"Perelandra" 3 - Dalla lotta contro il Non-Uomo alla Grande Danza
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Il ritorno di Weston
Ransom e la Signora Verde in groppa ad animali marini simili a delfini si dirigono verso la Terraferma, e dall’alto di una zona montuosa scorgono un’astronave sferica galleggiante a poche miglia dalla riva. Ransom riconosce la sfera del professor Weston, già suo accanito avversario su Malacandra, e cerca di impedire che la Signora Verde lo incontri, ma quest’ultima si slancia giù dall’altura per fare al nuovo arrivato gli onori di casa. Con grande sorpresa Ransom si accorge che Weston (di lui si tratta) parla con grande scioltezza il Solare antico. La Signora Verde si allontana dalla Terraferma, e Weston intrattiene Ransom in una lunga conversazione, in cui spiega il proprio cambiamento. Tornato da Malacandra, dopo aver approfondito studi biologici e filosofici, lo scienziato è passato da un generico umanitarismo a una specie di panteismo spiritualistico, che si propone di mettersi al servizio dell’evoluzione cosmica verso un indefinito Spirito assoluto. Ma Ransom si accorge ben presto che Weston non è più padrone di sé: è posseduto da una forza demoniaca che lo guida e lo istruisce; ed ha conferma di questo quando lo scienziato cade preda di una orribile crisi convulsiva.
La tentazione e la lotta
La parte centrale del romanzo è occupata dal racconto della insistente, sottile e insinuante tentazione che il Non-Uomo Weston mette in atto per convincere la Signora Verde a disobbedire al comando di Maleldil che le impedisce di passare la notte sulla Terraferma. Ransom assiste sgomento a questa raffica di argomentazioni diaboliche, e capisce che la missione per cui è stato mandato su Perelandra consiste proprio nel difendere l’innocenza primigenia della prima donna venusiana da un nuovo “peccato originale”. Egli interviene con la forza della fede e della ragione nei dialoghi serrati tra la Signora Verde e Weston, mettendo a segno qualche colpo felice. Ma il Non-Uomo, approfittando del fatto di non aver bisogno di dormire, assedia implacabilmente la Signora Verde con sempre nuove strategie. Ransom si sente impari a questa lotta contro il Nemico, e pensa più volte: “Non può andare avanti così”.
Finché in una notte oscura e drammatica percepisce la Presenza divina, e una Voce che lo chiama al proprio compito: opporsi fisicamente a Weston, in uno scontro corpo a corpo. Riluttante e quasi inorridito per tale prospettiva, Ransom finisce però per mettersi a disposizione di Colui che lo ha mandato su Perelandra per essere Suo strumento.
All’inseguimento del Non-Uomo
Ransom ingaggia così una lotta furibonda, a mani nude, contro il Non-Uomo Weston: una mischia senza esclusione di colpi, lunga estenuante sanguinosa, finché Weston fugge e guadagna la riva per saltare in groppa a un delfino e allontanarsi. Ransom a sua volta inforca un altro delfino e lo insegue. La galoppata sulle creste delle onde oceaniche dura per un tempo che pare infinito, finché Weston si arresta e attende Ransom; sembra tornato in sé e gli rivolge un accorato discorso, implorando aiuto e lamentando in forma di atroce delirio la propria condizione di morto-vivente, posseduto dal demonio. Ransom si commuove e sembra prestargli fede, ma poi, in prossimità della Terraferma e nell’oscurità della notte venusiana, Weston lo afferra e lo trascina sott’acqua. La fine sembra ormai inevitabile per Ransom, ma i due avversari riaffiorano all’interno di una buia caverna, e qui Ransom strangola il Non-Uomo lasciandolo esanime sulla sabbia. Egli tenta poi di scalare le ripide pareti della grotta per uscire alla luce. Dopo ore di infruttuosi tentativi, finalmente scopre un camino che porta ad un lago di fuoco. Weston nel frattempo si è misteriosamente ripreso, e rispunta alle spalle di Ransom, ma quest’ultimo lo affronta con un attacco decisivo e lo precipita tra le fiamme.
Il giorno del mattino e l’inizio della Grande Danza
Dopo un lungo e tortuoso percorso nelle viscere della montagna, Ransom viene trascinato all’aperto da un rapinoso torrente, e si ritrova in un paesaggio meraviglioso e solitario, dove riprende vigore per giorni e giorni. Ritempratosi finalmente, si inerpica verso la cima del monte, sbucando in una valle occupata da un laghetto. Qui si danno convegno i due Oyarsa di Malacandra e Perelandra, che appaiono come due giganteschi esseri antropomorfi, l’uno maschile (Marte) e l’altro femminile (Venere). Ben presto giungono al lago anche miriadi di animali, e gli stessi Re e Regina di Perelandra (Tor e Tinidril, ora hanno un nome). E’ il giorno dell’incoronazione dei due primogenitori del pianeta, che hanno superato con l’aiuto di Ransom la prova della tentazione. In una specie di liturgia cosmica viene glorificato il piano di Maleldil, e Ransom può fare ritorno alla Terra, utilizzando la stessa bara di ghiaccio che lo aveva portato su Perelandra.