia più piccola. Proprio a questa età avviene il consolidamento della propria personalità; il ragazzo ha bisogno di avere un fondamento interiore, un sostegno morale nella vita. Sono persuasa che il dialogo con il sacerdote può indirizzare l'animo del ragazzo verso una meta buona e bella.

Oleg Papinov, studente della decima classe della scuola n. 64 della città di Lipeck
Alcuni mesi or sono io sono stato ai raduni annuali per i ragazzi dotati al campeggio 'Prometeo'. Nell'elenco delle lezioni, oltre alla letteratura, la storia, l'informatica ed altro, c'era anche un corso sulla religione. Alla prima lezione sull'Ortodossia vennero tanti ragazzi che dovettero portare delle altre sedie nel grande auditorio. Ciononostante i posti non furono sufficienti. Nessuna delle altre materie poté vantare tanta affluenza.
Io penso, ma così pensano anche i miei compagni, che il corso di religione dovrebbe essere facoltativo. Ho interrogato i miei compagni e circa un terzo della mia classe sarebbe disposta a frequentare questo corso, che in ogni caso dovrebbe essere facoltativo. In Russia non esiste un'unica religione e non è ammissibile obbligare quelli di una religione a frequentare i corsi di un'altra.

Aleksandr Abramov, Direttore della scuola 434 di Mosca
Nella nostra scuola studiano ragazzi di una decina di nazionalità e quindi sulla religione hanno idee del tutto differenti. Ciò significa che se io ammetto in scuola un sacerdote ortodosso, per non offendere nessun ragazzo, devo ammettere anche un mulla, un rabbino e un lama.
Non possiamo nasconderci che nella maggioranza delle scuole, fra le quali pure la mia, nascono di quando in quando conflitti provocati dalle diverse nazionalità. L'unico modo per impedirli è quello di separare la scuola dai problemi della religione e delle nazionalità. Noi pedagoghi funzioniamo da giudici fuori parte, e ciò permettere di spegnere questi contrasti.
Un tempo abbiamo introdotto nella scuola il corso facoltativo sulla storia delle religioni, ma ai ragazzi questo corso interessava pochissimo. Conferenze sulla religione appaiono di quando in quando nel programma scolastico, di solito per iniziativa del comitato dei genitori. Io sostengo questa iniziativa però vorrei far presente che sarebbe ragionevole introdurre un corso sulla religione iniziando dalle classi settima – ottava, quando i ragazzi già sono a conoscenza delle nozioni fondamentali della storia. A tenere questi corsi deve essere una persona molto preparata, altamente qualificata, specialista intelligente che non parla male di nessuna confessione religiosa.
Purtroppo oggi è molto difficile trovare siffatti specialisti, forse li troviamo negli istituti scientifici a livello universitario. Ed anche di questi dubito che abbiano sufficiente esperienza pedagogica.