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Se vincessero i sì al referendum

Fonte:
CulturaCattolica.it ©
Sulla vita non si vota



Un quotidiano del 7 gennaio 2005 (non cito la fonte, chi vuole può chiedermela, per non farne pubblicità seppur negativa, che rimane comunque pubblicità).
Procreazione assistita: riquadro che riporta i cinque quesiti referendari e la “spiegazione” molto “dettagliata” di ciò che succederebbe se vincessero i sì abrogativi della legge.
E’ necessario analizzare le falsità di ciò che siamo costretti a leggere nella maggior parte dei quotidiani o ascoltare negli show televisivi. Quali sono le fonti autorevoli e scientifiche da cui vengono tratte le informazioni che vengono sbandierate come ovvie e come l’unica possibile verità?
Per poter capire e non farsi fregare da chi vuole che la società la pensi allo stesso modo (perché così è più facilmente manipolabile da parte del potere culturale dominante) occorre avere sotto mano la legge 40/04, leggendo letteralmente quello che vi è legiferato.
Citiamo il suddetto riquadro:

“Abrogazione dell’intera legge che è entrata in vigore lo scorso marzo …se vincessero i sì si tornerebbe a non avere una legge che vieta una sorte di pratiche mediche…”
E quali sarebbero queste pratiche mediche vietate? La legge permette a tutti gli effetti a una coppia fatta da un uomo e una donna che desiderano avere un figlio mediante la tecnica della fecondazione assistita di potervi accedere tranquillamente.

“Cancellazione degli articoli 12, 13, 14 della legge, cioè quelli che vietano la ricerca sugli embrioni… se vincessero i sì, si potrebbero studiare terapie per molte malattie come l’Alzheimer, il Parkinson, il diabete”.
E’ la solita storia del non voler riconoscere l’embrione come essere umano; è evidente che dal momento dell’unione dei due gameti (cellula uovo femminile e spermatozoo maschile) nasce lo zigote con un patrimonio genetico a sé stante, che continua uno sviluppo progressivo senza interruzione fino alla fine della gestazione, successivamente per tutta la vita fino alla morte dell’individuo. Per studiare nuovi approcci terapeutici riguardo alle malattie sopra citate si stanno già utilizzando cellule staminali prelevate da cordone ombelicale o da adulto, e questa è una via che si sta percorrendo in vari laboratori di ricerca.

“Abrogazione del divieto di creare in vitro più di tre embrioni… se vincessero i sì aumenterebbero le probabilità di successo delle tecniche di fecondazione assistita”.
Falso. E’ ormai dimostrato che l’impianto di oltre tre embrioni non aumenta la percentuale di successo, anzi sembra in alcuni studi che la diminuisca; ormai la tendenza è quella di trasferire il minor numero possibile di embrioni, alcuni ricercatori stanno provando addirittura con un solo embrione.

“No all’articolo 1 il quale stabilisce che i diritti delle persone e degli embrioni sono uguali... se vincessero i sì i diritti della persona prevarrebbero su quelli dell’embrione”.
Ma cosa vuol dire questa affermazione? Ritorniamo al discorso di prima riguardo a che cosa si vuole sia questo caro embrione. Ricordiamoci che ognuno di noi è stato per forza di cose embrione a suo tempo, ed embrione umano, non è stato l’embrione di un armadillo o di un maialino che magicamente si è trasformato in uomo non si sa bene quando e come…Il vero problema è che in Italia abbiamo due leggi che affermano due posizioni opposte: l’embrione è più tutelato del feto, che può essere abortito con modalità legalmente riconosciuta; allora o è sbagliata questa legge, o è sbagliata l’altra, e va da sé che colore che sostengono che l’embrione non ha diritti sono gli stessi che sostengono che il feto non ha diritti, per cui questa legge è scomoda perché in un certo senso rimette in discussione la 194.

“No al divieto di fecondazione eterologa, con donatore esterno alla coppia... se vincessero i sì si potrebbero curare casi gravi di sterilità, prevenire e curare malattie ereditarie”.
Anche questa affermazione è poco comprensibile. Innanzitutto la sterilità non si “cura” con la fecondazione in vitro, è un modo di raggirarla, di passare oltre, ma non è una cura. Si possono creare bimbi in cui l’ovulo è stato regalato dalla sorella della donna, lo spermatozoo è stato preso in una banca del seme, l’utero è stato preso in affitto dalla madre della donna: ma alla fine di tutto, questi bimbi sono figli di chi? Forse non avranno malattie genetiche… forse…ma quale identità avranno?

Invito chiunque a leggere sempre più attentamente ciò che ci viene imposto quotidianamente, per imparare ad usare la propria intelligenza e il proprio cuore a servizio della libertà della persona, innanzitutto la propria.

File allegato