L’icona nel cosmo
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D. Lei era amico di J. A. Gagarin. Spesso lo si presenta come un convinto ateista. Corrisponde ciò al vero?
R. Ho presente questo fatto: Chruscev, in uno degli incontri con i cosmonauti, chiese a Gagarin se per caso nel cosmo avesse incontrato Dio. Gagarin, notando che Chruscev aveva posto la domanda per scherzo, rispose secco: “L’ho visto”. “Non lo dica a nessuno” l’ammonì Chruscev.
In realtà le cose sono più complicate. Ho conosciuto molto bene Jurij e posso assicurare che lui non era per niente un ateo focoso. Lui era battezzato, come lo sono io, ma occorre tener conto del controllo onnipresente esercitato dal partito, per cui credere alla luce del sole era quasi impossibile. Ciononostante molti di noi avevamo sufficiente intelligenza e spirito per sentire che ‘lassù’ ci doveva essere qualche cosa.
Per me Jurij era quasi un santo. Come amava i suoi genitori, specialmente la mamma. Jurij amava tutti e tutti lo amavano. Come si interessava della famiglia, degli amici, perfino degli sconosciuti che andavano a chiedergli aiuto. Tutto questo dice che la sua anima era cristiana. Certo non sapevamo neppure fare il segno della croce. La religione era stata distrutta. Ricordo lo spavento di mia madre quando io, bambino, trovai in casa un’icona della Madre di Dio. Lei me la strappò di mano e la nascose. A quel temo i credenti erano ritenuti nemici. Il paese era incatenato. Ricordiamo il poligono di Butovo (luogo delle fucilazioni sommarie) e il lager delle isole Solovki, gli innumerevoli martiri per la fede. Era difficile credere in quel tempo, molto difficile
D. Come mai Gagarin morì così giovane?
R. Io presi parte dell’istruttoria sulla catastrofe del 27 marzo 1968. Allora abbiamo stabilito con precisione che la causa della catastrofe fu l’aeroplano che volava troppo vicino all’aeroplano di Gagarin. Ma io sono sicuro che ora ‘lassù’ si trova bene. Lo ripeto: la sua anima era particolarmente luminosa, cristiana.
D. Fra i cosmonauti vi sono dei credenti?
R. A noi era proibito credere, ma nessuno poteva impedire di comportarci da cristiani. Come non ricordare Sergej Pavlovich Korolev. Lui era stato in prigione per lungo tempo. Quanto dovette soffrire. Ma lui aveva perdonato anche ai suoi nemici. Non sapeva far del male. Si comportava da cristiano. La sua anima era simile a quella di Gagarin, altrettanto limpida e lieta. Probabilmente per questo fra lui e Gagarin v’era una profonda amicizia. Senza fede era quasi impossibile operare nel nostro lavoro. Oggi prima di andare in orbita si può ricevere la benedizione dal sacerdote, andare in chiesa, come molti fanno, ma allora era impossibile; non ci restava che credere …in oggetti sacri. Per parecchio tempo io fui comandante della squadra dei cosmonauti. Al momento di andare in orbita si avvicinava una ragazza con un secchio pieno d’acqua (benedetta). I ragazzi commentavano: tutto può venir buono.
D. Aleksej Archipovich (Leonov), ora tutto è cambiato. Alla stazione dei cosmonauti c’è perfino una icona. Che ne pensa lei di questi oggetti?
R. Nel 1982 io volavo alla volta di Tolosa, invitato ad un congresso. Sull’aereo accanto a me vi erano due sacerdoti che mi regalarono una piccola icona metallica. Giunti a Tolosa ci portarono al centro cosmonautico. Per entrare nel laboratorio segreto occorrevano delle chiavi speciali. Mi diedero una chiave, non funzionava, una seconda, neppure. Allora presi l’icona e l’appoggiai alla chiave, la porta si aprì nella meraviglia generale dei francesi. Poi consegnai l’icona ai ragazzi cosmonauti che si accingevano di andare in orbita. Così l’icona è salita con loro in alto.
Ora sono contento che siano avvenuti tanti cambiamenti. La fede aiuta. Senza di essa è difficile vivere. I ragazzi sanno che la base dei cosmonauti è stata benedetta. Con noi c’è anche una ‘forza pura’. Non quella impura (il demonio), ma quella pura.
La prima Bibbia io la vidi in America nel 1973 dove ero andato per un congresso (Unione Sovietica – Apollon). Nella mia camera d’albergo entrò improvvisamente una persona e mi gettò sul letto una bibbia in lingua russa ed uscì. Corsi in corridoio e gridai: “Non potete darmene un’altra? Con me c’è anche un ingegnere di bordo”. Me la diedero. La lessi ed inaspettatamente compresi: le esigenze materiali del comunismo sono simili ai dieci comandamenti biblici. Fui colpito profondamente. Io penso che tutti debbano conoscere la storia della Bibbia, credente o non credente che sia. La fede è una questione profondamente personale, ma conoscere la Bibbia è doveroso per tutti.
D. Secondo lei esiste una vita su Marte, o siamo gli unici nell’universo?
R. Non credo che su Marte ci sia la vita. Nell’universo… per ora non lo sappiamo. Si sono fatti molti tentativi, ma senza risultati.
Francamente io sono più interessato alla conservazione della vita sulla terra. Ho molto meditato su ciò che è avvenuto da noi dopo la rivoluzione d’ottobre. Che cosa successe della gente? Perché siamo stati educati al gusto della distruzione? Ricordiamo come abbiano bruciate le icone vecchie di cento, ducento anni. Come hanno distrutto la cattedrale del Salvatore, migliaia di edifici sacri. Perché questo è avvenuto in una terra ortodossa? Come impedirlo per il futuro? Io sto male pensando a quante cattedrali furono distrutte. Per tutta la mia vita sono stato affascinato dall’architettura dell’antica Russia. In qualsiasi paese io fossi per me era una necessità visitare le chiese e bearmi della loro bellezza. Rimanevo triste quando vedevo che molte chiese erano state distrutte.
Ora, grazie a Dio, ritorniamo alle nostre radici. Sono ben contento che sia stato possibile ricostruire la cattedra del Salvatore. Vi furono molte difficoltà. Molti pensavano che sarebbe stato impossibile. Io viaggio molto per il nostro paese e vedo con piacere che ovunque vengono restaurate le Chiese.