"Non mi sono fatto niente!!!"
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"Non mi sono fatto niente, non mi sono fatto niente!!!" così gridavano stringendo i denti e soffocando il pianto alcuni dei miei compagni di giochi quando cadevano in bicicletta davanti a tutti ed era più importante la loro immagine di capetti della loro caduta… ce n'era uno poi che una volta, dopo essere rovinato al suolo in una curva "senza mani" per una decina di metri si rialzò dicendo "Ormai cadevo".
Li sento dalle loro televisioni i nuovi capipopolo, caduti dalla bicicletta del referendum, parlare, parlare, parlare per dare l'impressione che non sia successo nulla e che se sono caduti la colpa non è stata la loro, ma di chi li guardava…
Se lo sono preso nei denti lo schiaffo o in quello che inalberano al posto della faccia,
ma di loro non mi interessa parlare perché non mi piace perdere tempo.
Mi interessa invece, e tanto, il popolo cristiano che sembra riemergere da una sonnolenza di lustri, anzi di decenni: un popolo che sembra riscuotersi dal sonno almeno in questa occasione così tragica, come la violenza dei più furbi che tenta di farsi legge.
Sostanzialmente questo popolo ha obbedito ai suoi pastori, ha saputo discernere i falsi profeti, si è fidato e si è affidato e questo non è poco soprattutto se saremo capaci di passare dalla emozione alla coscienza e continueremo a lavorare, vorrei dire vivere, per la proclamazione senza spocchia, ma anche senza vergogna, della identità cristiana.
Ci sono stati tre momenti che hanno favorito questo risveglio: i funerali di don Giussani che hanno toccato il cuore non solo a noi di Comunione e Liberazione, ma a molti, tanti anche non credenti che si sono lasciati stupire da questo piccolo grande popolo e poi la morte di Giovanni Paolo II e la profonda commozione che ne è scaturita quasi in tutto il mondo.
Si dirà che è facile commuoversi ad un funerale, ma in realtà devo dire che è davanti al fatto della morte che veramente si vede tutta la grandezza della Chiesa e questo, sia in un piccolo cimitero di campagna, sia nei più grandi funerali di stato.
Non è che il dolore sia meno dolore per il credente, ma certamente la carne della Chiesa in cui egli può scegliere di vivere - e morire - è la più grande consolazione sulla terra: il popolo cristiano, che appartiene già alla Comunione dei Santi, è consolazione e speranza inimmaginabili per chi soffre e muore.
Ma è bello e vera fonte di certezza scoprire di potere appartenere alla Chiesa ogni giorno attraverso l'Eucaristia e attraverso la passione di annunciare che Cristo e solo Lui è il vero Salvatore, non dei cristiani, ma del mondo.
Il terzo momento straordinario è stata l'elezione – grande testimonianza di Comunione e di Unità – di Benedetto XVI° e la festa di popolo che ne è scaturita: sembra che tutti, ma proprio tutti, abbiano compreso che non poteva essere che lui il nuovo Pontefice.
Ringraziamo Dio e la Madonna di tutto, ma traiamo anche le conseguenze di questi imprevedibili e inaspettati doni: lavoriamo perché dalla emozione si passi alla coscienza; lavoriamo insieme di tutte le associazioni e i movimenti perché si smetta di adorare il moderno vitello d'oro, la televisione e i suoi valori, e tutti possano scegliere di affidarsi alla Chiesa e a Cristo ogni attimo della loro vita. Non date retta ad una società che vuole salvarsi da sola: appartenere a Cristo e alla Chiesa non è una disgrazia, ma una Grazia.
PS:
Poiché in favore della astensione ci siamo espressi ufficialmente – e offrendo i nostri concerti in pochissimi "cantanti", Bignoli, Chieffo, Nevoso e Panceri e pochi altri, attendo di conoscere i nomi dei cantanti, nani e ballerine che, da "cristiani adulti" (anche quelli non credenti che tanto è uguale!) hanno gridato i loro "sì", perché mi dispiacerebbe molto vederli, ai prossimi concerti davanti a Sua Santità, far sfoggio di devozione televisiva e chiedo agli organizzatori di questi "eventi" di risparmiare a Benedetto XVI quello che è stato inferto a Giovanni Paolo II perfino quando era malato e stanco. Certi "personaggi" abbiamo contribuito anche noi a crearli, ma la Chiesa non ha bisogno della loro benevolenza per "esistere": sono loro che hanno bisogno, anche se non se ne rendono conto, della Chiesa, ma di questo parleremo ancora.