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"Lontano dal pianeta silenzioso" 6 - Thulcandra, il pianeta silenzioso

Fonte:
CulturaCattolica.it
Per il cristianesimo, come per il dualismo, il nostro universo è in guerra. Ma per il cristianesimo non si tratta di un conflitto tra potenze indipendenti, bensì di una guerra civile, di una ribellione: e noi viviamo in una parte dell’universo occupata dal ribelle… Territorio occupato dal nemico: ecco cos’è questo mondo.

Thulcandra, il pianeta silenzioso
C. S. Lewis era affascinato dalla fantascienza, e conosceva molti romanzi ed autori di tale genere letterario.
“La scelta della fantascienza come mezzo espressivo fu influenzata anche dalla sua ammirazione per H.G. Wells, o meglio, per l'abilità narrativa di Wells, non per la sua ideologia- e per David Lindsay, il cui “Voyage to Arcturus” -disse- «per primo mi suggerì che la forma della 'fantascienza' potesse essere riempita di contenuti spirituali»”. (17) Lewis ha comunque sempre rifiutato la critica di essere partito da un intento didattico nell’elaborare i propri romanzi: “It all began with a picture” (Tutto cominciò con una scena) sostenne in un suo articolo: il gusto della narrazione era per lui fondamentale. Altrettanto importante per lui era la costruzione mitica: Lewis voleva anche (…) ridare convincente freschezza a una storia cristiana rinarrandola come se si trattasse di un nuovo mito (vedi citaz. alla nota 8).
Il mito – che troverà compiuta elaborazione ne Le cronache di Narnia - occupa un rilievo centrale nella produzione letteraria di Lewis; forse uno dei suoi ispiratori fu G. K. Chesterton quando scrisse: “Ho detto recentemente che la gente riuscirebbe a vedere chiaro nella storia cristiana se soltanto si riuscisse a raccontarla come una storia pagana. La fede è semplicemente la storia di un Dio che morì per gli uomini. Ma se si stampassero le parole senza maiuscole, quasi si trattasse del culto di qualche tribù ignota e innominata, lo strano è che molti riuscirebbero per la prima volta ad afferrare l’idea. Se noi scrivessimo: “La storia di un dio che morì per gli uomini”, molti avvertirebbero il brivido che danno i timori nuovi e le nuove simpatie. La gente si leverebbe di scatto esclamando che si deve trattare di una bellissima e commovente storia pagana”. (18)
Come scrisse John R. R. Tolkien in una lettera per perorare la pubblicazione di “Lontano dal pianeta silenzioso”: “Il mito che sta sotto è naturalmente quello della caduta degli angeli (e della caduta degli uomini nel nostro pianeta silenzioso); e il punto centrale è la scultura dei pianeti che rivela la cancellazione del segno dell’angelo di questo mondo”. (19)
Nel finale del romanzo, vi è una frase rivelatrice: “Se noi potessimo far sì che solamente l'uno per cento dei nostri lettori mutasse il suo concetto di spazio in quello di cielo, sarebbe sempre un principio”. (20) Cielo: ossia spazio celeste, dove la presenza divina non è un oggetto estraneo, ma costituisce parte della storia.
Una chiave di lettura esplicita del primo romanzo della Trilogia spaziale è fornita da Lewis stesso, ne “Il cristianesimo così com’è”. Vi si dice infatti:
“Una delle cose che mi sorpresero, quando per la prima volta lessi davvero il Nuovo Testamento, fu che vi si parlasse tanto di una Potenza Oscura nell’universo: un potente spirito maligno ritenuto causa della morte, della malattia e del peccato. La differenza è che secondo il cristianesimo questa Potenza Oscura è stata creata da Dio, ed era buona quando fu creata, e si è traviata. Per il cristianesimo, come per il dualismo, il nostro universo è in guerra. Ma per il cristianesimo non si tratta di un conflitto tra potenze indipendenti, bensì di una guerra civile, di una ribellione: e noi viviamo in una parte dell’universo occupata dal ribelle… Territorio occupato dal nemico: ecco cos’è questo mondo”. (21)

NOTE
17. HUMPHREY CARPENTER, Op. cit. , pp. 83-84.
18. GILBERT KEITH CHESTERTON, Le Feste e l’ascetismo, ne La Chiesa viva (The thing, 1939), Ed. Paoline, Alba 1963, pag. 157.
19. JOHN R. R. TOLKIEN, La realtà in trasparenza – Lettere, Rusconi, Milano 1990, pag. 41, cit. in P. GULISANO, Op. cit.
20. C. S. LEWIS, Lontano dal pianeta silenzioso, Op. cit., pag. 210.
21. C. S. LEWIS, Il cristianesimo così com’è (Mere Christianity), Adelphi, Milano 1997, pp. 71-73, cit. In P. GULISANO, Op. cit.