Fecondazione artificiale: alcune questioni sempre aperte
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Legati alla FIVET, metodica di fecondazione assistita, ci sono molteplici problemi sempre aperti, che vale la pena ricordare ogni tanto, per non dare per scontato la loro risoluzione.
Ad esempio la scissione del concepimento dall'atto coniugale in genere viene ritenuta come essere un tema di interesse solo teologico, quindi per "chi crede". In realtà ha ripercussioni anche sul piano ontologico perché per la prima volta nella storia umana si introduce una nuova "figura" nell'atto che determina il concepimento: il tecnico di laboratorio, che riveste un compito fondamentale nella metodica della fecondazione. Non è più solo la coppia la detentrice della esclusiva possibilità di procreare…
Ogni ciclo di FIVET sacrifica decine e decine di embrioni, il cui impianto è reso altamente difficile proprio dall'artificiosità del processo: questo tema la dice lunga sul riconoscimento di un qualche valore al nascituro e pone grossi problemi anche giuridici sulla liceità della FIVET.
Inoltre l'alta produzione di embrioni, necessaria per le difficoltà di riuscita dell'impianto induce al congelamento degli embrioni che non vengano impiantati, tenendoli "di scorta" nel caso, non così raro, di insuccesso. E se tutto va bene aumenta la proliferazione di embrioni umani conservati sotto azoto liquido, in numero sempre crescente, il cui destino non è affatto chiaro, ma estremamente controverso a seconda delle scuole di pensiero bioetica (utilizzo a scopi scientifici, impianto in coppie volontarie, scongelamento per raggiunto limite di spazio occupato nei frigoriferi…).
Non dimentichiamo poi l'uso sempre più frequente, soprattutto in alcuni Paesi Europei e negli Stati Uniti, di donatori di seme al di fuori della coppia (la cosiddetta FIVET eterologa): da qui nascono numerosi problemi di carattere giuridico legati alla definizione di una filiazione nella quale genitori sociali e biologici non coincidono.
Altre segnalazioni in aumento sono quelle relative ai casi di "maternità surrogata", dove la donna accetta l'impianto di embrioni assolutamente estranei, oppure generati con gameti di amici o di parenti, gratuitamente ma più spesso dietro compenso economico.
Spero vivamente che chi si approccia alla scelta della procreazione assistita sappia quali e quanti problemi stanno dietro questa metodica presentata oggi come di ampio successo, priva di rischi e routinaria per chi vuole avere un figlio, tanto quanto è routinario il trattamento antibiotico per chi ha una polmonite…
Spero che i professionisti di questa metodica abbiano la correttezza professionale di presentare alle coppie i problemi etici e giuridici legati alla pratica…
Spero che gli uomini e le donne che desiderano un figlio desiderino sapere esattamente la realtà dei fatti, per poter decidere, solo così, liberamente in coscienza…